Le allergie alimentari nel cane

Le allergie alimentari consistono in reazioni avverse al cibo che possono manifestarsi in seguito all’ingestione di alcuni alimenti; come succedete agli umani, anche i cani possono presentare o sviluppare delle allergie alimentari.

Le allergie alimentati sono frequenti nei cani, e pur non essendo stata finora riscontrata una predisposizione di razza, ci sono alcuni cani che soffrono più di altri, come ad esempio il Boxer, il Labrador Retriever, lo Spaniel inglese, il Pastore Tedesco, il Bassotto e il Dalmata. Questa patologia può comparire a qualsiasi età, anche se di solito i primi sintomi si manifestano prima del compimento del primo anno.

Tutti i cibi possono causare allergie alimentari, tuttavia, quelli le determinano più frequentemente sono la carne di manzo, il latte e i suoi derivati, le uova e la soia. Il principale sintomo che compare in caso di allergia alimentare è un prurito persistente non a carattere stagionale; all’inizio la cute del cane appare arrossata e successivamente compaiono croste, eczemi e cadute del pelo localizzate.

Si ai palii solo se non fanno soffrire gli animali

I palii possono essere organizzati ancora, ma gli animali non devono soffrire per maltrattamenti o affaticamenti eccessivi durante le gare. Lo conferma il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, da sempre una grande animalista che difende a spada tratta il benessere di tutte le creature viventi. Per questo ha ribadito: “Se la Catalogna ha rinunciato alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche corsa o pali“. Le polemiche, come sempre, però, non sono mancate. Gli abitanti di Siena, ad esempio, si sono immediatamente risentiti ed hanno pensato che si riferisse a loro direttamente e, per questo sono insorti, convinti che la loro città resta la protagonista in tal senso, visto che ospita la più famosa kermesse di tale tipo. Del resto l’esponente del governo non parlava soltanto ed in particolare della corsa dei cavalli, ma anche a tutte le altre iniziative collaterali organizzate in occasione dell’evento. “Ci sono manifestazioni – ha continuato – che prevedono l’uso dei cavalli, asini e che spesso sono crudeli con questi animali e ormai non hanno certamente più senso e di cui anzi potremo volentieri fare a meno”.

Obbligo di soccorso per gli animali feriti

Il nuovo codice della strada, che entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 13 agosto, contiene alcune norme a tutela degli animali, in caso di incidente stradale. Infatti le nuove norme introducono il principio secondo cui anche gli animali hanno diritto al soccorso in caso di incidenti stradali. Il testo approvato dal parlamento tiene conto anche degli emendamenti proposti dalla Lav nel corso dell’iter parlamentare e sostenuti dai deputati e senatori dell’Intergruppo Parlamentare Animali.

Soccorrere gli animali feriti è un diritto-dovere che deve essere compiuto da ogni cittadino,assicurando un pronto intervento in caso di incidente stradale. Colui che, responsabile di un incidente, non si fermerà o non si adopererà per assicurare un tempestivo soccorso agli animali coinvolti, sarà condannato al pagamento di una sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro, mentre se si è comunque coinvolti in un incidente e non si chiama aiuto per gli animali coinvolti si rischia la sanzione amministrativa da 78 a 311 euro.

Un bel giro di vite contro i furbetti che pur causando sofferenze agli animali coinvolti in incidenti stradali, non si fermavano a soccorrerli, commettendo azioni degne da veri e propri pirati della strada. Oltre a ciò chi si occupa della cura urgente di animali feriti (veterinari o trasporti appositi o anche semplici cittadini) non potrà essere sanzionato se violerà il codice della strada per raggiungere l’ambulatorio veterinario più vicino.

Cane morso da serpente, come comportarsi

Cose strane accadono. Me ne sono convinta negli ultimi mesi, sentendo di pantere che si aggiravano per Palermo, di pitoni che strisciavano nel soggiorno di ignari condomini milanesi, boa a spasso per le vie del centro e alligatori che spuntano da altrimenti placidi laghetti. Non siamo nella giungla, siamo in Italia, dove la manìa degli animali esotici tra quattro mura porta a sempre più frequenti episodi di fughe e abbandoni. E ogni volta che immagino la scena di qualcuno che si alza di notte per andare a bere in cucina e si ritrova davanti il pitone del vicino non posso fare a meno di trovarlo divertente. Credo sia molto meno divertente e anche pericoloso per chi lo vive.

