Proposta choc in Sardegna: bruciare i cani randagi

Davanti ad un’emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati.

Questa era stata la proposta choc avanzata da Gianfranco Bardanzellu, ex AN ora consigliere comunale di Olbia per il Pdl: ovviamente tale affermazione ha scatenato numerose polemiche, nonostante il politico si sia difeso affermando che si trattava solamente di una provocazione. Provocazione piuttosto pesante, come hanno affermato diversi esponenti politici e di associazioni animaliste. L’onorevole Francesca Martini ha così commentato:

Sono profondamente indignata per una proposta così incivile e ricordo al consigliere che nel nostro paese l’ uccisione degli animali d’affezione è un reato sanzionato penalmente. Le leggi dello Stato di tutela dei cani puniscono chi li abbandona, maltratta e uccide. Ritengo indispensabile ribadire che il dovere dei rappresentanti delle Istituzioni, come dello stesso Bardanzellu, è quello di far rispettare le norme e non istigare a commettere reati, dimostrando ignoranza delle leggi di cui dovrebbe essere garante. Il randagismo non si può risolvere attraverso incivili mattanze di cani.

Il presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) Lorenzo Croce, ha annunciato che domani presenterà alle autorità competenti denuncia penale contro Bardanzellu per istigazione al maltrattamento di animali. Ciò che preme ricordare è che anche una semplice dichiarazione tesa a provocare, può portare disastrose conseguenze, soprattutto in una regione dove l’emergenza abbandoni è concreta e dove i cani randagi sono molti.

Agosto: dati relativi agli abbandoni


Con la fine del mese di agosto siamo a fornire i dati relativi agli abbandoni ed al randagismo: si registra fortunatamente un calo proprio nel mese in cui l’abbandono di animali solitamente è in aumento. Nel periodo compreso dal 25 luglio al 29 agosto 2010 gli avvistamenti di cani vaganti ed abbandonati sulle strade ed autostrade italiane e segnalati al servizio telefonico e di segnalazioni via sms di Aidaa sono stati 2680 contro i 4213 dello stesso periodo dello scorso anno con una diminuzione percentuale del 32,7%.

Di queste 1435 sono state le segnalazioni relative a cani vaganti sulle autostrade italiane contro i 1945 dello scorso anno con una diminuzione del 36,3%. Le segnalazioni su cani abbandonati sono giunte prevalentemente dalle regioni del centro-sud Italia, con un picco per quanto riguarda la Puglia, la Campania, la Sicilia e la Calabria. Migliora notevolmente la situazione del Lazio ed in particolare della provincia di Roma, dove le segnalazioni quest’anno sono state inferiori del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I cani sono in grado di prevedere terremoti e tempeste?

Prima di una scossa di terremoto, il cane si agita, abbaia, è concitato. Così come prima di una violenta tempesta, appare turbato anche se c’è ancora il sole o se si trova in casa al sicuro. Questo porterebbe a pensare che gli animali domestici abbiano la capacità di prevedere cosa accade in futuro. In realtà non ci troviamo di fronte a veggenti a quattro zampe, quanto piuttosto ad animali dai sensi piuttosto sviluppati.
Cani e gatti spesso avvertono gli eventi fisici molto più acutamente di noi.

Prendiamo la previsione delle tempeste, ad esempio: molti cani, specie quelli che hanno la fobia di tuoni e temporali, diventano estremamente ansiosi prima che si scateni la pioggia.
Stando al parere degli esperti, i cani probabilmente sono in grado di avvertire, annusando, sentendo o percependo, ultrasuoni indistinti per l’orecchio umano.

Gli animali, come gli uomini, sono sempre più attenti al loro aspetto fisico

Una volta erano le donne ad essere attentissime al loro aspetto fisico e a sentirsi facilmente brutte e fuori luogo, soprattutto nel periodo adolescenziale. Successivamente, la vanità ha iniziato ad interessare pure gli uomini e, adesso, sono persino gli animali a soffrire per il loro aspetto fisico. Il curioso studio, è stato portato avanti da Matteo Griggio dell’istituto Konrad Lorenz per l’Etiologia di Vienna e si riferisce, in particolare, alla passerotte che ci tengono a sbaragliare la concorrenza femminile e a conquistare con più facilità nel periodo dell’accoppiamento. Sembra, quindi, che quelle che si rendono conto di essere mingherline e poco avvenenti, non si avventurino a cercare un esemplare perfetto, ma si accontentino di uno che somigli a loro e che non sia di troppe pretese.

