Amico fedele dell’uomo anche in acqua ed è così che ben 47 cani da salvataggio, faranno da angeli custodi dei bagnanti lungo le spiagge del litorale laziale. Dure e lunghe giornate di lavoro per tentare di portare in salvo chi non sa nuotare o si avventura fra le onde alte quando il mare non è molto calmo ed, in cambio, per loro solo qualche carezza, un biscotto e tanto affetto. Non costano nulla e, in più, svolgono un servizio esemplare gli animali che fanno parte di questo progetto, riproposto per il secondo anno concecutivo, che nasce dalla collaborazione tra la Provincia di Roma, che ha fornito circa 12mila euro di finanziamenti, la Capitaneria di Porto e la Scuola Cani da Salvataggio Tirreno. Tra le unità cinofile, ci sono pure alcuni esemplari donati dal capitano della Roma, Francesco Totti come, ad esempio, Flipper e Ariel. A luglio e agosto, quindi, niente ferie per loro ed, insieme ai loro conduttori, si troveranno sia sulle due basi di Anzio e Civitavecchia che al largo, dai mezzi nautici della Guardia Costiera.
Lav, nuova campagna contro gli abbandoni
E’ stata presentata martedì scorso a Roma la campagna LAV contro gli abbandoni estivi del 2010 e la prevenzione del fenomeno del randagismo: oltre alla campagna, che sarà proposta sia sotto forma di spot radiofonico che cartaceo, è stata anche presentata la mini guida Il si per tutta la vita, contenente i diritti ed i doveri dei nostri amici a quattro zampe. Nela guida sono indicati i principi essenziali per la civile convivenza, ponendo in particolar modo l’accento sulla responsabilità umana nei confronti degli animali.
Abbandonare un animale è un reato ma è anche un problema sociale e culturale che deve essere contrastato tanto dalle istituzioni quanto dai singoli cittadini: non c’è dubbio, infatti, che per arginare il fenomeno del randagismo è indispensabile l’impegno di tutti i membri della società.
Gli aspetti chiave da potenziare con la massima urgenza sono le sterilizzazioni, l’anagrafe canina e il relativo microchip identificativo e l’istituzione dell’anagrafe felina, l’incentivazione delle adozioni dai canili e dai gattili, l’aumento della quota di detrazione delle spese veterinarie dalla dichiarazione dei redditi, rendendola totale per chi adotta un cane dalla strada o da un canile, e la riduzione al 10% dell’IVA sul cibo per animali e sulle prestazioni veterinarie perché un cane o gatto non sono beni di lusso
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Ha dichiarato la responsabile LAV nazionale Ilaria Innocenti durante la conferenza stampa di presentazione. Tra gli intervenuti anche il veterinario Roberto Scarcella e Gianluca Felicetti presidente Lav.
Alimentazione cani, il cibo umido
Ieri vi abbiamo parlato del cibo secco per cani, delle diverse linee (puppy, senior, light, premium) e di come scegliere quella giusta basandoci sull’età, sull’attività fisica, sul peso corporeo e sulle eventuali malattie di cui soffre il nostro amico a quattro zampe. Oggi trattiamo invece del cibo umido, l’alternativa solitamente meno preferita dai proprietari di cani, soprattutto se adulti, perché a livello di quantità e risparmio si preferiscono sempre i croccantini, visto che se ne possono somministrare in minor quantità rispetto alle scatolette, mantenendo inalterato l’apporto energetico e di tutti i principi nutritivi essenziali per la salute del cane.
Tuttavia ci sono diversi motivi per cui il cibo in scatola a volte può essere una scelta migliore delle crocchette. In primo luogo, il cibo per cani in scatola contiene molti meno additivi chimici degli alimenti secchi. I coloranti ed i sapori artificiali sono molto meno comuni, e i conservanti sono spesso inutili a causa del processo di inscatolamento stesso (comunque, questo significa anche che il cibo in scatola si deteriora rapidamente se lasciato a temperatura ambiente).
Cani come i padroni: obesi e stressati
Si dice spesso che un animale domestico, ancora di più un cane, somigli al padrone ed in parte è vero quanto buffo, vedere un pet magro accanto ad una donna al limite dell’anoressia e uno dall’aria insolente, portato al giunzaglio da un antipatico personaggio. Ovviamente, non è sempre così, ma pare che il noto clichè sia diventato reale più che mai e gli amici a quattro zampe sono sempre più stressati e obesi, proprio come gli esseri umani distrutti da traffico, lavoro e soldi che non bastano. Uno specchio, insomma, che riflette i problemi di una società: anche questo è segno di grande sensibilità, del resto.
Pipì del cane, istruzioni per l’uso
Uno dei primi problemi quando si porta a casa un cucciolo di cane, è quello di dovergli insegnare a non fare la pipì in casa: impresa che spesso appare più difficile di quanto in realtà sia. Sulla questione vi sono pareri di esperti, spesso discordanti tra di loro, oggi cercheremo di analizzarli per capire quale sia l’approccio più corretto. In primis sarebbe opportuno individuare un’area della casa in cui il cucciolo può sporcare, nella quale collocheremo giornali o stracci o quanto altro.
