Cosa c’è da sapere sui conigli: i falsi miti

Se avete deciso di adottare un coniglio e non lo avete mai avuto prima, documentandovi sulle cure da dedicargli, incorrerete sicuramente in un gran numero di informazioni non sempre corrette e che potrebbero mettervi in testa un po’ di confusione su come prendervi cura di questo dolcissimo roditore.

In particolare, sui conigli ci sono dei veri e propri falsi miti che devono essere sfatati; vediamo quali sono.

Falsi miti sui conigli

1. I conigli sono animali poco impegnativi.

Non è vero, innanzi tutto perché tutti gli animali sono impegnativi se decidiamo di prenderci cura di loro nel modo adeguato; è sicuramente vero che un coniglio non deve essere portato a passeggio come un cane, ma la sua gabbia deve essere pulita tutti i giorni, gli va dato quotidianamente del cibo fresco bene lavato e asciugato, gli va cambiata l’acqua e, naturalmente, se si ammala va portato dal veterinario specializzato.

Rescue Remedy: un rimedio naturale per il nostro pet

Gli animali sono in grado di provare profonde emozioni e di vivere momenti di grande intensità interiore proprio come gli esseri umani, forse anche di più. Del resto, quando tornati a casa stanchi e stressati dal lavoro, sapete di poter contare su di un pet felice che vi accoglierà davanti alla porta scodinzolando o, in misura meno evidente forse, vi lascerete coccolare dal vostro micio, sentirete una pienezza interiore che vi farà stare molto bene. Come noi, però, gli amici a quattro zampe possono provare ansie e paure che, magari lasciandosi consigliare anche da un veterinario, possono essere alleviate o, addirittura, curate, con i rimedi naturali. Un buon padrone che si accorge dell’instabilità emotiva del proprio cucciolo, può scegliere il rescue remedy ad esempio, considerato di emergenza e usato insieme agli altri 38 essenze dei fiori di Bach di cui fa parte.

Gatti, inquinamento acustico e stress alla base dei disturbi urinari

Disturbi urinari. Ce ne siamo occupati spesso sulle pagine di Tuttozampe, cercando una risposta al problema che tenesse conto dei diversi fattori sanitari ed ambientali specifici del gatto. Se il micio si rifiuta di usare la lettiera e inizia a lasciare traccia dei suoi bisognini in giro per casa, può essere infatti dovuto ad una varietà di cause anche molto diverse tra loro.

La lettiera non è di suo gradimento (leggete i nostri consigli a riguardo); non ha abbastanza spazio in casa e soffre di stress; qualcosa lo spaventa e lo rende insicuro (provate a tranquillizzarlo con diffusori di ormoni come Feliway); o ancora si tratta di una malattia del tratto urinario.

Oggi affrontiamo un’altra possibile motivazione: l’inquinamento acustico, che spesso, c’è da premettere, è sottovalutato. Ad esempio, vi avevamo già avvertito che il gatto non ama che la lettiera sia situata vicino a caldaie, lavatrici ed elettrodomestici rumorosi. Ma che fare quando fuori da casa nostra c’è un cantiere aperto o i vicini fanno rumore tutto il giorno per via dei lavori di ristrutturazione in corso?

La tartaruga d’acqua dolce: creare una vasca su misura

Spesso le tartarughe d’acqua dolce sono detenute, come prigioniere, in piccole vaschette di plastica, con un palma piccolissima che dovrebbe fare loro ombra, e con pochissima acqua all’interno. Non vi è niente di più sbagliato. Le tartarughe sono animali curiosi, che amano esplorare, nuotare, prendere il sole quando è necessario, riposare all’ombra in altri momenti. Non è pensabile di dover constringere una animale che in natura sarebbe libero in acqua, in una cassetta trasparente e pretendere pure che viva a lungo, i suoi muscoli infatti si atrofizzerebbero in poco tempo.

In simili condizioni una tartaruga non sopravvive se non qualche anno, a differenza della grande longevità che la caratterizza in contesti naturali: occorre in primo luogo costriuire un acquaterrario che offra la possibilità di raggiungere agevolmente sia una parte asciutta sia la parte con acqua profonda almeno mezzo metro. La parte asciutta potrà essere creata con sabbia o con un sottile strato di ghiaia, per permettere all’animale di potersi stendere al sole quando lo ritiene opportuno, per assorbire la vitamina D indispensabile per il suo metabolismo.

Occorre poi che la zona dove la tartaruga vive sia ben recintata: sono infatti otine scavatrici, e occhio anche i predatori come cani o gatti ma anche civette, che possono dare loro fastidio. Occore mantenere una temperatura costante che va dai 25° ai 28°, il riscaldatore è pertanto fondamentale per la sopravvivenza delle tartarughe, che sono animali a sangue freddo e hanno bisogno di una temperatura costante.

