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Gatto birmano o burmese torna a casa in Birmania (foto)

allevamento gatto birmano in birmaniaNon è un gioco di parole, ma una realtà: lo splendido gatto birmano, noto anche come burmese è totalmente scomparso dalla sua zona di provenienza, il Myanmar, già Birmania, nel sud est asiatico. Da qui fu importato (nella figura di una micia di nome  Wong Mau ) negli anni ’30 negli Stati Uniti, da cui poi si è diffuso anche con diverse sfumature di colore: inizialmente solo marrone e poi anche crema, blu, ecc. Di recente però un appassionato gattofilo (nonostante una lieve allergia al pelo del gatto) ha deciso di attivarsi in un progetto di ripopolamento della razza felina in questione nella terra di origine.

Si tratta di Yin Myo Su, un albergatore proprietario di una struttura di lusso, l’Inle Princess , sulle rive del lago Inle , nello Stato orientale di Shan. E’ qui che ha dato vita ad un allevamento vero e proprio nel 2008 grazie all’importazione di 7 gatti birmani dalla Gran Bretagna (alcuni acquistati nei magazzini  Harrods). Ora ve ne sono 50, tra cui nove cuccioli e sono diventati addirittura un’attrazione turistica. Il gatto birmano infatti per la sua eleganza e bellezza, si racconta che fosse custode dei templi sacri nel passato. L’intento di Yin Myo Su è comunque quello di diffondere a livello locale questa razza: da allevatore vende questi gatti a 500 dollari per gli stranieri, ma ha anche regalato 17 mici già sterilizzati e vaccinati ad alcuni abitanti di Rangoon, la capitale dello stato Shan.

Secondo alcuni studiosi dell’area i gatti birmani sono esistiti nel continente sud-est Asia per più di mille anni. La razza è stata poi diluita, si è persa, nel 19 ° e 20 ° secolo, a causa della commistione con altri gatti. Sono gatti a pelo corto ed hanno tra le varie caratteristiche uniche, degli splendidi occhi giallo oro.

“Siamo abbastanza soddisfatti della riproduzione perché abbiamo ottenuto (per lo più) colori originali “

ha detto Yin Myo Su e bisogna dire che la sua idea di dar vita all’allevamento di birmani che ha chiamato Inthar Heritage House, non è l’unica che lo contraddistingue: ha aperto un ristorante di cucina tradizionale, con gli introiti del quale si prende cura dei gatti (800 dollari al mese) ed ora sta mirando alla costruzione di un centro per lo studio e la conservazione del pesce nativo al Lago Inle: che è un perfetto cibo per i suoi mici. Questa iniziativa ci piace proprio.

Foto: Gettyimages.com

Fonte: Bangkok post

 

 

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