Adotta un levriero: campagna di sensibilizzazione

Nel 2002 la chiusura del cinodromo di Roma ha fatto si che ben 350 cani di razza levrieri restassero senza un posto dove stare: questi cani, che prima erano impegnati nelle corse, ora avrebbero avuto un futuro incerto. Sono migliaia i levrieri che in Italia vengono sfruttati e poi abbandonati o peggio, abbattuti. Cani da caccia o da corsa che dopo anni di sforzi vengono trattati come sacchi di patate, inutili: ecco la loro storia raccontata dai volontari della GACI (centro italiano adozione levrieri maltrattati).

I levrievi greyhounds sono usati in Inghilterra, Irlanda, Spagna ed anche in altri paesi per correre nei cinodromi ed essere oggetto di scommesse: infatti in questi paesi le corse commerciali di cani sono molto radicate e costituiscono una importante, pare, fonte di reddito e svago. Una femmina solitamente partorisce 8-11 cuccioli, di questi forse 1 o 2 sopravvivono fino a 2 -3 anni: a 12-15 mesi vengono scartati i cani che non hanno interesse alla corsa o che sono troppo lenti, naturalmente questo significa che vengono uccisi, anche brutalmente.

Gli altri vengono venduti a privati o associazioni di proprietari che li fanno correre nei cinodromi, quando il cane si fa male o diventa troppo lento, viene ucciso, spesso abbandonato o venduto per le sperimentazioni, portato ai canili o venduti per 10-20 euro ai coreani.

Divieto di accesso ai cani nei negozi, scomparso per via della crisi

La crisi economica, che ha messo in ginocchio negozianti ed imprese, ha avuto un impatto devastante sui consumi. Gli esiti sono perlopiù negativi e non si vuole in alcun modo affermare che i tempi duri per le finanze degli italiani di questi ultimi anni siano stati un bene. Ma per certi versi, lo abbiamo visto con la diminuzione dell’inquinamento dovuto al rincaro dei costi dell’energia e della benzina, e di conseguenza a meno spostamenti in macchina e ad un maggiore risparmio energetico in casa, è stato così.

Altro esempio di un piccolo dato positivo dovuto alla crisi è la quasi totale scomparsa del cartello di divieto di accesso ai cani sulle insegne dei negozi, imputabile, secondo gli animalisti, proprio alla crisi. I gestori non possono permettersi di rivolgersi bruscamente ai tanti potenziali clienti, con quattrozampe al seguito, che vogliono entrare a dare un’occhiata, e magari comprare, ma dovendo lasciare il cane fuori, si tratterrebbero poco, o ancora alcuni non entrerebbero affatto, scoraggiati e anche infastiditi da questi diktat.

Il gatto Burmilla

Il gatto Burmilla è un gatto nato in Gran Bretagna nel 1981 i cui progenitori sono un Burmese e un Chinchilla; questo gatto è diffuso soprattutto in Inghilterra e in Danimarca e ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dalla Federazione Felina Internazionale.

Il gatto Burmilla si caratterizza per il corpo muscoloso, dal petto largo e dalla muscolatura ben definita; è un gatto di taglia media, dal pelo corto, fitto e morbido. Il colore base del mantello è sempre un bianco argento con striature di diversi colori.

Getta gatto nella spazzatura per scherzo, ma finisce al centro delle polemiche

Il fatto è avvenuto in Gran Bretagna, ma ormai il mondo di internet si è schierato interamente contro la donna che ha gettato il gatto nel cestino della spazzatura. La protagonista della vicenda, si chiama Mary Nale ed ha 45 anni e sostiene di aver compiuto l’azione che adesso impazza in rete solo per scherzo, per creare clamore. Del resto, non potrebbe dire altrimenti dopo essersi attirata l’odio feroce di animalisti e amanti degli amici a quattro zampe, oltre che di semplici cittadini che pur non essendo attaccatissimi agli animali, in ogni caso li rispettano.

Canile abusivo: nuovo sequestro a Introd (Aosta)

Un’operazione congiunta della Digos della Questura di Aosta e del Corpo Forestale valdostano ha portato alla scoperta di un canile abusivo ad Introd in Valle D’Aosta. In dettaglio sono stati trovati 29 cani, di varie razze, chiusi in gabbie stipate all’interno di quattro auto, e altri otto cani chiusi in box all’interno di un’abitazione privata.

Tutti gli animali erano in condizioni critiche dal punto di vista igienico-sanitario, come accertato dai veterinari dell’Usl. Sono in corso accertamenti per definire le eventuali responsabilita’ sia penali che amministrative dei gestori del canile abusivo. Dalle indagini e’ emerso che una societa’ sportiva di addestramento cinofilo, non a scopo di lucro, aveva creato una pensione per cani abusiva.

