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Fiori di Bach per animali, come sceglierli

Quando ci si comincia ad interessare ai rimedi naturali forse più famosi come i Fiori di Bach, la prima impressione è che siano tutti indispensabili sia per gli uomini che ancora di più per gli animali. Gli amici a quattro zampe, infatti, non potendo parlare spesso hanno difficoltà a comunicarci i loro stati d’animo e i sintomi più comuni, anche se un bravo padrone sa capire al volo quando c’è qualcosa che non va.

I criteri di scelta dei Fiori di Bach la cui efficacia è stata più volte confermata anche dai veterinari, dovrebbe basarsi certamente sulla priorità personale, ma tenere conto del “qui e ora” come fa ogni buon pet e, quindi, del problema del momento e di una cronologia temporale che risalga a ritroso al comportamento o alla situazione che possa aver interferito in modo così importante con il cane, il gatto o con qualunque altro fedele amico dell’uomo.

E’ vero anche che, soprattutto se si tratta di problemi psicologici, non avrà effetto immediato o particolare una preparazione somministrata in tutta fredda da un padrone distratto e magari assente. I cuccioli ma anche gli adulti, sanno riprendersi più velocemente quando mostrano gioia di vivere, la stessa che l’affetto e la vicinanza delle persone sanno rendere viva. Ecco perchè prima di scegliere un amico a quattro zampe, bisognerebbe davvero chiedersi se si è in grado di allevarlo e, soprattutto, se si ha la voglia e il tempo di prendere una decisione definitiva dalla quale non si può e non si deve tornare indietro.

Sotto consiglio di un esperto di rimedi naturali che è sempre meglio, piuttosto che un rischioso fai da te, si può scegliere di mischiare le preparazioni in modo da poter coprire più di un disagio dell’animale. Nonostante si pensi che ciò che è erboristico non sia forte come un medicinale, non è mai il caso di eccedere nelle dosi e, soprattutto, di somministrare rimedi a caso solo perchè ci sembrano utili. Pure in questo senso, la consapevolezza va messa al primo posto.

2 commenti su “Fiori di Bach per animali, come sceglierli”

  1. Scrivo alcune mie considerazioni in merito alle cosiddette terapie che si fondano sulla somministrazione dei fiori di Bach.
    La pressante propaganda riguardo i fiori di Bach è fuorviante perché induce l’inesperto a ritenere la “terapia” con i fiori di Bach si fondi su estratti vegetali influenzanti lo stato di salute o di malattia di un soggetto.
    Che molecole vegetali possano condizionare gli organismi è ampiamente documentato da millenni di storia umana e documentabile in ogni momento mediante sperimentazione farmacologica (atropina, digitale, nicotina, curaro, pilocarpina, coca, efedrina, oppio, stricnina, cannabinolo).
    In realtà la cosiddetta terapia “alternativa” con i fiori di Bach non sfrutta, né si avvale di sostanze estratte dalle piante, ma metafisicamente utilizza supposte vibrazioni…cosmiche che le parti di tali fiori, recise dalla pianta, trasmetterebbero alle molecole d’acqua in cui vengono immerse. Il paziente è quindi tenuto a sorbire anche per via percutanea alcune gocce di tale preparato acquoso (che comprende anche piccole parti di Brandy(!) come rimedio per i propri sintomi.
    La supposta attività non è, ovviamente, dose-dipendente.
    Appare quindi sempre più chiaro, man mano che ci si informa al riguardo, che non di terapia si tratta, ma esclusivamente di credo religioso, di fede mistica, di ricerca del trascendente.
    Molto spesso mi trovo a visitare animali che, a seguito di svariati approcci metafisici, si trovano in condizioni assai gravi, non fosse altro che per il cronicizzarsi della patologia in corso.
    Ovviamente non posso scagliarmi contro tali teorie: non riguardano la scienza né la medicina.
    Solamente la metafisica, la filosofia, il credo di chi le propugna e le applica.
    In nessun caso i rimedi metafisici, trascendenti, fideistici, mistici detti fiori di Bach hanno superato la prova scientifica del doppio cieco e che la medicina non può che ascrivere eventuali “guarigioni” ottenute a seguito di tali somministrazioni ad un ordinario effetto placebo.
    Parimenti ottenibile sperimentalmente attraverso l’acqua di fonte, gli zuccherini colorati, un bicchiere di Lambrusco, le preghiere e gli atti votivi a questa o quella divinità.
    Dottor Alberto Franchi, medico veterinario, Verona
    U.L.S.S. n° 20
    O.M.V. Verona n° 425 del 1986
    http://www.veterinarioaverona.it
    http://www.veterinarioinlessinia.it

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