Una volta che il cucciolo individua tale area, si possono portare all’esterno i materiali utilizzati con l’odore della sua pipì, in modo che lui possa abituarsi a sporcare sempre nello stesso luogo. Nel caso in cui il cucciolo invece faccia la pipì in casa, un deciso NO detto a voce alta è più che sufficiente: niente punizioni corporali, non verrebbero recepite, né tanto meno inzuppare il muso del cucciolo nella pipì. Arrabbiarsi non serve a nulla, il cucciolo deve abituarsi piano piano recependo gli stimoli che il proprio padrone gli offre.
Ogni volta che il cucciolo sporca nel posto da noi individuato (coperto dai giornali), lodiamolo ed incoraggiamolo con tante carezze, mentre se sporca in un altro luogo occorre spargere sul pavimento un prodotto che neutralizza gli odori, in modo che il cucciolo non senta il proprio odore. L’obiettivo è far abituare il cucciolo a sporcare sempre nello stesso punto: se viene colto sul fatto, mentre fa la pipì altrove rispetto al luogo stabilito, sgridiamolo, purchè tra il fatto e la sgridata non intercorra troppo tempo. Il cucciolo non sarebbe in grado di ricollegare i due avvenimenti a distanza di tempo.
Alimentazione cani, il cibo secco
Il principio del sei quello che mangi è valido anche per i cani. L’alimentazione è un fattore fondamentale per la salute del nostro amico a quattro zampe, quanto l’attività fisica ed il benessere psicologico. Non sempre è facile orientarsi tra le marche di cibo per cani e tra le diverse linee di alimenti studiate per soddisfare le esigenze più diverse.
Il rapporto qualità/prezzo gioca spesso un ruolo fondamentale sulla nostra scelta. Per noi amanti degli animali un cane è per sempre, dunque dobbiamo cercare di conciliare il risparmio su prodotti che andremo ad acquistare con regolarità e a lungo al benessere e alla salute del nostro cane, senza fargli mancare nulla.
Le scatolette di cibo biologico per animali
Non so se avete presente quei grandi cartelloni pubblicitari che rappresentano uomini e donne nudi con il viso di cani e gatti. Quella che ha prima vista poteva sembrare una provocazione, o, come avevo pensato io, una campagna contro gli abbandoni estivi degli animali, è in realtà la pubblicità di un’azienda che produce cibo biologico per animali.
Andiamo con ordine. L’idea di creare il cibo biologico per animali viene da Piergiovanni Capellino, secondo il quale:
Cani e gatti sono come noi, il piacere gastronomico li fa star bene, li appaga e li rende felici.
Forte di ciò Capellino ha fondato nel 2000 l’azienda Almo Nature, la prima a produrre scatolette di cibo biologico per animali, inserendo lo human grade, ovvero ingredietti adatti anche al consumo umano, anziché frattaglie o altri ingredienti poco salutari per i nostri animali.
La tricofizia: la micosi della pelle nei cani e nei gatti
La micosi della pelle nei cani e nei gatti, è molto più comune di quanto si pensi e in termine medico- veterinario, viene anche chiamata tricofizia. Tuttavia, appare in forme diverse negli amici a quattro zampe, un quanto nei primi si presenta con un carattere tipicamente circolare, in rilievo e di solito sulla testa. Nei mici, invece, è un vero e proprio fungo che scatena la formazione di cerchietti con la crosta. In più inizia una grande perdita di pelo, soprattutto sul muso, sulle orecchie, sul collo e sulla coda. A peggiorare le cose, purtroppo, c’è il fatto che è contagiosa e si trasmette non solo tra animali, ma anche verso gli uomini.
La Doggy Bag: perchè no?
Negli Stati Uniti è divenuto ormai un fenomeno usuale e di costume: la chiamano doggy bag, e non è altro che la sportina (o sacchetto per il cane, come da traduzione letterale) con gli avanzi di cibo che non si è consumato al ristorante, per sfamare l’amico a quattro zampe. In Italia portare a casa gli avanza dal ristorante non è certamente visto di buon occhio: qualunque esperto di bon ton impazzirebbe alla sola idea, ed il cliente additato come maleducato.
Eppure questa volta i nostri cugini oltre oceano pare proprio che abbiano avuto una bella intuizione, tanto che negli ultimi tempi le doggy bag sono aumentate del 20%. Basti pensare a tutto il buon cibo, spesso intoccato, che ogni sera rimane nei piatti dei ristoranti: carne, pasta, e ogni altro bene che certamente il nostro amico a quattro zampe apprezzerebbe. E che, diciamocela tutta, farebbe anche risparmiare un po’ le finanze dei padroni, che per una sera potrebbero evitare scatolette o crocchette per Fido.
L’idea è nata negli States dove il pranzo fuori casa è ormai una vera e propria abitudine, e ben presto è stata recepita da molti, vip e gente comune. Un esempio per tutti: al vertice del G8 Michelle Obama, moglie del Presidente Americano, al termine di un lauto pasto Made in Italy ha chiesto al cameriere di poter avere una busta con gli avanzi per il proprio cane Bo. Dopo lo sconcerto iniziale (la richiesta è stata fatta pur sempre da una first lady!) la doggy bag è stata consegnata.