Ad ogni modo, nel caso in cui vi troviate in vacanza in località, italiane e non, o tranquillamente seduti nel vostro soggiorno, e un serpente dovesse mordere il vostro cane è bene sapere come comportarsi. Ci vengono in aiuto i consigli degli esperti su cosa fare e soprattutto cosa non fare in caso il nostro amico a quattro zampe sia stato morso.

Il Vizsla, ovvero il Bracco Ungherese

Il suo nome è Vizsla, ma, questo maestoso cane da caccia da ferma, è conosciuto da noi come il nome di Bracco Ungherese a pelo corto. “Vizla” è una parola turca che significa “cercare”, e infatti questo cane discende da incroci di razze che accompagnavano diverse etnie indoeuropee negli spostamenti, e avevano il compito di aiutare l’uomo a cacciare la selvaggina, grazie al loro fiuto molto sviluppato.

La razza di cane autoctona ungherese si modificò nel corso sedicesimo secolo a causa dell’invasione dei turchi in Ungheria, ovvero quando il cane ungherese si accoppiò con il cane “giallo” turco: da questi incroci nacque il Vizsla.

Il Vizsla è sempre stato un cane molto amato dall’aristocrazia: da quella asburgica in primis, ma anche da quella italiana, basti pensare che questo animale è stato introdotto in Italia da Jolanda di Savoia, che era un’esperta cinofila.

I pesci delle Maldive

La ricchezza della fauna marina delle Maldive è famosa in tutto il mondo e anche chi non si dedica costantemente alle immersioni o allo snorkeling, ne conosce tale meravigliosa realtà. Chi, poi, ha la fortuna almeno una volta nella vita di recarsi tra gli atolli della zona, può notare anche a riva il passaggio di coloratissimi pesci tropicali dai colori così particolari da sembrare direttamente rubati alla tela di un pittore. Vediamo nello specifico di quali esemplari si tratta.

Pericolo zecche: ecco come combatterle

L’estate porta con se, purtroppo, due pericoli per i nostri amici a quattro zampe: i parassiti, in particolare pulci e zecche. Nel nostro paese si possono incontrare prevalentemente 2 tipi di zecche: la zecca dei boschi (Ixodes Ricinus) che può rendersi responsabile della trasmissione all’uomo di alcune malattie e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), che normalmente colpisce solo il cane e solo eccezionalmente si attacca all’uomo o ad altri animali.

Questi piccoli insetti si attaccano alla cute dell’animale e si nutrono succhiando il suo sangue: le dimensioni variano ma possono diventare particolarmente grosse quando sono gonfie di sangue. Hanno un effetto debilitante sul benessere dell’ospite e possono trasmettere alcuni agenti infettivi patogeni agli animali ed all’uomo (es: encefaliti virali). Le zecche più comuni nel nostro paese sono le seguenti:

1) Riphicephalus sanguineus, detta anche zecca dei canili, è frequente in queste strutture d’accoglienza dei randagi. È specie endofila e privilegia quindi gli ambienti interni, parassita soprattutto il cane iniettandovi sostanze che possono risultare neurotossiche. Può trasmettere la Babesiosi, la Rickettsiosi, ed è agente vettore anche di Ehrlichiosi.

Dodici sintomi per riconoscere il cancro nel cane

I cani si ammalano comunemente di cancro. Il cancro è una malattia che è caratterizzata da un gruppo di cellule tumorali che crescono incontrollatamente arrivando ad invadere e a distruggere gradualmente, più o meno velocemente, i tessuti adiacenti. La massa tumorale può anche diffondersi in aree distanti dalla zona colpita in origine attraverso un processo che prevede la formazione di metastasi.
Il cancro si può insidiare nella pelle, sotto la pelle ed incidere in qualsiasi luogo o organo del corpo.

I sintomi del cancro differiscono in base alla diversa localizzazione e al tipo specifico di cancro. L’aggressività del tumore dipende dal tipo di tumore, dall’ubicazione e dalla risposta soggettiva dell’animale domestico.
Per riconoscere tempestivamente il cancro nel nostro cane e intervenire con terapie mirate, assicurandogli in tal modo maggiori probabilità di guarigione, ci viene in aiuto la lista stilata dalla medicina veterinaria sui sintomi tipici di un tumore.

I cani intuiscono le reazioni dei padroni

I cani sono in grado di prevedere le reazioni dei padroni, grazie al loro alto grado di empatia nei confronti degli umani. Per chi possiede un cane ciò non è una grande novità, ma questo è anche il risultato di uno studio condotto da un team di veterinari del Hood College di Frederick nel Maryland, Stati Uniti, e pubblicato sulla rivista Applied Animal Behaviour Science.

