Gli interventi sui cani che implicano il taglio delle orecchie e della coda, e in generale tutte le operazioni che modificano la morfologia canina per rispettare standard di razza, caratteristiche estetiche, esigenze pratiche, sono da mesi oggetto di polemiche e di scontro, oltre che tra le associazioni della caccia, gli allevatori e gli animalisti, anche politico. Nello specifico a divergere a riguardo sono le posizioni dell’onorevole Francesca Martini, sottosegretario alla Salute e del Ministro della Salute Ferruccio Fazio.
Gli interventi a fini estetici devono essere vietati o no? E chi decide quando si tratta di fini meramente estetici piuttosto che delle necessità additate dai cacciatori per preservare i cani dal rimanere impigliati nei rami e nel sottobosco ferendosi ed esponendosi a fratture? Fazio aveva aperto a una deroga poco tempo fa, i maligni sostengono proprio per via della sua passione venatoria.
La Martini oggi rilancia: l’Italia, recependo la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, è tenuta a specificare come comportarsi per quanto concerne queste procedure.