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Il Birmano: il gatto venerato dai monaci buddisti

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Il Birmano, detto anche gatto sacro di Burma o Birmania, discende dai gatti venerati come dei dai monaci buddisti, i quali credevano che l’anima del defunto si reincarnasse in gatto; deve la sua pelliccia lunga e setosa all’incrocio tra il Siamese e il Persiano bianco.

Il gatto Birmano possiede una testa rotonda, con ossatura robusta, guance larghe, bocca forte e abbondanti vibrisse; anche il corpo è piuttosto massiccio, con zampe corte e forti. Gli occhi sono di un bellissimo colore blu, intenso e brillante. Il mantello presenta un pelo molto folto sul collo e sulla coda, è ondulato sul ventre, sui fianchi e sul dorso.

Tutte le varietà di gatto Birmano sono accomunate da un particolare: le quattro zampe sono di color bianco latte; i colori del mantello più diffusi sono il crema, il cacao e il grigio perla. Questo gatto possiede un carattere molto socievole e sereno; è fedele, allegro, intelligente, tranquillo e per niente permaloso.

Il Birmano è molto adatto alla vita da appartamento, e, in genere, si affeziona alle persone tranquille, e diventa apatico quando il padrone è assente. Questa razza necessità di spazzolature frequenti e accurate, e di una dieta prevalentemente carnea.

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