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Cosa si cela dietro il massacro dei 100 cani da slitta in Canada?

HuskyLa vicenda di cui vi avevamo parlato nell’articolo “I 100 husky disoccupati che rischiano di essere soppressi” ha suscitato l’interesse dei media, l’unica certezza è l’identità di chi ha ucciso, o tentato, i poveri cani che, per chi ancora non ne fosse a conoscenza di questo spaccato di cronaca, i cani sono stati uccisi barbaramente perché non servivano più per trainare delle slitte per turisti.

Bob Fawcett Il “killer” ha un nome, Bob Fawcett, lo potete vedere nella foto a destra insieme ad alcuni turisti e ai cani da lui stesso uccisi, è nato il 28 luglio del 1972 e vive nella British Columbia.

Ha due figli, una moglie ed era Vice Presidente di una nota associazione che si occupa anche di cani da slitta, questa associazione a seguito dello scandalo l’ha deferito e l’azienda per cui lavorava l’ha accusato come unico responsabile del massacro dei 100 husky.

Un mese prima di insanguinarsi le mani, sul finire di Dicembre 2010, l’uomo è stato “ricoverato” in una struttura che si occupa di disagi mentali, dai registri ne viene fuori una persona sconvolta che dichiara di avere allontanato moglie e figli.

Si sente solo, senza amici, si chiude in se stesso e nemmeno l’alcool riesce a dargli tregua dai suoi pensieri, si ammala di depressione e ha intenzione di tentare il suicidio. Emergono altri fatti, il suo disagio risale a maggio 2010, tanto da essere esonerato dal lavoro.

Come sottolinea GeaPress lo sconcerto viene non dal fatto che in Canada si sta discutendo sul come sono stati uccisi i cani, il resto della faccenda che comprende il fatto che sono stati uccisi degli animali, è tutto legale. In Canada, a differenza che in Italia l’eutanasia senza motivazioni medico veterinarie è consentita.

La società cerca di lavarsene le mani, asserisce che era al corrente dell’uccisione di 50 e non di 100 cani, tutti abbattuti con metodi umanitari perché vecchi, inoltre aggiungono che avevano cercato di darli in adozione ma nessuno li aveva voluti e tenerli in gabbia sarebbe stata una barbaria.

La controparte sostiene che i cani non servivano piùil business era temporaneo e riservato al periodo delle olimpiadi invernali di Vancouver. Finite padroni e cani sono rimasti disoccupati, la società per avere un buon bilancio doveva sfoltire.

I giornali canadesi hanno indagato e scoperto che la gestione dei cani era antecedente di quattro anni rispetto a quanto da loro dichiarato, ovvero fino a maggio 2010.

Tutti questi fatti fanno riflettere, Fawcett è stato l’esecutore di un ordine sotto pressione dell’azienda che altrimenti l’avrebbe licenziato? Il suo stato mentale ha messo i bastoni al piano della società? La società aveva già previsto l’uccisione dei cani una volta avviatala?

Ne sentiremo sicuramente parlare nuovamente, rimane il fatto che per la legge canadese è legale uccidere i cani, il Governatore della British Columbia si è dichiarato scioccato del massacro ed ha costituito una task force, forse, ce lo auguriamo, per riflettere e cambiare una legge che pare assurda.

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