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Dieci regole per viaggiare in auto sicuri con il cane o il gatto

dieci regole viaggiare sicuri cani gatti in autoAnche se dal tempo non si direbbe l’estate è vicina e così anche i week end in cui ci si sposta verso località di mare o montagna. L’occasione buona per passare una giornata all’aperto con i propri amici a quattro zampe, i cani e perché no? Anche con i più casalinghi gattoni. Noi di Tutto Zampe abbiamo più volte affrontato il discorso della guida sicura con cani, gatti ed altri animali a bordo, ma non ci stancheremo mai di tornare a rilevarne certi aspetti fondamentali. Cogliamo così l’occasione suggerendovi il decalogo del buon automobilista che ha a che fare con micio e fido a bordo o incontrati feriti sulla strada (aspetto questo purtroppo non infrequente).

La stesura del documento è ad opera dell’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) che si è avvalsa della  consulenza del suo servizio legale e veterinario.

  1. Occorre tenere Fido sempre nello spazio posteriore dell’autovettura secondo le norme prescritte dal codice della strada (con rete divisoria ad esempio).
  2. Importante fermarsi più volte lungo il percorso per permettere all‘animale di passeggiare e fare i suoi bisognini, oltre che rifocillarsi e bere se fa molto caldo (almeno ogni due ore). Chiaramente è importante fornirsi precedentemente di tutto il necessaire, dai sacchetti e guanti per la raccolta delle deiezioni alla ciotola per l’acqua e qualche biscottino, oltre che del guinzaglio.
  3. Il rispetto delle regole stradali è fondamentale in viaggio, ma se si ha un animale a bordo è particolarmente importante guidare con prudenza, evitando di superare i limiti di velocità e fare frenate brusche, che potrebbero agitare il cane (o altro pet) o farlo ferire.
  4. Quando a bordo c’è un gatto invece è necessario mantenerlo nel suo apposito trasportino, dietro i passeggeri nello spazio posteriori o al fianco di questi sul sedile.
  5. Anche per i gatti è importante il necessaire: lettiera in primis se il viaggio è lungo, ma anche crocchette ed acqua da bere.
  6. Se per sventura invece si investe un animale durante il tragitto in auto o lo si rinviene ferito ai bordi della strada, è importante come prima cosa fermarsi per assicurarsi delle sue condizioni effettive.
  7. In seconda battuta se l’animale ferito non si può muovere da solo, va contattata la polizia stradale se ci si trova sull’autostrada, mentre se si sta percorrendo una strada comunale o altro va contattata la asl locale e/o i carabinieri. Questa è la fase più complessa: non è detto che qualcuno vi risponda al telefono (alle asl), ma soprattutto è probabile che non venga confermato l’intervento. L’AIDAA in questi casi suggerisce di chiamare il 118 e farsi passare il veterinario di turno alla ASL ed in caso di non intervento di minacciare una denuncia per omissione di atti di ufficio. Un animale ferito va curato, è un dovere civile, ma se questo non bastasse, va ricordato che gli animali liberi sulle strade sono un pericolo per gli automobilisti: se sono zoppicanti o storditi o indeboliti da un trauma, lo sono ancora di più.
  8. Se nonostante le minacce ed i tentativi non arriva nessuno è importante portare l’animale dal veterinario più vicino. Le spese vanno anticipate, per poi farsi fatturare e presentare il conto al comune o alla ASL per il rimborso, allegando alla documentazione di richiesta una lettera in cui si descrive l’accaduto.
  9. Non è vero che chi trova un animale ferito ne diventa automaticamente il custode e quindi è soggetto al pagamento delle spesa: ne è solo custode temporaneo, ma i responsabili dei randagi o animali vaganti sono i comuni (nella figura dei sindaci).
  10. La responsabilità della pubblica amministrazione si estende anche ai danni provocati dall’animale vagante (ad esempio sull’autovettura incidentata) a patto che non si identifichi il proprietario di questo.

Cari amici di Tutto Zampe, siamo consapevoli che il punto 8 ed il punto 9 sono molto ostici: nel senso che seppure le leggi esistono le stesse amministrazioni locali tendono a non applicarle o a non farlo con la dovuta celerità e semplicità burocratica, ma essere un buon automobilista e rispettare gli animali significa anche questo, combattere per un po di civiltà in più dando il buon esempio. Che dite?

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Foto: Thinkstock

Fonte AIDAA

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