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Jon Franklin “Il Lupo in Salotto”

Non si è due volte premio Pulitzer per caso come Jon Franklin, per chi non avesse mai letto questa nota penna del giornalismo americano è anche un professore con la passione per gli animali, specialmente per i cani.

Finché una persona non vive insieme ad un animale, specialmente con un essere che ti dona la sua vita come il cane, non riesce ad apprendere fino in fondo cosa significa la vera amicizia, Franklin lo ha capito per questo ha deciso di studiare il rapporto tra uomo e cane.

I suoi amici, nonché collaboratori, sono il barboncino Charlie (nella foto) e Sam che lo hanno aiutato a scrivere il libro “The Wolf in the Parlor” che vuole essere un omaggio all’esperienza di vivere con un cane ed essere salvato da un cane.

Jon, insieme alla sua famiglia, è stato salvato dal suo cane Sam dopo un incendio nella sua casa, grazie a questa scintilla il libro vuole sfondare i soliti muri scontati sul rapporto cane e uomo.

Il primo quesito che si pone è “chi ha addestrato il cane?”.
Tutti noi diamo per scontato che siano stati i nostri trisavoli bipedi, mentre Franklin rovescia la questione ed attribuisce l’insegnamento alla natura.

Vede nell’unione uomo cane una collaborazione dovuta dopo l’ultima glaciazione per poter affrontare l’ambiente ostile e portare avanti le due specie.

Per creare il libro di 283 pagine “il lupo in salotto” ha voluto studiare personalmente con i suoi due amici il tema, il libro è stato pubblicato lo scorso anno da Henry Holt and Co. di New York ed è appena uscito in edizione economica.

E’ molto interessante la dinamica con cui si è venuto a creare il libro grazie alla moglie di Jon, inizialmente infatti il signor Franklin non adorava i cani, dopo l’insistenza di sua moglie per adottarne uno si è totalmente convertito all’amore canino e, come dicevo ad inizio articolo, ha capito l’importanza e il metodo per colmare i vuoti quotidiani che si creano in assenza di una coda scodinzolante in giro per casa.

Per chi conosce l’inglese è un libro da acquistare ad occhi chiusi, chi scrive con il cuore scrive bene.

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