Il gatto Siberiano: caratteristiche e comportamento

gatto siberiano

Il gatto Siberiano è originario della Russa e dell’Ucraina e, secondo le leggende, pare che discenda dall’incrocio tra i gatti selvatici dei Monti Urali e i gatti domestici che avevano portato in Siberia primi coloni; le notizie certe sulle origini di questi gatti sono molto poche, e comunque bisogna aspettare il 1989 per vedere questi animali in Europa occidentale.

La prima cosa che in nota in questo gatto è sicuramente la potenza fisica e la muscolatura possente: insomma un fisico che si è adattato a vivere tra le nevi e i ghiacci. Il gatto Siberiano ha il pelo semilungo, molto spesso e idrorepellente per proteggersi dalla neve e dall’acqua, ma non solo; possiede una cute molto spessa, un efficiente sistema di termoregolazione e ciuffi di pelo tra le dita delle zampe per non sprofondare nella neve, e nelle orecchie per proteggersi dal freddo.

Il gatto Siberiano è un animale molto indipendente, ma è anche capace di legarsi al padrone; ama vivere in appartamento, ma il suo istinto lo porta a cercare la vita all’aria aperta; ama giocare con i bambini e non ha problemi a convivere con altri animali, purché non siano di piccola taglia perché potrebbero risvegliare il suo istinto da cacciatore. L’ideale per questo gatto sarebbe avere a disposizione un giardino che gli permetta di uscire e stare a contatto con la natura in tutta sicurezza.

Il gatto Maine Coon, ovvero il procione del Maine

maine coon

Il Maine Coon è una delle razze di gatto naturali più antiche dell’America tanto da essere considerato nativo dello stato del Maine, da cui prende anche il nome; l’altra parte, ovvero coon, deriva da Raccoon, cioè orsetto lavatore in inglese, a causa della coda simile a quella di un procione, e per via di una vecchia leggenda che voleva il Maine Coon un incrocio tra una lince e un orsetto lavatore.

Tra le tante leggende che circolano sulle origini di questo gatto, la più probabile è anche quella più semplice, ovvero che sia il risultato di un incrocio tra il gatto selvatico a pelo corto del nord America e il gatto a pelo lungo d’oltremare, e più precisamente del Norvegese delle Foreste che sarebbe arrivato in America attorno all’anno mille con lo sbarco dei Vichinghi. In Italia il Maine Coon è arrivato solo nel 1986 ma da allora è uno dei protagonisti delle mostre feline.

Il Maine Coon possiede un corpo grande e possente, dal petto largo e dal collo muscoloso; gli esemplari maschi possono raggiungere i 12 chilogrammi, e le femmine 7. Il mantello è lucido, resistente all’acqua e attrezzato per resistere al freddo, la coda lunga, folta e avvolgente; sono ammessi tutti i colori del mantello, meno che le sfumature siamesi, e quelle chocolate.

Exotic shorthair, il gatto vincitore della mostra felina di Padova

Moro di Venezia

Lo scorso fine settimana si è tenuta l’Esposizione Internazionale Felina di Padova che ha decretato il gatto adulto più bello tra i 500 esemplari di razza pregiata presenti, ovvero Moro di Venezia, un gatto di razza exotic shorthair, di colore nero; Moro di Venezia non è stato l’unico a ricevere medaglie: il premio come miglior cucciolo se l’è aggiudicata un Persiano, mentre quella come miglior neutro un micio di razza Maine Coon. Dato che il vincitore principale è stato Moro di Venezia, vediamo insieme quali sono le caratteristiche della razza a cui appartiene, ovvero exotic shorthair.

L’exotic shorthair è una razza ottenuta dall’incrocio tra il Persiano e l’American shorthair; possiede la testa tonda e grande, con la fronte spaziosa, le orecchie piccole con la punta arrotondata e il naso corto; il corpo è grosso e tozzo, le zampe corte e la coda proporzionata al resto della fisionomia.

Questa razza di gatto è molto socievole e dolce, e si affeziona molto a tutta la famiglia e alla casa in cui abita; è un gatto tranquillo ma dal forte temperamento, ama uscire all’esterno ed è socievole con gli altri animali. L’exotic shorthair è il gatto perfetto per chi ama il carattere del Persiano, ma non ha tempo da dedicare alle cure del mantello a pelo lungo; è un gatto che sa andare d’accordo sia con le persone di una certa età, sia con i bambini, in quanto ama molto coccole e carezze.

Gatti yoga, un calendario 2010 all’insegna di tenerezza e benessere (fotogallery)

gatti yogaQualche tempo fa vi avevamo presentato il calendario 2010 che ritraeva dodici classiche posizioni dello yoga interpretate, grazie a dei sapienti fotoritocchi, da cani dolcissimi e snodatissimi (magie di photoshop!). Adesso è il turno dei gatti di cimentarsi con la disciplina orientale per un anno nuovo, il cui scoccare è ormai alle porte, all’insegna di posture capaci di far ritrovare la pace interiore ed il benessere ed in questo caso, a giudicare dalle immagini che vi mostriamo nella fotogallery in fondo all’articolo, anche il sorriso.

