Come proteggere l’acquario dal sole

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In estate, l’esposizione diretta al sole non fa male solo alle persone, ma anche agli animali; nei post dei giorni precedenti vi abbiamo dato qualche suggerimento per proteggere cani e gatti dal caldo estivo, oggi vi spieghiamo come farlo anche con i pesci.

Se esponete l’acquario al pieno sole, anche i pesci contenuti all’interno possono soffrire, come del resto le piante, indispensabili per i corretto funzionamento dell’habitat dell’acquario. Se sistemiamo l’acquario al sole il primo risultato sarà quello di provocare un veloce innalzamento della temperatura dell’acqua che così diventerà insopportabile per i pesci, anche per quelli tropicali. Inoltre, se questa situazione persiste, i pesci ne potrebbero risentire così tanto da arrivare a morire.

Tra i cani catturati uno su due torna dal padrone

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Un cane su due tra quelli catturati, alla fine, torna dal proprio padrone, proprio lo stesso che magari l’ha abbandonato senza farsi troppi scrupoli. Qualche volta però si tratta soltanto di un attimo di distrazione che fa si che il proprio pet si allontani e non ritrovi più la strada del ritorno, causando un grande dolore nella famiglia che lo considera facente parte del proprio nucleo.  A confermare questo dato è l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, il quale ha ribadito che “Il 46 per cento degli animali presi in questa regione, sono restituiti al legittimo proprietario e circa il 38 per cento, invece, sono affidati a qualcun altro in grado di amarli e allevarli“. Nel frattempo, nella stessa parte d ‘Italia, che pure non è ai primi posti riguardo al reperimento di amici a quattro zampe lasciati da soli per strada in nome delle vacanze estive, sta affinando la propria lotta contro questo triste fenomeno. In particolare, al giunta regionale, ha iniziato a seguire una serie di azioni che, fino a questo momento, hanno prodotto dei risultati molto significativi.

Un cappellino per riparare Fido dal sole

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Sole, caldo, passegiate all’aria aperta, mare: tutte attività bellissime che possono essere compiute insieme al nostro amico a quattro zampe in questa bella stagione! Però attenzione: anche Fido soffre il caldo e non è sempre una buona idea portarlo fuori quando il sole è a picco o è troppo afoso. In commercio esistono tuttavia degli utili cappellini pensati apposta per il nostro cane, per proteggerlo dal sole e dalla luce fastidiosa. Oggi ve ne presentiamo alcuni modelli, tutti veramente simpatici e carinissimi!

E’ consigliabile scegliere un cappellino munito di visiera, per impedire che i raggi del sole diano fastidio al cane mentre si trova all’aperto: il tessuto, in cotone traspirante, farà si che il cappellino resti fresco e possa essere lavato ed asciugato con facilità. I modelli in commercio sono dotati di un sistema di chiusura nel sottogola che permette all’accessorio di restare fermo e non cadere ad ogni minimo movimento.

In campeggio con il cane, cosa mettere in valigia?

campeggio con il caneUn’estate a quattro zampe che si rispetti prevede passeggiate sulla spiaggia, escursioni in montagna, giochi e tanta vita all’aria aperta per i nostri cuccioli. Soprattutto per quelli che d’inverno sono confinati quasi tutto il giorno in appartamento.
Oggi parliamo nello specifico di campeggio. Per chi sceglie di trascorrervi le vacanze e di portarsi dietro Fido, la prima cosa da fare è assicurarsi che i cani siano ben accetti nell’area camping attrezzata in cui vi state recando. Accertato questo, si può pensare a cosa mettere nella valigia del nostro amico a quattro zampe, per non fargli sentire nostalgia di casa e per avere a disposizione tutto il necessario in caso di piccoli incidenti ed imprevisti.

Non dimenticate di chiedere al veterinario se è il caso di vaccinare il cane, se non è già stato fatto, contro la malattia di Lyme e altre patologie in cui si può incorrere maggiormente in particolari zone e d’estate. Per evitare che il cane si smarrisca e nessuno lo restituisca al mittente, è bene dotarlo di microchip identificativo, se non lo avete ancora fatto.

Rischio di abbandono estivo anche per conigli, roditori e tartarughe

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L’estate è la stagione nella quale gli abbandoni di animali domestici sono più frequenti, e per questo tutte le associazioni animaliste, i privati che amano gli animali e le istituzioni si mobilitano con campagne contro l’abbandono degli animali. A differenza di quello che si potrebbe pensare, non solo i cani e i gatti ad essere abbandonati, ma anche altri animali di affezione.

Inaspettatamente, i pesci tropicali sono tra gli animali più abbandonati, in quanto ogni anno vengono riversati nei fiumi e nei canali, soprattutto in Nord Italia e in Emilia Romagna, dove si parla di almeno 50.000 esemplari lasciati nei corsi d’acqua locali con il rischio di alterare in maniera profonda l’ecosistema fluviale.

Secondo una stima realizzata qualche giorno fa, sarebbero circa 35.000 le tartarughe di acqua dolce abbandonate ogni estate in laghi, stagni o addirittura fontane. Per non parlare degli abbandoni degli animali esotici come serpenti e iguane, che poi, purtroppo, finiscono nelle cronache di telegiornali e stampa.

