Scottish Fold, il gatto dalle orecchie pendenti

Scottish Fold

A parte la leggenda che narra di un esemplare a orecchie pendule portato in Europa dalla Cina da un marinaio, i primi soggetti di Scottish Fold, nacquero in alcune fattorie scozzesi verso gli anni ’60 e furono attentamente selezionati da esperti allevatori; questa razza dalle orecchie pendenti è riconosciuta negli Stati Uniti e in Australia.

La testa dello Scottish Fold è rotonda e larga, inserita su di un collo corto e tozzo; le orecchie sono piccole e piegate in avanti, pendenti, appunto. Gli occhi, grandi e molto dolci, sono in tinta con il colore del mantello; il corpo è piuttosto compatto, e bisogna prestare intenzione a non farlo ingrassare, le zampe sono sottili e di media lunghezza. La coda è molto flessibile, ma alcuni piccoli nascono con la coda piuttosto grossa; per evitare ciò bisogna far accoppiare lo Scottish Fold solo con gatti Americani a pelo corto.

Russian Blue, il gatto che viene dal freddo

Russian blue

Il Russian Blue arrivò in Europa, e più precisamente in Inghilterra, circa un secolo fa,  probabilmente a bordo di una nave mercantile proveniente dalla Russia; frutto di intelligenti selezioni, assunse anche il nome di Blu di Spagna, Maltese ed Arcangelo.

La testa di questo gatto è larga, importante, con naso lungo e dritto, possiede il collo allungato e flessibile, le orecchie larghe e quasi trasparenti, perché sono ricoperte di pochissimo pelo. Gli occhi, di taglio orientaleggiante, sono sempre di colore verde, ma sono ammesse tutte le sfumature di questa tonalità. Il Russian Blue possiede uno scheletro leggero ma muscoloso, e zampe lunghe e sottili, che rammentano l’aspetto il gatto Mau degli antichi Faraoni egiziani.

Il Manx, il gatto dei Fenici

Manx

Il gatto di razza Manx venne fu diffuso dai Fenici in Malesia, in Giappone e in Cina; fu però nel corso di un naufragio di un galeone dell’Armata Spagnola sull’isola di Man che questi gatti, portati a bordo per combattere il proliferare dei topi, si riprodussero sulla terra ferma, senza incrociarsi con le specie locali.

Vi sono comunque varie leggende su questi felini privi di coda; una di queste narra che Noè in procinto di chiudere la porta dell’Arca chiudesse inavvertitamente la coda del gatto tra gli stipiti, e che quindi tutti i gatti della specie sarebbero nati senza coda. Un’altra leggenda narra che, essendo in uso presso i guerrieri dell’isola di Mandi adornare il proprio elmo con code di gatto, le madri per evitare ai piccoli la futura amputazione, tagliassero esse stesse le code ai cuccioli; quindi, nel tempo, per mutazione genetica, tutti i gatti dell’isola nacquero senza coda.

Il gatto Burmese, caratteristiche e comportamento

gatto burmese

Le origini del gatto Burmese sono avvolte nella leggenda, in particolare in quella che lo vuole originario dei monasteri birmani, dove era venerato come una divinità. Le prime tracce sono riconducibili al 1350, ma solo nel 1920, una femmina incrociata con un Siamese negli Stati Uniti, diede origine alla specie che oggi conosciamo.

Il gatto Burmese ha la testa triangolare, lunga, ma non come quella del Siamese, orecchie dalla base larga e dalla punta arrotondata, mento e mascella forti; gli occhi hanno un taglio orientaleggiante e un delicato color oro. Il corpo è molto aggraziato, di taglia media e molto muscoloso, con una coda dritta, lunga e appuntita; il pelo è folto, corto e fine, e dotato di grande brillantezza.

Nel Nord America viene riconosciuto solo il Burmese color marrone scuro, mentre in Gran Bretagna, le colorazioni accettate sono diverse, come il grigio argento, il color mandarino e il color bianco sporco, ma sono accettate anche le colorazioni più particolari come il marrone e il cioccolato.

Il Certosino, il gatto che viene dai monasteri

gatto certosino

Il gatto Certosino nasce con ogni probabilità in Francia, in un monastero retto dai frati Certosini; si tratta di una razza molto antica, in quanto già ne viene fatta menzione in alcuni testi del 1700. Il Certosino possiede una testa rotonda con muso triangolare, macella importante e orecchie larghe alla base con punta arrotondata; gli occhi sono molto espressivi, di solito di color oro o giallo ambrato, arancio o rame.

Possiede un corpo massiccio, con petto e spalle larghe; può arrivare a pesare anche fino a sei chili, e la anche a femmina, pur essendo più minuta del maschio, dà l’impressione di grande forza e potenza. Il mantello è molto piacevole al tatto, e il pelo è corto, folto e vellutato; il Certosino è un gatto che deve essere spazzolato di frequente, in modo da mantenergli il mantello lucido e pulito.

Gatti neri, superstizioni e leggende

gatto nero foto 5I gatti neri per secoli hanno giocato un ruolo importante nel folklore, nella superstizione popolare e nella mitologia. Nel Medioevo si credeva fossero i gatti delle streghe e addirittura si pensava fossero l’incarnazione delle streghe stesse. Molte di queste vecchie superstizioni sui gatti neri esistono ed è proprio il caso di dire, resistono, ancora oggigiorno. Prima tra tutte quella che vuole il gatto nero ci porti sfortuna quando ci attraversa davanti e di corsa, tagliandoci la strada.

Si dice che i proprietari del gatto nero possano stare tranquilli, e allora tiro un sospiro di sollievo, perchè ho un gatto nero, e nella mia vita ne ho posseduti molti di questo colore. Personalmente trovo siano affascinanti e particolarmente misteriosi e che la superstizione sia sostanzialmente una grande sciocchezza. Tuttavia, non in tutto il mondo il gatto nero è associato a sfortuna e a stregoneria. Ma scopriamone di più su miti e leggende nati attorno al gatto nero.

Domenica, è sempre domenica: il lungo sonno del gatto

gatto che dorme 13

Rinascerei gatto: chi di noi non lo ha mai detto o pensato almeno una volta, osservando le abitudini per così dire soporifere del nostro amico a quattro zampe? Per i nostri felini domestici è sempre domenica. Mangiare, giocare e… soprattutto sonnecchiare, sono le tre azioni che scandiscono le loro giornate. I gatti trascorrono gran parte del loro tempo a dormire. Dormono mediamente per 13-18 ore al giorno. Il numero esatto può cambiare in base all’età del gatto e alla personalità, più o meno vivace/selvatica. Gatti che trascorrono la giornata da soli a casa tendono a dormire tutto il giorno. Se con loro c’è un altro o più esemplari, beh allora la vita si fa più movimentata e tendono a giocare di più, rincorrendosi e stimolandosi l’un l’altro (e aggiungerei, per esperienza personale, i nostri soprammobili sono meno al sicuro!)

I gattini appena nati passano la maggior parte del loro tempo a dormire. In realtà, questo è il modo della natura per assicurarsi che i cuccioli non si muovano fuori dal loro rifugio, o facciano un qualsivoglia rumore che possa attrarre i predatori, mentre mamma gatta è lontana per la caccia. Con il passare delle settimane, i gattini inizieranno a dormire sempre meno fino a raggiungere lo stesso numero di ore di sonno tipico degli esemplari adulti, che come abbiamo visto è comunque tantissimo.