Si tratta, infatti, di foto ritoccate, molto buffe, che mostrano i nostri amici felini nelle più disparate posizioni dello yoga, scatti capaci di strappare un po’ di buonumore attraverso lo scandire dei giorni, non sempre facili, che ogni nuovo anno comporta. Avere sul muro di casa un calendario simpatico può rasserenare le nostri menti e, soprattutto se amiamo gli animali, non può mancare proprio un calendario in cui a farla da protagonisti sono i nostri amici pets.

Il calendario delle studentesse 2010 contro abbandono e zoomafie (fotogallery)

gennaioTempo di calendari, tra quelli gratuiti che ci distribuiscono in tutte le salse tra negozianti, ipermercati, benzinai, fiorai e chi più ne ha più ne metta, e quelli invece che scegliamo di acquistare per dare un tocco particolare al nostro muro di casa per il nuovo anno. C’è chi opta per quelli a beneficenza, chi preferisce gli scatti sexy di modelli e modelle, chi si affida alla protezione dei Santi.

Per questo 2010 un’idea carina potrebbe essere optare per il calendario delle studentesse che in quest’edizione sceglie una veste animalista, corredandosi di splendide foto che ritraggono insieme delle stupende ragazze e dei teneri cuccioli, sia di razza che meticci.

Fotografa il tuo animale domestico, diventerà un francobollo (fotogallery)

francobollo animali foto 5Dopo calendari, book di moda e campagne pubblicitarie disparate, ecco che gli animali domestici conquistano un altro posto d’onore nelle nostre vite, colonizzando con le loro tenere sembianze nientepocodimenoche i francobolli. L’idea parte nel gennaio del 2009, esattamente il 15 del mese, quando viene bandito un concorso dal titolo “Fotografa il tuo animale domestico“.

A indirlo l’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica. Requisito per partecipare essere cittadini residenti della Repubblica di san Marino e amare il proprio amico a quattro zampe. Cani e gatti, dunque, ma non solo. Anatre, oche, iguana, criceti, coniglietti, sono diventati modelli d’eccezione dei francobolli.

Il calendario 2010 di United Bamboo, modelli d’eccezione i gatti (fotogallery)

calendari-2010-united-bamboo-foto3Torniamo a parlate di animal glamour e del riuscito connubio che si sta verificando da qualche tempo tra i nostri amici a quattro zampe e i designers di moda. Se ieri vi abbiamo presentato la galleria Ritratto di signora con cane, realizzata dal noto fotografo Giovanni Gastel con i cani dei vip, oggi passiamo a parlare dei gatti protagonisti del calendario 2010 di United Bamboo.

Sono loro infatti i modelli d’eccezione dei vestiti della nuova collezione della nota etichetta. Tutti capi riadattati nelle misure ai sinuosi corpi di bellissimi gatti che faranno da testimonial al brand. Gli stilisti non sono certo nuovi ad utilizzare gli animali per pubblicizzare le loro creazioni. Prada lanciò questa moda in una sfilata piena di abiti con su raffigurati stampe di gatti di ogni tipo.

Spesso i gatti e i cani hanno accompagnato sfilate, partecipato a servizi fotografici e si sono create intere linee di moda apposta per loro, anche di griffes prestigiose come Cavalli, per fare solo un nome.

Salviamo i gatti neri da Halloween

gatti neri e halloween

Ci siamo: stasera sarà Halloween, la famosa “notte delle streghe”, una festa arrivata in Italia dall’America e dal Canada. A parte la tradizionale frase “dolcetto e scherzetto” e le celebri zucche, sono le superstizioni e le leggende popolari a farla da padrone in questa notte.

Se questa festa affonda le sue origini nelle tradizioni dei popoli precristiani del nord Europa, in particolare degli antichi Celti, oggi è diventata soprattutto un modo per sballarsi e fare confusione, e spesso a rimetterci sono i gatti neri, da sempre considerati portatori di sfortuna.

L’Angora, il gatto che viene dalla Turchia

gatto d'angora

Nel nostro viaggio alla scoperta delle razze di gatti a pelo lungo, oggi ci occuperemo del gatto d’Angora; le origini di questo splendido animale sono turche, ed è il “progenitore” della razza Persiana. La città turca di Ankara (ovvero Angora) fu la città che per antonomasia designava i felini a pelo lungo, tanto che per decenni tutti gli animali con questa caratteristica venivano definiti Turchi o d’Angora.

I primi esemplari provenienti dalla Turchia possedevano occhi a mandorla blu, oppure uno blu e l’altro color arancio, oggi in genere, il colore degli occhi si accorda con quello del mantello; gli Angora bianchi con occhi blu possono essere sordi dalla nascita. Questa razza di gatto possiede un corpo snello, un po’ più lungo di quello del Persiano, e sembra molto robusto a causa della pelliccia abbondante.

