Brasile, i cani aspettano il padrone ricoverato in ospedale

Non è certo un caso che i cani siano considerati i migliori amici dell’uomo: a fugare tutti i dubbi sarebbero sufficienti le immagini che arrivano da Rio do Sul, un comune del Brasile nello Stato di Santa Catarina. 

Quattro cani di razze diverse hanno atteso pazientemente e silenziosamente il loro proprietario, un senzatetto di Rio do Sul, sull’uscio dell’ospedale dove l’uomo era stato ricoverato. L’uno accanto all’altro hanno attesto sull’uscio della porta attendendo il loro padrone e suscitando la curiosità di medici e infermieri. 

Cani, proteggono la salute e allungano la vita del padrone

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I cani sono insostituibili: sono i migliori amici dell’uomo, sono fedeli, riempiono di affetto la vita dei loro padroni e ne monitorano anche la salute.

Avere un cane fa bene alla salute e allunga anche la vita: la conferma arriva da uno studio svedese pubblicato sulla rivista Scientific Reports che spiega che chi ha un cane vive di più rispetto ai propri coetanei e presenta un rischio di morte minore per cause cardiovascolari e per altre cause.

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I dati dello studio raccolti sono stati raccolti su ben 3,4 milioni di svedesi di età compresa fra i 40 e gli 80 anni ed è iniziato dal 2001, da quando in Svezia è entrata in vigore la legge che rende obbligatorio registrare il possesso dei cani. 

Cane, come dimostra il suo affetto

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L’amore incondizionato del cane per il suo padrone sembra non avere confini: sono tanti i gesti che quotidianamente un cane compie per poter dimostrare il proprio affetto per il suo padrone, dalla cosa che scodinzola al luogo scelto per dormire. Ma per capire davvero quali sono i gesti d’amore del cane nei nostri confronti, date un’occhiata di seguito per verificare quanto il vostro cane vi voglia bene.

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Vi guarda fisso negli occhi: quando un cane vi guarda fisso negli occhi vi dimostra tutto il suo amore incondizionato ed è forse il gesto più forte che possa fare. Recenti studi hanno dimostrato che mentre un cane ri guarda negli occhi rilascia ossitocina, lo stesso ormone che le mamme producono per essere affettuose con i loro bambini. 

Cani, ecco perché hanno lo stesso carattere del padrone

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Tale cane, tale padrone? Evidentemente avevano proprio ragione i disegnatori de La carica dei 101, storico cartoon Disney degli Anni Sessanta che mostravano come al dalmata Pongo come ogni cagnolina assomigliasse esattamente alla propria padrona.

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E se effettivamente non si può non notare una certa somiglianza fisica dei cani nei confronti dei loro padroni, è anche vero che la scienza in effetti ha dimostrato che esiste anche una certa somiglianza nel comportamento dei nostri pets e dei loro padroni. 

I gatti e i messaggi vocali

Se credete che gli animali non “parlino”, vi sbagliate di grosso. Loro comunicano con noi pure con un gran numero di “voci” diverse che solo un padrone attento e non per forza estremamente istruito sugli amici a quattro zampe sa riconoscere. A differenza di cani e cavalli, i mici possiedono il maggior numero di cambiamenti di tono che possono allertare le persone che li allevano. Studi del genere sono stati condotti nel tempo, tanto che una ventina di anni fa i veterinari e gli etologi hanno trovato almeno 16 tipi di versi differenti.

I gatti come comunicano con il padrone?

Se gli animali parlassero probabilmente ne avrebbero tanto da dire sulle nostre disattenzioni e sui nostri maldestri tentativi di accudirli, a volte sbagliando di fronte ad una conoscenza non perfetta di razze e interventi necessari. Loro però comunicano con noi in mille modi e, ancora una volta è un nostro problema non riuscirli a comprendere fino in fondo. Gli amici a quattro zampe sono molto intelligenti e usano mille tecniche per attirare la nostra attenzione, basta solo imparare ad osservare di più. Ecco qualche esempio di richiesta non sempre colta dai padroni.

Per amore della sua micia un gatto genovese attraversa la città

Gatti innamorati

Gatti innamoratiOggi vi raccontiamo un’altra bella storia da mettere sotto l’albero di Natale che dimostra che l’amore non ha barriere anche nel mondo animale.

Lancilotto e Ginevra hanno due nomi che da soli bastano ad evocare una grande storia d’amore narrata tra i tanti anche da Thomas Malory, sono due gatti genovesi innamorati e, come vedrete, inseparabili.

Jon Franklin “Il Lupo in Salotto”

Non si è due volte premio Pulitzer per caso come Jon Franklin, per chi non avesse mai letto questa nota penna del giornalismo americano è anche un professore con la passione per gli animali, specialmente per i cani.

Finché una persona non vive insieme ad un animale, specialmente con un essere che ti dona la sua vita come il cane, non riesce ad apprendere fino in fondo cosa significa la vera amicizia, Franklin lo ha capito per questo ha deciso di studiare il rapporto tra uomo e cane.

