Pesci d’acqua dolce: quali scegliere?

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Le prime esperienze con i pesci d’acqua dolce possono portare a trasformare la fauna del nostro acquario in un vero e proprio fritto misto! Una delle regole fondamentali per scegliere pesci, gasteropodi e crostacei, è quella di introdurre in vasca specie che abbiano esigenze simili, in modo da ricreare facilmente un habitat confortevole per tutti e diminuire il più possibile incompatibilità intraspecifiche.

Consigliamo di documentarsi sui pesci che si vogliono introdurre in vasca e, se possibile, di attenersi alle zone di provenienza geografica, in maniera coerente con le piante. Dopo aver deciso la zona che si vuole ricreare, l’acquariofilo deve decidere se scegliere di allevare pesci di specie diverse (il cosiddetto acquario di comunità) oppure pesci della stessa famiglia.

I due allevamenti sono ugualmente soddisfacenti: il primo si orienta verso l’interazione tra i vari pesci, consentendo di riempire le varie altezze della colonna d’acqua (ogni pesce occupa una zona diversa della vasca: parte bassa, parte intermedia o parte alta), il secondo risulta più orientato alla riproduzione.

I pesci entrano nell’acquario

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Uno dei momenti più belli per l’acquariofilo è quell Things To Do To Get Your Ex Back o in cui, dopo tanti sforzi, può finalmente godere della presenza degli ospiti nella propria vasca. Raramente però si pensa che, per i nostri piccoli amici, questo non è il miglior momento della loro vita.

Passare dalla vasca del negoziante alla nostra può essere un trauma: valori diversi, temperatura diversa, lo stress del trasporto sono tutti fattori che possono colpire la salute della fauna, con conseguente aumento del tasso di mortalità dovuto a stress e malattie. Fortunatamente, con alcuni piccoli accorgimenti, possiamo diminuire al massimo i rischi di ambientamento.

Come prima cosa, il trasporto: il sacchetto deve essere il più possibile oscurato e tenuto stabile, cercando di evitare scossoni e cadute. Ricordate inoltre che in caso di viaggio lungo, possiamo portare l’acqua ad una temperatura sensibilmente diversa di quella originaria, per cui può essere utile prepararsi con contenitori di polistirolo adatti al contenimento del sacchetto. Arrivati a casa, come prima cosa, apriamo il sacchetto e lo facciamo lievemente aerare, in modo da garantire l’ossigenazione dell’acqua.

IV e ultimo Round per la scelta degli animali domestici

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Riguardo all’ordine sicuramente sono stata un po’ banale, sono partita dalle prime scelte, quelle che ricadono sui cane e sui gatti, per poi giungere in discesa tra criceti, topolini e conigli e concludo qui, parlando di tartarughe, uccelli, serpenti e acquari, scelte semplici per alcuni, ma sicuramente da ritenere folli per altri…mi riferisco ai rettili chiaramente!

Arriviamo subito al dunque, partiamo dalle cose semplici e concludiamo con qualcosa che non ha a che fare solo con gli animali o la passione che nutriamo nei loro confronti, ma anche con il gusto e l’arredamento: gli acquari.

Gli uccelli

E’ chiaro che decidere di prendere un canarino, un cardellino, o comunque un piccolo uccellino è una decisione piuttosto semplice da prendere. Si possono tenere in veranda ma anche in casa, magari in gabbiette mobili da poter spostare sul balcone quando ci sono le belle giornate. Troverete sempre qualcuno che si prenderà cura di loro quando non ci siete, e le spese saranno davvero limitate, per quanto riguarda il nutrimento e la cura. Certo, un pappagallo è più impegnativo. Innanzi tutto sono molto delicati, tanto quanto sono belli in pratica, vanno tenuti con estrema cura e attenzione, e se poi desiderate proprio degli esemplari particolari, con cui interagire, allora considerate che occuperanno nella vostra casa non solo un grande spazio materialmente, ma diventeranno i veri protagonisti anche quando riceverete degli amici!

Acquario dolce, scegliere le piante giuste

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All’interno di un ecosistema in miniatura come l’acquario, un ruolo di grande importanza è ricoperto dalla presenza di piante sane e rigogliose. Tranne che negli acquari di tipo africano, dove vengono utilizzate quasi esclusivamente rocce, possiamo dire che le piante sono protagoniste di tutti gli acquari di acqua dolce.

Così come per i pesci, anche le piante hanno esigenze in termini di caratteristiche dell’acqua: al momento dell’acquisto, quindi, occorre sempre valutare se la pianta che ci accingiamo ad acquistare è adatta all’ambiente che ricreiamo. Una caratteristica che è meglio privilegiare è la velocità di crescita delle piante: piante a crescita rapida ci permettono di consumare più velocemente quelle sostanze che possono inquinare l’acqua (nitrati, fosfati) e contrastare la crescita di alghe, oltre a fornire riparo agli ospiti che saranno presenti.

