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Tartarughe: normativa europea di riferimento

L’Unione Europea vieta l’importazione di Trachemys scripta elegans, e di altre specie di tartarughe d’acqua dolce, con il seguente regolamento e con le successive modifiche, di cui qui di seguito si riporta. In particolare il suddetto regolamento è stato adottato in sostituzione del regolamento precedente n. 3626/82 allo scopo di accrescere la protezione delle specie di fauna e di flora selvatiche sulle quali grava la minaccia del commercio.

L’obiettivo del presente regolamento è proteggere le specie della fauna e della flora selvatiche nonché assicurare la loro conservazione controllandone il commercio. L’introduzione nella Comunità di esemplari esotici è subordinata all’attuazione delle verifiche necessarie e alla previa presentazione, presso l’ufficio doganale frontaliero di introduzione, di una licenza di importazione rilasciata da un organo di gestione dello Stato membro di destinazione.

Insomma il regolamento sopra menzionato è stato una grande rivoluzione, che ha permesso un maggiore controllo, per quanto possibile, sull’ingresso di animali esotici o comunque protetti. Le statistiche dicono che, date le condizioni terribili di trasporto nei container, della stabulazione nei centri di stoccaggi e per il modo in cui vengono tenute da chi le acquista, circa il 90% delle tratarughe importate dall’estero muore entro il primo anno di età.

A ciò si aggiunge un altro grave problema, quello dell’abbandono: sono molte infati le tartarughe d’acqua che, una volta qcauistate e diventute adulte, vengono abbandonate, spesso in stagni o pozze, spesso in ambienti per loro inadatti, come la campagna. Se le tartarughe vengono buttate in un ambiente naturale e non muoiono immediatamente, diventano una minaccia per la fauna locale.

In Europa, ne sono state buttate via talmente tante che alcune specie locali di tartaruga, come l’Emys orbicularis o la Mauremys leprosa, stanno scomparendo. Molti stati, sia Europei che non-Europei (Germania, Italia, Australia, Israele, Sud Africa, per esempio), hanno negli ultimi anni proibito l’importazione di tartarughe dalle orecchie rosse. Tuttavia, ancora 30 stati le commerciano.

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