Aggressività nei cani, fattori di rischio l’ambiente e i geni
L’aggressività, soprattutto quando diventa pericolosa nei confronti di altri animali o persone, è una delle principali cause che portano all’abbattimento o alla reclusione dei cani. Un recente studio getta luce su interessanti connessioni tra il comportamento aggressivo dei cani e i geni coinvolti nella neurotrasmissione nel cervello.
Per la sua tesi di dottorato, Jørn Våge della Norwegian School of Veterinary Science, ha studiato i geni responsabili degli aspetti comportamentali dei cani, con particolare attenzione a cosa avviene durante un’aggressione.
L’aggressività e i comportamenti ansiogeni ad essa legati hanno un effetto negativo sul benessere degli animali, perché lo stress influenza sia la salute mentale che la salute fisica dei cani.
E’ nato il Comitato per la creazione di un’Italia “Animal friendly”
Con tutti i casi di violenze e di abbandoni hai danni degli animali, è possibile pensare ad un’Italia Animal friendly? Ebbene sì, almeno secondo un progetto presentato dal Ministro del Turismo Michela Brambilla volto a far diventare l’Italia un paese fruibile anche da chi viaggia con i propri animali al seguito.
Nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri a Palazzo Chigi per presentare il Comitato per la creazione di un’Italia “Animal friendly”, il ministro Brambilla ha dichiarato:
L’immagine dell’Italia all’estero sul modo di rapportarsi agli animali non rispecchia il sentimento della maggioranza degli italiani, troppo spesso alcuni casi eclatanti di maltrattamenti, di randagismo e altro, che accadono, vengono veicolati nel mondo, anche attraverso il web, dando un’immagine di forte arretratezza dell’Italia.
Uomini e animali potrebbero estinguersi entro cento anni
Non è la prima volta che scatta l’allarme su una possibile estinzione del genere umano e animale e, altrettante volte, per fortuna, tali dichiarazioni sono stata ampiamente confutate. Questa volta però a parlare è uno dei massimi esperti nello studio delle specie e le sue parole risuonano come un annuncio terribile, ma certamente non senza alcuna base scientifica. L’intervista al quotidiano “The Australian” del ricercatore Frank Fenner, è stata chiara e in un secolo, non di più, il genere umano sarebbe destinato a scomparire e così anche tutte le principali specie. Il primo pensiero è quello che tanto ancora c’è tempo e le generazioni saranno tutte cambiate, ma certo gli uomini avrebbero forse potuto porre rimedio quando ancora era possibile e pensare a coloro che ancora dovevano nascere e ancor di più alla fauna che sarà, eventualmente, costretta a subire una sorte, per la quale non ha alcuna colpa.
Il Senso Puppy: un aiuto per i cuccioli
Il senso puppy (o bio sensor, sono sinonimi) è un’attività di stimolazione precoce che mira ad aumentare la capacità dei cuccioli di cane ad adeguarsi ad ambienti e situazioni differenti, superare lo stress, socializzare con gli altri animali e con le persone ed apprendere meglio. Il senso puppy ha inizio fin dalla prima settimana di vita del cucciolo, modificandosi man mano che il cucciolo cresce e di conseguenza si diversificano anche le sue abitudini ed esigenze.
In concreto il bio sensor si compone di una serie di stimoli termici, tattili e di movimento diretti a stimolare il sistema endocrino, le ghiandole surrenali e la ghiandola pituitaria: tutto questo per sviluppare nel cane una maggiore robustezza ed intelligenza. I cinque esercizi studiati per stimolare il sistema nervoso, da applicare una sola volta al giorno ad ogni cucciolo, si compongono di stimolazioni tattili (solleticare il cucciolo tra le dita di ogni zampa), posizioni precise (posizione supina o eretta), stimolazione termica (usando un panno umido raffreddato sul quale va posto per pochi secondi il cucciolo a pancia in giù).
Insieme al bio sensor dovrebbe altresì essere associato un programma di arricchimento ambientale, offrendo al cucciolo stimoli e esperienza per lui nuove, con le quali interagire liberamente: incontri, posti nuovi, luci, suoni, ma anche superfici diverse ed oggetti, tutto quanto insomma sia nuovo e sconosciuto al cucciolo. Importante sarebbe altresì far superare piccoli ostacoli al cucciolo, per attivare i meccanismi mentali che potranno essere preziosi nella vita del cane adulto.
Prevenire l’usura dei denti nel cane
Che i denti del cane siano sottoposti ad una certa usura con il passare del tempo è del tutto normale. Tuttavia, se il danno diventa eccessivo, il rischio di attrito e abrasioni è sempre più in agguato. La salute orale del cane è importantissima e non va trascurata, dal momento che influenza enormemente anche la qualità della salute generale.
Per evitare conti salati dal veterinario per cure dentali complesse, ma soprattutto per proteggere il nostro amico a quattro zampe da ulteriori conseguenze, è bene rispettare alcuni semplici consigli degli esperti e monitorare la salute orale del nostro animale domestico. Vediamoli dopo il salto.