Yogurt, pesce e ghiaccioli per gli animali del Bioparco di Roma

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Il caldo avanza e anche gli animali soffrono tanto e, quindi, è necessario aiutarli a superare questi giorni critici dalle temperature troppo elevate. Quelli ospitati all’interno del Bioparco di Roma, ad esempio, pur cercando un posto all’ombra o un modo per rinfrescarsi, non sempre riescono fino in fondo a refrigerarsi. La tregua concessa dagli alberi, in questo senso, è l’ideale ma il rischio di disidratazione è dietro l’angolo. Riposano nelle ore più calde ed intanto attendono di essere “coccolati” dallo staff della struttura che fornisce loro tutto il necessario per sentirsi meglio. Acqua a volontà, a volte anche bagni per alcune specie, oltre che cibi ad hoc ed una alimentazione equilibrata. Ci sono tre orsi ad esempio, che trascorrono le giornate a nuotare dentro ad una grande piscina e, quando si stancano, possono sempre gustare lauti pasti a base di frutta, con meloni e cocometi e pesce congelato.

La carpa Koi, per chi ama il laghetto in giardino

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Per tutti coloro che hanno la disponibilità di un giardino, ed una passione per la natura ed i pesci, vi è la possibilità di realizzare un piccolo laghetto casalingo, all’interno del quale far crescere piante ed animali. I pesci che meglio si adattano a questo tipo di ambiente, sono certamente le carpe Koi, o Cyprinus carpio. Si tratta di una varietà di pesce che assomiglia molto al pesce rosso: si differenzia dalla presenza di un solo barbiglio ai due lati della bocca e dalla dimensioni, la carpa Koi infatti è molto più grossa di un pesce rosso comune.

Sono divisi in varietà monocolori, bicolori e multicolori e si distinguono per il diverso sviluppo delle scaglie: alcuni esemplari hanno poche scaglie ma grandi (Doitsu), in altre le scaglie sembrano delle pigne (Matsuba), altri ancora hanno scaglie molto grandi e di aspetto metallico (se dorate, la varietà si chiama Kin-rin mentre se argentate, Gin-rin). La fully scaled mirror è varietà molto rara che si distingue per le squame molto grosse dislocate in ordine sparso su tutto il corpo, mentre la linear carp è una variante rara della carpa a specchi e si riconosce per la lunga linea di grosse squame che attraversa il corpo.

Quando il Koi raggiunge i 15 cm di lunghezza è consigliabile inserirlo in una vasca o laghetto all’aperto: è certamente il suo ambiente naturale! Nessun problema se il laghetto in inverno ghiaccia: l’importante è che abbia una profondità di 1,5-2 metri, così da consentire al pesce di sopravvivere e svernare tranquillamente. La carpa Koi venne importata dal Giappone, paese nel quale tale animale è riconosciuto quale simbolo di amore e di amicizia: la Koi è anche un pesce estremamente longevo, che si stima possa arrivare anche a 40 anni di età.

A-mici per la pelle, come risolvere i problemi di convivenza tra gatti

gatti amiciAvere sei gatti che scorrazzano liberi in campagna con i loro spazi è diverso dal farne convivere due in appartamento, tra quattro mura. E’ più semplice, ovviamente. Qualora si detestino, e spesso capita, possono facilmente ignorarsi a vicenda, stringendo alleanze e amicizie a gruppi di due e stando alla larga dagli altri. Adoro i gatti proprio perché, a differenza di quello che spesso si dice a torto sul loro conto, non conoscono l’ipocrisia e l’amicizia affettata al primo impatto tipica degli umani. Hanno le loro antipatie e simpatie manifeste e riescono a cambiare idea con il tempo, diventando amici malgrado la diffidenza iniziale.

L’errore che spesso commettiamo, e nel quale sono caduta anch’io, è credere che situazioni idilliache come quelle della convivenza tra più gatti in spazi aperti possano ricrearsi anche in appartamento. Così credevo di fare la felicità della mia gattina di due mesi, quando due anni fa le presi un compagno per giocare e non sentirsi sola. Rimasi di stucco quando iniziò a ringhiare, ad aggredirlo brutalmente e ad interessarsi a giocattoli che fino al giorno primo snobbava non appena la new entry li sfiorava soltanto. Oggi sono amici per la pelle, inseparabili e quasi non riesco a credere che si siano odiati così tanto. E forse è stata anche colpa mia. Le relazioni tra gatti, infatti, non seguono lo stesso percorso di quelle tra umani: quando un ospite si presenta a casa nostra, gli diamo il benvenuto e non ci sentiamo minacciati dalla sua presenza né tanto meno siamo gelosi se beve da un nostro bicchiere.