I 100 husky disoccupati che rischiano di essere soppressi

Husky

HuskyC’era una volta la Carica dei 101 con la cattivissima Crudelia De Mon,  in Canada l’antagonista che vorrebbe porre fine alla vita di cento husky è una società che noleggia slitte trainate da cani, finite le Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 il lavoro dei quattrozampe si è notevolmente ridotto così da renderne oneroso il mantenimento, così la società ha pensato di sopprimerli.

Il linguaggio dei conigli

Come vi abbiamo spiegato nei post precedenti il linguaggio dei roditori è piuttosto complesso, tuttavia, con un po’ di allenamento, anche noi umani possiamo riuscire ad interpretare i loro suoni e a capire i loro comportamenti.

Dopo avervi spiegato il linguaggio di criceti, gerbilli e cincillà, oggi è la volta dei conigli; per comunicare, i conigli si servono di diversi segnali, suoni e movimenti delle orecchie, oltre che di comportamenti particolari. Per prima cosa bisogna ricordare che i conigli sono animali estremamente socievoli e che in natura vivono in colonie organizzate secondo un ordine gerarchico. 

Se il coniglio si mette con le zampe raccolte in avanti, con il petto abbassato e la testa protesa in avanti, vuol  dire che vuole essere coccolato, magari con una bella grattatina dietro alle orecchie; per coccolare il coniglio in modo corretto, dovete accarezzargli la fronte, ma non in contropelo, grattargli delicatamente la base delle orecchie e le guance e accarezzargli il dorso, mentre è meglio non toccarlo sotto la pancia, sotto al mento oppure sulle zampe posteriori. Per ricompensarvi delle coccole il coniglio potrebbe leccarvi: questo gesto vi dimostrerà tutto il suo affetto, oppure emettere un suono simile alle fusa.

La floriterapia per gli animali, come funziona

Oggi la floriterapia viene sempre più utilizzata per la cura degli animali, soprattutto perchè riesce ad essere efficace senza però indebolire il corpo, come può accadere con le medicine. E’ chiaro che non bisogna mai eccedere nelle quantità e chiedere aiuto ad un veterinario per quanto riguarda dosi ed essenza specifica per il problema da risolvere. Attualmente questo tipo di settore, abbraccia un panorama particolarmente ampio con prodotti che arrivano da tutto il mondo. Tra i più famosi ci sono i fiori Californiani, Peruviani, Hawaiani,Cileni, Canadesi, Brasiliani e così via dicendo.

La tartaruga d’acqua dolce: guida al corretto allevamento

Un simpatico animaletto, amato dai nostri lettori di Tuttozampe, è certamente la tartaruga d’acqua: si tratta della Trachemys Scripta, originaria degli Stati Uniti e di cui esistono ben sedici sottospecie. Questi animali, se ben custoditi, possono vivere molto a lungo, anche più di trent’anni. La Scripta è una tartaruga d’acqua dolce, con il carapace di forma ovale e di colore verde che si scurisce con l’età e piastrone di colore giallo con alcune macchie nere. Le misure sono contenute: una femmina adulta misura circa trenta cm mentre i maschi, più piccoli, circa la metà.

Le Scripta sono timide, pacifiche, cercano sempre rifugio per starsene tranquille, ma al tempo stesso sanno essere anche molto curiose: è comunque un animale diurno che ama vivere in laghi e acque ferme, paludi e fiumi con acque lente, trascorre la maggior parte della vita in acqua, ma ha bisogno anche di posti asciutti e di molto sole, sotto i dieci gradi infatti tendono ad andare in letargo.

Tutte le sottospecie di Scripta possono essere allevate in cattività, anche se è importante avere a disposizione uno spazio adeguato per il loro sviluppo e la loro crescita: se sapete già di non disporre di tali spazi, non acquistate una tartaruga, soffrirebbe inutilmente e morirebbe entro il primo anno di vita. L’ideale sarebbero grandi acquaterrari o laghetti artificiali di almeno cinquecento litri: la vasca va collocata in una zona raggiunta dal sole ma anche con zone di ombra per evitare il surriscaldamento. Recintate la zona per evitare che la tartaruga scappi: ricordate che è un animale curioso e non sta fermo un secondo!

Proteggere le orecchie del gatto dal freddo

Cari amici di Tuttozampe, non so lì da voi, ma qui nel profondo Sud le temperature sono a dir poco agghiaccianti. Il tempo ideale per riscaldarsi di coccole vicino al camino con i nostri Fido e Micio.

Vi abbiamo dato spesso consigli su come proteggere cani e gatti dal clima rigido e qualche precauzione in più è sempre utile, malgrado i nostri pelosetti abbiano un cappotto naturale che li difende dal freddo polare.