Le piante vanno acquistate anche in base ai propri gusti estetici, possibilmente valutando una piantumazione che dia profondità all’acquario: il sistema migliore per questo tipo di effetto è quello di avere piante basse in primo piano, aumentandone l’altezza man mano che andiamo verso il fondo. Così facendo, creeremo uno sfondo verde e naturale che renderà più godibile tutta la vasca, con una sorta di giardino sul primo piano.

Allestimento dell’acquario d’acqua dolce: tecnica ed accessori.

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Dopo aver visto una panoramica delle operazioni preliminari da svolgere per poter allestire la nostra vasca, passiamo ad elencare alcuni consigli utili per scegliere correttamente gli accessori che utilizzeremo nel nostro acquario.

La scelta del filtro e dei materiali filtranti risulta fondamentale per la realizzazione di un acquario. Una scelta sbagliata può rendere una vasca bellissima un inferno per chi la abita. Prima di tutto, valutiamo la portata oraria del filtro, che dovrebbe essere dalle 4 alle 8 volte superiore del litraggio netto della vasca. Quindi per un acquario di 100 litri netti, è consigliabile scegliere un filtro con portata oraria di almeno 400 litri/ora. Fondamentali sono anche i materiali filtranti scelti per il nostro filtro.

Questi materiali avranno lo scopo di ospitare parte della flora batterica utile all’equilibrio chimico della vasca e trattenere resti biologici e sostanze inquinanti. Quelli più utilizzati sono cannolicchi, lana di perlon, spugne biologiche. Sconsigliato è l’uso del carbone attivo, che a lungo andare rilascia sostanze nocive nella vasca.

L’allestimento dell’acquario di acqua dolce: regole generali

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La creazione di un acquario d’acqua dolce funzionante e soddisfacente (per i pesci e per l’acquariofilo) passa obbligatoriamente da una corretta pianificazione dell’allestimento primario della vasca. Tralasciando i processi chimici che interessano lo sviluppo della flora batterica necessaria a rendere ospitale una vasca (il cosiddetto ciclo dell’azoto), proviamo a descrivere le più semplici regole fondamentali da seguire per cercare di evitare quegli errori che possono costare caro per le nostre tasche e, soprattutto, per i futuri ospiti.

Prima di tutto, nello scegliere la vasca, teniamo conto delle esigenze di spazio dei pesci che vogliamo ospitare e dell’ambiente che vogliamo creare. Pesci, invertebrati e crostacei hanno bisogno di spazio per nuotare e possono avere la necessità di crearsi un territorio, per cui occorre tenere presente di questi vincoli quando si sceglie la vasca. Inoltre, occorre sempre tenere presente che fondale, piante e arredi occupano spazio, che quindi porta ad una diminuzione del litraggio netto.

Scegliamo una zona geografica e cerchiamo di attenerci a flora e fauna tipica dei quel biotopo. Questo renderà la vasca di più facile gestione e consentirà agli ospiti di adattarsi più velocemente all’habitat che avremo ricreato. Inoltre, questo renderà più semplice scegliere piante e pesci compatibili tra loro. Cerchiamo di ricreare il prima possibile le condizioni dell’acqua tipiche della zona scelta. Temperatura, acidità, durezza sono alcuni dei parametri che non vanno lasciati al caso, ma modificati e gestiti così da avere condizioni il più simile possibile a quelli del biotopo prescelto.

Il pesce rosso, un po’ di consigli utili

pesce rosso1Non hanno le zampe ma sono sempre piccoli animali domestici: i pesci rossi. Chi non ha mai desiderato che il papà gli comprasse quel piccolo pesciolino chiuso in un palla di plastica, alla fiera? Ecco, adesso che sono adulta capisco le condizioni in cui sopravviveva il pesce e non mi meraviglio affatto se non ha vissuto a lungo una volta portato a casa! Per questo ecco alcune piccole nozioni e alcuni suggerimenti da tener presente per conoscere e curare i pesciolini nel giusto modo.

Il pesce rosso, Carassius auratus auratus, appartiene alla famiglia dei Cyprinidae è originario dell’Asia Orientale. Vive abitualmente in fiumi e laghi ed è una versione domestica della Carpa grigioverde. Ne esistono diverse varietà, alcune delle quali perdono la colorazione rosso-arancione, brillante, che di solito caratterizza i pesciolini. Queste specie, che hanno configurazioni di pinne e occhi così particolari e diverse, e che hanno colori che vanno dal nero, al blu, al marrone non sono più semplici pesci rossi da vaschetta, ma viste le dimensioni e i bisogni sono pesci che comunemente vengono tenuti in acquario. Inoltre sono molto meno resistenti del pesce rosso comune e quindi più delicati e difficili da curare.

In condizioni ottimali il Carassio Rosso può arrivare a pesare 3 chilogrammi e diventare lungo anche 60 centimetri, ma si parla di allevamenti all’aperto o di vasche estremamente grandi… non preoccupatevi, non farà esplodere la sua vaschetta casalinga!