I migliori cani da appartamento

Il cane ideale per chi vive in un appartamento, in un condominio, o comunque in una casa in città senza giardino, deve soddisfare alcune caratteristiche di base: essere piccolo, avere un carattere docile e facile da gestire, e non ultimo facile da pulire.
Inoltre sarebbe meglio optare per razze di cani che hanno un fabbisogno giornaliero di esercizio fisico relativamente basso, perché lo spazio in appartamento è ridotto e non c’è molta libertà di movimento, e gli spazi verdi in cui correre liberamente, senza guinzaglio, in molte città purtroppo latitano.

Premesso che la migliore cosa da fare quando volete adottare dei cani da appartamento, se amate davvero gli animali, è salvare dalla strada o dal canile quelli rimasti senza padrone, abbandonati a sé stessi, ma con ancora tanto amore da dare, e che in canile si trovano spesso anche cani di razza, o comunque strettamente imparentati con quelle che più ci piacciono, vediamo quali sono, secondo il parere degli esperti, le razze che più si adattano alla vita d’appartamento.

Il Petauro dello zucchero, ovvero lo scoiattolo volante

Oggi vogliamo parlarvi di un animaletto che sta diventando sempre più frequente nelle case di chi ama i piccoli animali, ovvero il petauro dello zucchero; anche se a prima vista potrebbe essere scambiato per un roditore, tanto che viene chiamato anche scoiattolo volante, questo bellissimo animaletto è un marsupiale di origine australiana, la cui caratteristica principale è quella di effettuare lunghi salti planati grazie ad una particolare membrana estensibile che collega i suoi arti.

Questi marsupiali si chiamano “dello zucchero” perché amano molto la dolce linfa di una specie di eucalipto. Il petauro dello zucchero in natura vive poco, ma in cattività, se ben tenuto, può arrivare anche alla veneranda età di dieci o dodici anni.

Il petauro è un animale notturno e si caratterizza per la testa dalla forma triangolare, dagli occhi molto grandi, al contrario delle orecchie che sono piccole e prive di pelo; possiedono unghie molto affilate e la coda prensile, che gli permette di aggrapparsi dopo il volo; lungo i lati del corpo si trova il patagio, ovvero la membrana che gli permette di saltare. I petauri sono lunghi circa dieci o dodici centimetri, ai quali va aggiunta la coda più o meno della stessa lunghezza.

A Venezia, migliaia di gatti lasciati in strada

Si parla del Belgio e della possibilità di sterilizzare in massa i troppi gatti presenti, si continua con la Gran Bretagna dove, quotidianamente, vengono abbandonati almeno 21 mici e si finisce con il Belpaese, che anche nel settore dei pets, vanta sempre dei tristi primati. Questa volta nell’occhio del ciclone è Venezia, la città lagunare più amata al mondo e, insieme a lei, la situazione non è delle migliori neppure a Mestre e nelle aree limitrofe. Da queste parti, infatti, vengono abbandonati in continuazione talmente tanti felini, che ormai è impossibile persino fare un calcolo. I randagi, iniziano a vagare e quando non finiscono sotto un’auto o vengono maltrattati e barbaramente uccisi, si ammalano e cominciano ad infettarsi a vicenda, fino a rischiare di coinvolgere pure gli esseri umani. A cercare di intervenire per portare la situazione alla normalità, sono la Dingo e l’ENPA, L’Ente Nazionale Protezione Animali, le due più grandi associazioni che aiutano le creature meno fortunate. Entrambe, ultimamente, continuano a chiedere aiuto al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e all’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin.

Il calore, fasi, giorni e cambiamenti

Il ciclo estrale o calore, è il periodo di fertitilià che si manifesta nelle cagne e che le accompagnerà per tutta la vita: infatti nei cani non si verifica una fine precisa del ciclo. Per molte persone  alle prime esperienze, l’inizio della attività estrale della propria cagnolina può risultare motivo di ansia, sia perchè non sanno bene come si manifesterà esteriormente questo calore sia per la concreta possibilità che il proprio amio a quattro zampe possa restare incinta.

Il cane è l’unico tra gli animali domestici ad essere monoestrale stagionale, cioè ha un solo estro durante un ciclo riproduttivo che dura in media sei mesi: ma occorre considerare che tale durata non è uguale per tutte le razze, anzi è soggetta a considerevoli variazioni. Ad esempio razze come il pastore tedesco e il rottweiler hanno periodi interestrali di durata ridotta e al contrario Labrador e Collie intervalli tra i cicli più lunghi.

Ma quando si presenta il primo calore? Indicativamente  l’inizio del primo estro si verifica a 10-12 mesi ma occorre precisare che nelle razze di piccola taglia, l’estro puberale inizia prima che in quelle grandi. Le razze di piccola taglia tendono a presentare il loro primo calore tra i 6 e i 10 mesi, mentre le razze di taglia maggiore possono non avere il primo ciclo fino ai 18-20 mesi d’età.