Lo studio ha preso le mosse dal fatto che, esattamente come i bambini, anche i cani quando fanno una marachella o rubano un po’ di cibo, lo fanno in modo silenzioso per evitare di essere scoperti dal padrone e, probabilmente, puniti; ciò avviene perché sono in grado di capire e prevedere la reazione del padrone non appena si accorgerà dell’accaduto.

Curiosità: il riscaldamento globale non fa più saltare i canguri

Qual è la caratteristica peculiare dei canguri? Quella di saltare anche se in un futuro prossimo questo potrebbe non accadere più. Lo rivela un nuovissimo studio pubblicato da qualche settimana sul Zoological Journal of the Linnean Society portato avanti da un gruppo di paleontologi australiani della Flinders University di Adelaide e della Murdoch University di Perth. Gli esperti non hanno fatto altro che prendere in osservazione i fossili di 35 specie differenti di questo marsupiale e di fare un confronto con le generazioni più moderne. Il modo di muoversi si è modificato parecchio ed, infatti, il salto adesso non è in alto ma in lungo e, addirittura, per procacciarsi del cibo è più semplice “camminare”, motivo per il quale le abitudini dell’animale stanno cambiando. La causa di tutto questo sarebbe legata al riscaldamento globale.

Quando il cane ha paura

A quanti di voi sarà capitato di avere a che fare con un cane pauroso, che si nasconde al minimo rumore e tende a non socializzare con gli altri cani ma a fuggire alla loro vista? Si tratta di una situazione veramente molto comune che non deve essere bè banalizzata nè trascurata: il cane deve superare le sue paure con il nostro aiuto. In primo luogo occorre tenere in considerazione che la paura può essere generata o da una scarsa socializzazione nei primi mesi di vita o da un evento traumatico che ha segnato il nostro cucciolo.

Un cucciolo cresciuto in un ambiente povero di stimoli potrà manifestare in età adulta una generale paura, insicurezza e timore in varie situazioni: il cane avrà quindi un atteggiamento preoccupato e ansioso nei confronti sia degli altri animali che degli esseri umani che delle novità in generale. Un cane che è sempre cresciuto in un ambiente tranquillo e sereno, catapultato in un luogo pieno di colori, suoni, persone, stimoli, certamente potrà manifestare ansie e timori.

Per curare la paura è importante infondere coraggio aiutando l’animale a capire che è al sicuro e che non ha nulla di cui preoccuparsi: un atteggiamento sereno e composto, per sdrammatizzare la situazione,, è perfetto ed infonderà calma anche al nostro amico a quattro zampe. Se ha paura degli altri cani non spingiamolo a tutti i costi verso di loro ma poniamolo in contatto con animali calmi e tranquilli, in modo che piano piano possa socializzare ed imparare a rispettare gli altri cani.

A Capri autobus vietati ai cani

Si fa un gran parlare dell’abbattere le barriere che impediscono ai proprietari di cani di viaggiare in lungo e in largo per la penisola, godendosi le vacanze in compagnia del fedele amico a quattro zampe. Eppure, nonostante gli sforzi per garantire più spiagge aperte agli animali, le numerose campagne contro gli abbandoni e le tante strutture pet-friendly di cui vi abbiamo parlato spesso in queste ultime settimane, ci sono ancora notizie che lasciano un po’ di amaro in bocca.

Come quella che circola in queste ore sul divieto per i cani di salire sugli autobus nell’isola di Capri. I cani vengono paragonati a oggetti ingombranti, come lo sono ad esempio le biciclette e non possono di fatto utilizzare il trasporto pubblico.

I cani, in Iraq, sono malati di stress

I cani in Iraq sono stressati, sofferenti e angosciati. Del resto non è impossibile da prevedere una cosa del genere, visto che la guerra non può mai portarsi dietro nulla di buono. Non soltanto i soldati al fronte, quindi, vivono una situazione estrema o al limite, ma anche “l’amico più fedele”, lo accompagna in questa “discesa nell’inferno” e studi recenti hanno confermato che l’esperienza traumatica dei conflitti, può davvero trasformarli se non per sempre, almeno per lungo tempo. Quelli che arrivano negli Stati Uniti dopo la vita tra una sparatoria e l’altra, quindi, mostrano strani comportamenti che denotano un vissuto fatto di disagi e stenti e questo non è giusto per una creatura indifesa e sempre pronta a schierarsi dalla parte degli esseri umani.