Il Persiano, ovvero il gatto a pelo lungo per eccellenza

gatto persiano

Il gatto Persiano discende i linea diretta dal Gatto d’Angora e viene allevato ufficialmente dal 1871; il suo ingresso in Italia dalla Persia pare che risalga al 1700 grazie all’esploratore Pietro della Valle, che si innamorò di questi gatti dal pelo lungo e setoso. Circa cento anni dopo la razza fece il suo ingresso in Inghilterra e in Francia, dove fu incrociata con i gatti d’Angora per ottenere un mantello ancora più setoso e dalle tinte più varie. In Inghilterra i Persiani vengono chiamati “longhair”, cioè “a pelo lungo” e ogni colore è una razza a parte.

Fisicamente, il Persiano possiede una testa larga e di forma tondeggiante, con guance paffute e collo corto e muscoloso; gli occhi sono luminosi, grandi ed espressivi, e il loro colore deve essere in tinta con quello del mantello. Il corpo, generalmente lungo dai 40 ai 50 centimetri esclusa la coda, è forte e muscoloso; la coda è molto pelosa e termina con un pennacchio. La caratteristica principale del gatto Persiano è l’abbondanza del mantello, che è presente soprattutto nelle zone del collo delle spalle e delle zampe.

La colorazione del Persiano è basata su tre tipi: monocromatico bianco con occhi gialli, blu e arancio, monocromatico nero, crema, rossicci e azzurri con occhi arancio, e pluricromatico con gli occhi intonati al colore del mantello.

Il Norvegese delle foreste, ovvero il gatto delle favole

gatto norvegese delle foreste

Il Norvegese delle foreste è il primo gatto che compare nelle favole nordiche, e, ancora prima, nella mitologia norvegese, dove viene rappresentato come un gatto fatato dalla lunga e folta coda. Questa razza di gatto fu presentata per la prima volta a Oslo nel 1913 e fu riconosciuta ufficialmente a partire dal 1930.

La sua caratteristica principale è il mantello, che può essere di qualsiasi colore, dal pelo di media lunghezza molto folto e pesante, resistente all’acqua, con un sottopelo che protegge l’animale mantenendolo caldo anche durante i mesi più freddi; possiede un collare abbondante e una coda molto lunga e molto folta. Il corpo del gatto Norvegese delle foreste è forte e muscoloso, e le zampe, anch’esse piuttosto massicce, possiedono unghie molto robuste che gli permettono di scalare gli alberi e le pareti rocciose.

Il Birmano: il gatto venerato dai monaci buddisti

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Il Birmano, detto anche gatto sacro di Burma o Birmania, discende dai gatti venerati come dei dai monaci buddisti, i quali credevano che l’anima del defunto si reincarnasse in gatto; deve la sua pelliccia lunga e setosa all’incrocio tra il Siamese e il Persiano bianco.

Il gatto Birmano possiede una testa rotonda, con ossatura robusta, guance larghe, bocca forte e abbondanti vibrisse; anche il corpo è piuttosto massiccio, con zampe corte e forti. Gli occhi sono di un bellissimo colore blu, intenso e brillante. Il mantello presenta un pelo molto folto sul collo e sulla coda, è ondulato sul ventre, sui fianchi e sul dorso.

American Shorthair, il gatto degli emigranti

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L’American Shorthair, ovvero il gatto americano a pelo corto, deriva dai gatti domestici portati in America dagli emigranti europei; la razza venne fissata in modo definitivo a alcuni allevatori americani e la il capostipite di questa specie nacque nel 1904 e venne chiamato Buster Brown.

La testa di questo gatto e rotonda, con le guance piene, dotata di mascelle possenti e forti vibrisse; anche il corpo è molto robusto e le zampe sono dotate di piedi forti e adatti a tutti i terreni, la coda possiede una base pesante ed è di media lunghezza. La pelliccia è fitta ma non lanosa, ed è adatta a sopportare climi invernali anche rigidi. L’American Shorthair è il gatto che in assoluto viene riconosciuto con la più vasta gamma di colori.

Il gatto Bombay, caratteristiche e comportamento

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Il Bombay è un gatto nato dall’incrocio tra il gatto americano a pelo corto e il Burmese; è una razza ottenuta per la prima volta in India, ma a causa della sua somiglianza con il leopardo nero dell’India, ha preso il nome della città di Bombay.

Il gatto Bombay possiede un corpo allungato di taglia media, flessuoso e dall’aspetto massiccio, con zampe sottile e robuste; gli esemplari maschi sono molto più grandi rispetto alle femmine. Questi gatti hanno una coda di lunghezza media che agitano molto frequentemente. Per consistenza il pelo ricorda il raso, è molto corto e aderente alla pelle, ed possiede un colore chiaro alla nascita, che tende a scurirsi via via che raggiunge la maturità sessuale.