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Insufficienza renale nel gatto: ecco le cause

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L’insufficienza renale del gatto è una malattia molto comune, che può interessare anche animali ancora giovani; è una patologia che all’inizio è caratterizzata da sintomi “poco visibili”, come l’aumento di assunzione di acqua e della produzione di urine: solo dopo mesi che il gatto ha cercato invano di depurarsi bevendo tanto e producendo quindi tanta urina, inizia ad avere sintomi più palesi, come il rifiuto del cibo, il vomito, la debolezza e soprattutto la disidratazione: le mucose come quelle oculari  gengivali appaiono asciutte e poi pallide per l’anemia che subentra nei casi conici e la pelle anelastica.

Le cause che possono portare ad un’insufficienza renale nel gatto sono quelle nefrotossiche, ossia dovute alle sostanze che giungono ai reni attraverso il sangue e causano un danno diretto alle sue cellule; poi ci sono tutte le potenziali cause di riduzione della perfusione renale che causano un danno diretto alle cellule dei reni: la disidratazione, l’emorragia, la febbre e i traumi.

In tutti questi casi, spesso il danno renale è reversibile ed è possibile far guarire l’animale se si interviene tempestivamente; quando però siamo di fonte ad un’insufficienza renale cronica, la patologia è irreversibile e i segni clinici possono essere solo attenuati, istituendo un’adeguata terapia dietetica e farmacologia per tutta la vita.

Anche le potenziali cause dell’insufficienza renale cronica sono molto numerose, e tra esse ci sono i disturbi immunitari, come le ischemie renali causate da malattie cardiache croniche, e cause infiammatorie e infettive; ci sono poi malattie ereditarie e congenite come i reni policistici, spesso associati all’insufficienza cardiaca in molti gatti di razza Persiana.

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