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Un giorno di vacanza con il mio cane Inca

vacanza caneUn giorno di vacanza insieme al mio cane Inca. E’ stato un giorno speciale che ricordo ancora volentieri e col sorriso, anche se sono passati molti anni, e mi fa piacere condividerlo con voi. Essenzialmente è stato un evento unico e capirete a breve il perché. Oggi esistono molte strutture pet friendly, cioè alberghi, villaggi, campeggi o appartamenti in locazione che permettono di portarsi dietro cani e gatti, ma fino ad una decina di anni fa erano perle rare. Per cui, in famiglia ci si dava il turno per andare al mare. Ma un giorno infrasettimanale, con delle amiche, ho deciso di prendere la mia piccola Inca (questo il suo nome), uno schnauzer nano sale e pepe e di portarla al mare: una vacanza rubata alla quotidianità.

L’impresa è stata notevole: ad Inca, spirito libero ed abituata a gironzolare per il quartiere da sola e senza guinzaglio, viaggiare in automobile non piaceva molto. Dopo i primi 5 minuti infatti aveva cominciato ad agitarsi, saltando da una parte all’altra del sedile posteriore, finché non aveva trovato un gioco decisamente divertente: mettere il musetto fuori dal finestrino e lasciare che il vento gli tirasse indietro tutto il pelo e  la pelle delle labbra mentre digrigrava i denti. Sembrava sorridesse e forse era così, o magari stava solo prendendo il fresco. Ai tempi non c’era l’aria condizionata in macchina! E non c’erano neppure le note regole per il trasporto degli animali, ma ero cosciente dei pericoli a cui il mio cane andava incontro se si sporgeva troppo. Un’ansia pazzesca.

Arrivati a destinazione la situazione non è stata delle migliori: la mia cagnolina biricchina rifiutava di mettere le zampine sulla sabbia. Come la mettevo giù mi saltava addosso o scappava tornando indietro. L’opzione risolutiva? Un bel telo mare sotto l’ombrellone, con tanto di ciotola d’acqua. Ma è poi arrivato il momento del bagnetto rinfrescante: chiaramente ho dovuto portarla in braccio fino all’acqua, dove pensavo si potesse trovare più a suo agio. Era un’esperienza nuova però e quindi con molta pazienza ho cominciato a fargliela toccare, a bagnarla, sempre tenendola tra le mie braccia, con tanto affetto e parlandole sottovoce, mentre camminavo andando sempre più avanti……l’avevo quasi quasi convinta ed ormai l’acqua era abbastanza alta quando un ragazzino ha tirato una pallonata e ci ha schizzato un po.

Per la mia schnauzer è stato un colpo: spaventata si è divincolata e si è lanciata via, cadendo ovviamente in acqua. L’istinto naturale l’ha portata a galla e le zampette grigie di corsa a nuoto a riva e poi sulla sabbia fino all’ombrellone (stavolta la sabbia sì!). Bagnata come un pulcino si è scrollata di dosso l’acqua in eccesso e mi ha atteso in piedi. Con le mie amiche ci siamo fatte un po di risate: che buffa che era stata. Ma lei non ha di certo gradito e si è nuovamente seduta in attesa che la portassimo a casa. Il mare non era cosa per lei, una cagnolina sbarazzina di città! Bei tempi, e quanto mi manca.

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Foto: Thinkstock

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