Oggi, nello specifico, vogliamo occuparci delle orecchie del gatto che, qualora esposte all’aria gelida se il gatto ha accesso all’esterno o trascorre molto tempo in giardino e sul balcone, possono apparire gonfie e doloranti, causando non pochi inconvenienti al nostro micio.

Garibaldi è uno dei fondatori dell’Enpa?

ENPA

GribaldiChi ama gli animali conosce sicuramente l’Ente Nazionale Protezione Animali, non tutti sanno però che il suo fratello, o sorella, maggiore è l’Unità d’Italia, infatti sono ritenuti entrambi “figli” di Giuseppe Garibaldi.

Nei suoi ultimi anni di vita Garibaldi fondò insieme ad un amico, un medico torinese, l’ENPA, la storia verrà trattata su una monografia in uscita nelle prossime settimane su LaStampa dedicata al rapporto tra il Condottiero in camicia rossa e il mondo animale.

L’argomento è stato trattato da due storici dell’Università di Cagliari: Domenico Selis e Giuseppe Continiello, che, dopo anni di studi, sono riusciti a ricostruire i fatti.

Le difese naturali sono maggiori nei gatti

Studi recenti hanno dimostrato che le difese naturali sono maggiori, in linea di massima, nei gatti che, appaiono più forti e con una salute meno cagionevole dei cani. Il micio, inoltre, dimostra pure in questo caso, una grande indipendenza ed è più veloce e più bravo a guarire da solo. Ognuna delle sue mucose, in particolare, ha sviluppato nel corso dei secoli, straordinarie capacità di rigenerarsi. Quando qualche infezione attacca l’apparato digerente, molto delicato negli amici a quattro zampe, l’organismo si mette subito in moto per eliminare i batteri ed ecco che compaiono i primi sintomi. E’ chiaro che soltanto un veterinario potrà dirvi con esattezza come mai il cucciolo presenta un determinato disturbo, ma quasi sempre riesce a riprendersi nel giro di pochi giorni di fronte a semplici malesseri.

La propagazione delle piante

Se l’acquario è sano, le piante che vi sono contenuto si propagheranno senza l’intervento del proprietario: la propagazione avviene in due modalità, sessuata o asessuata. Per quel che attiene alla propagazione sessuata, consiste nella produzione di semi, spore e fiori: nel caso di propagazione in acquario, è necessario che due o più piante producano dei fiori sopra la superficie dell’acqua. Si tratta di un sistema difficile da controllare.

Occorrerà aiutare la pianta a sviluppare degli steli forti, fornire una ventilazione ottimale sopra l’acquario, ed infine abbassare il livello dell’acqua. Appena sbocciati, è importante impollinare i fiori, spostando il polline dal fiore maschio al fiore femmina: se l’impollinazione ha successo e si formano i fiori, piantali quanto prima! Per quel che attiene invece la riproduzione asessuata, è il metodo più utilizzato dalle piante di acquario per la propagazione.

La pianta madre produce delle piante che sono geneticamente identiche, dette figlie: le piante di acquario si riproducono naturalmente attraverso stoloni, germogli e piante avventizie. Gli stoloni sono rami orizzontali che sviluppano delle piante figlie alle sue estremità, sono simili a radici e si propagano appena sotto la superficie: le nuove piante ricevono i nutrimenti dalla pianta madre e sviluppano radici e foglie.

Fiori e piante invernali tossiche per gli animali domestici

Siamo nel bel mezzo della stagione invernale e anche chi non fa caso al calendario può rendersene conto dal freddo pungente e dalle temperature polari che avvolgono noi e i nostri quattrozampe, e fortuna che loro hanno un cappotto naturale che li protegge.

La primavera, stagione di fioritura di molte piante e periodo di nuova vita per il giardino, appare dunque ancora lontana ma ci sono comunque fiori e piante evergreen che ci consentono di mantenere il nostro pollice verde anche indoor quando fuori gela.

Ebbene, ci siamo occupati spesso di piante tossiche pericolose per i nostri cuccioli, ma quali sono quelle tipicamente invernali che potrebbero rappresentare un rischio per cani e gatti, qualora le ingerissero?

Il sesto senso degli animali

Cane allerta

Cane allerta

Il rapporto tra gli animali e noi umani ha radici antichissime, nel corso degli anni sono stati condotti studi approfonditi ed in molti casi non siamo riusciti a trovare una conclusione scientifica, però c’è un epilogo che mette tutti d’accordo: “il cane ti salva la vita!“.

Questa affermazione introduce varie storie che valgono più di molte ricerche scientifiche, iniziamo con due cani di nome Brie e Lola.