I gatti e il loro “magico” mondo

Cacciatori carnivori, i teneri mici che allietano molte delle nostre case o che vivono per le strade cittadine, non somigliano ai cani per carattere e atteggiamento. Il loro, infatti, è un temperamento molto più solitario, maggiormente nervoso, meno adattabile ai cambiamenti e parecchio più determinato, soprattutto se si tratta di territorio. La differenza fondamentale con i loro atavici nemici-amici a quattro zampe, è quella di non volere assolutamente compiacere l’uomo e addestrarli, infatti, non è una causa persa ma nemmeno una azione semplicissima. In ogni caso, i gatti non sono assolutamente indisciplinati, ma rispondono alla ricompensa e alla disciplina e ubbidiscono ai comandi.

L’addestramento degli amici a quattro zampe

Come è facile immaginare, l’addestramento è fondamentale in un amico a quattro zampe, per fargli capire chi comanda, ma anche per insegnargli il rispetto, gli spazi che non deve superare e le manifestazioni che possono apparire esagerate. Non si tratta di un eccesso di severità, ma semplicemente della necessità di dare delle regole, indispensabili per la convivenza serena. In questo modo sarà più facile, adattarsi alla compagnia degli esseri umani e capire che si trova davanti un “capobranco” gentile e premuroso, ma sempre un capo che merita rispetto. I comandi fondamentali, quindi, devono essere imparati subito e, in poco tempo, si instaurerà pure un rapporto di fiducia reciproca tra padrone e cane e un legame ancora più stretto.

Tra i cani catturati uno su due torna dal padrone

cane

Un cane su due tra quelli catturati, alla fine, torna dal proprio padrone, proprio lo stesso che magari l’ha abbandonato senza farsi troppi scrupoli. Qualche volta però si tratta soltanto di un attimo di distrazione che fa si che il proprio pet si allontani e non ritrovi più la strada del ritorno, causando un grande dolore nella famiglia che lo considera facente parte del proprio nucleo.  A confermare questo dato è l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, il quale ha ribadito che “Il 46 per cento degli animali presi in questa regione, sono restituiti al legittimo proprietario e circa il 38 per cento, invece, sono affidati a qualcun altro in grado di amarli e allevarli“. Nel frattempo, nella stessa parte d ‘Italia, che pure non è ai primi posti riguardo al reperimento di amici a quattro zampe lasciati da soli per strada in nome delle vacanze estive, sta affinando la propria lotta contro questo triste fenomeno. In particolare, al giunta regionale, ha iniziato a seguire una serie di azioni che, fino a questo momento, hanno prodotto dei risultati molto significativi.

Uno schnautzer attende per tre giorni il ritorno del padrone ferito

schnauzer

E’ una di quelle storie che soltanto il profondo animo di un animale sa far accadere, di quelle che non sono rarissime ma colpiscono sempre perchè, di fronte alla cattiveria, all’indifferenza e alla distrazione dell’uomo, c’è sempre un cane pronto a sacrificare se stesso e la sua serenità per amore del padrone. Un altro emozionante caso di incredibile amore di un amico a quattro zampe per colui che l’aveva adottato, è accaduto in Germania, dove un anziano è stato vittima di uno spaventoso incidente. Roman, questo il nome del cane, riusciva a beffare polizia ed accalappiacani e a ritornare ogni volta, per tre giorni di seguito, davanti al posto dove era avvenuto il triste evento, in attesa di riabbracciare colui con il quale aveva sempre vissuto.

Se il cane morde, il padrone è sempre responsabile

cane

La Cassazione ancora una volta torna ad occuparsi di animali, questa volta in relazione al risarcimento danni nel caso in cui il cane di casa abbia morsicato una persona estranea. In particolare sa suprema corte si è occupata questa volta di un caso risalente addirittura al 2000, quando un pitbull morsicò un operaio. Il proprietario del cane tuttavia, conscio del carattere irascibile della bestiola, si era premurato di legare il cane alla catena lunga 3 metri e di affiggere il cartello Attenti al Cane.

Nonostante le premure il pitbull morsicò l’uomo che si rivolse al Giudice di pace per chiedere il risarcimento dei danni subiti: in primo grado la ragione venne data alla vittima, con riconoscimento di un danno pari a 2.580 euro, in secondo grado invece il Tribunale diede ragione al proprietario del cane, affermando che il proprietario del pitbull aveva messo in atto tutte le misure possibili per evitare l’attacco dell’animale.

Trasferita la competenza in Cassazione, la terza sezione con la sentenza 9037 ha ribaltato tutto: infatti è stato precisato che per liberarsi dalla responsabilità non è più sufficiente dare la prova di avere usato la comune diligenza nella custodia del’animale, ma il padrone dell’animale avrebbe dovuto provare l’esistenza di un fattore, estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere il nesso causale, non essendo sufficiente la prova di avere usato la comune diligenza nella custodia dell’animale.