Un boa lungo due metri, a “passeggio” per le vie del milanese

boa

E’ vero che ultimamente la “moda” dell’animale esotico in casa sta prendendo sempre di più gli italiani, ma evidentemente “l’effetto vacanze in arrivo” provoca l’abbandono non soltanto di cani e gatti, ma anche di curiosi e, soprattutto, pericolosi rettili. Per le strade del milanese, strisciava tranquillo un boa constrictor di due metri che è stato trovato e, quindi, recuperato dalla Polizia Locale del Comune di Peschiera Borromeo. Una notizia che segue a quella di Palermo, dove, nonostante ancora non ci siano prove certe, pare che si trovino in libertà un pitone e, addirittura, una pantera. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, un milionario della città che sarebbe detentore di specie particolari come coccodrilli e scimmie acquistate da uno zoo in chiusura, potrebbe essersi lasciato sfuggire gli “animali da compagnia”. Adesso tocca al serpente che, per la verità, è apparso molto mansueto, anche perchè non in buone condizioni di salute.

Allerta afa, a rischio anche gli animali

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Il caldo improvviso e torrido che ha colpito le nostre città in questi ultimi giorni è pericoloso non solo per le persone, anziani e bambini in testa, ma anche per i nostri piccoli amici a quattro zampe: a lanciare l’allarme è l’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) che ha stilato e diffuso un vero e proprio vademecum in cui vengono evidenziati alcuni consigli utili in aiuto degli animali domestici.

Tra i consigli contenuti nel vademecum, evitare gli spostamenti troppo lunghi in macchina, dove l’animale è costretto a stare tanto tempo in un ambiente stretto e caldo, chiuso magari in un trasportino senza una sufficiente areazione. Evitare assolutamente di legare i cani al balcone sotto il sole e lasciarli in macchina da soli: entrambi i comportamenti sono sanzionabili con condanna penale fino a 18 mesi.

Per quanto riguarda i gatti, particolare attenzione bisogna avere per le razze a pelo lungo, come i persiani, i norvegesi delle foreste o i maine coon: attenzione al cibo fresco che con il caldo si deteriora più facilmente e lasciate sempre a disposizione degli animali dell’acqua fresca, ma non troppo, per evitare congestioni intestinali. Anche l’aria condizionata troppo forte potrebbe arrecare loro disturbo: non costringete il vostro animale a stare sotto il getto diretto del condizionatore.

Come ridurre i cattivi odori nella lettiera del gatto

lettiera gattiLa lettiera del nostro gatto non ha un buon odore e sarebbe anormale il contrario: in fondo è il suo WC! Tuttavia, delle volte, quando non si rispettano alcune semplici norme di igiene, dal cattivo odore si passa ad un lezzo insopportabile. E, ovviamente, non è questo che vogliamo.
Devo confessarvi che in passato, ancora inesperta di gatti in appartamento, ho avuto molti problemi con la lettiera e le ho provate davvero tutte. Fino ad optare per quella coperta, enorme, comoda, e con i filtri a carbone attivo che coprono praticamente quasi tutti gli odori. Mi è sembrato un miracolo, soprattutto il fatto che, malgrado avessi letto un po’ ovunque che fosse difficile far abituare il gatto ad entrarci, i miei due micioni hanno subito apprezzato il fattore privacy e si sono catapultati ad inaugurarla subito. Salvo poi farsi degli spiacevoli agguati all’uscita, ma a questo dovrete abituarvi se optate per la lettiera coperta.

Tornando al discorso cattivi odori vi do qualche consiglio che mi è stato d’aiuto e che spero possa essere utile anche a voi per minimizzare la presenza della lettiera in casa.

Ghiacciolo per il cane: ecco la ricetta

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Contro il caldo torrido di questi giorni un bel ghiacciolo dissetante per rinfrescarsi è quello che ci vuole, sia per noi umani che per i cani; pensate che il vostro amico a quattro zampe non possa godersi un bel ghiacciolo? Vi sbagliate, esiste, infatti, una ricetta studiata appositamente per i cani, capace di offrire anche a loro un po’ del refrigerio che i ghiaccioli offrono a noi umani, vediamo come realizzarla.

Ingredienti per il ghiacciolo per cani

900 grammi di yogurt biologico, una scatola da 200 g. di mirtilli freschi o surgelati, due cucchiai di margarina vegetale o di burro di arachidi.

Città o giungla? A Palermo avvistati una pantera e un pitone

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All’inizio è stato l’avvistamento di una pantera a terrorizzare i cittadini di Palermo e provincia e, adesso, è la volta del pitone. In questa caldissima estate, sembra che pure gli animali, non proprio domestici, vogliano uscire a cercare un pò di refrigerio, anche se non si capisce bene da dove possano arrivare. Carabinieri e Guardie Forestali, intanto, stanno ricercando in città e nelle zone limitrofe, come Cefalù, il temibile serpente, mentre per quanto riguarda il felino, bisogna prima confermare che non si tratti di una cosiddetta leggenda metropolitana. Al centralino del 112, sono arrivate segnalazioni che parlano di un esemplare lungo due metri, che si trovava vicino ad un noto albergo, in contrada San Nicola. Ad aiutarli, pure le guardie zoofile, che stanno setacciando le sterpaglie, dove di solito tendono a nascondersi, ma fino ad ora non si sono raggiunti risultati degni di nota e il dubbio che si tratti di uno scherzo rimane.