Le spiagge aperte ai cani

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Se state pensando di organizzare le vacanze al mare con il vostro cane, prendete in considerazione l’idea di recarvi in Romagna, che anche quest’anno si è confermata la regione con il più alto numero di spiagge nelle quali i bagnanti possono entrare insieme ai loro cani.

In Romagna, le spiagge accessibili alle persone e ai cani sono circa 40, segue la Toscana con una ventina di spiagge dog free, concentrate soprattutto all’Isola d’Elba; a ruota, le altre regioni costiere della Penisola, secondo il seguente ordine: Liguria, Marche, Veneto, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, e poi tutte le altre.

Le spiagge delle regioni in questione sono ovviamente quelle private, in quanto quelle pubbliche impongono una serie di divieti e di limitazioni che vengono imposti dai diversi sindaci delle località turistiche marine che, a volte, impediscono addirittura il passaggio dei cani sulla battigia, che per legge deve essere libero sia per gli umani che per gli animali.

Il comportamento del cane: intervista ad un educatore cinofilo II parte

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Proponiamo di seguito la seconda parte dell’intervista a Giovanni Padrone, educatore cinofilo ed esperto di comportamento dei cani.

Solitamente quanto tempo occorre per far tornare un cane tranquillo?

A parte i problemi di origine ereditaria, o dovuti all’età avanzata, che ne costituiscono una minima parte e per i quali è richiesto l’intervento a vita del veterinario comportamentista (per il supporto farmacologico), nella stragrande maggioranza dei casi il tempo richiesto per la guarigione del cane dipende da diversi fattori: la gravità del problema, la capacità di recepire le tecniche sia da parte del cane che da parte dei proprietari, non da ultimo la capacità di trasmettere le tecniche in modo corretto da parte dell’educatore. In questo ambito si può affermare che il range di tempo richiesto può variare da alcuni mesi a due anni.

Il rapporto cane padrone quanto incide sul comportamento degli animali?

Poiché un rapporto cane/umano sbagliato è alla base della maggioranza dei problemi, direi che il tipo di rapporto è fondamentale per indirizzare il cane verso una relazione sana oppure no. Purtroppo in Italia non vi è ancora una vera e propria cultura del rapporto relazionale anche se vi sono diverse associazioni (compresa la mia A.C.C.S.C.) che tentano di promuoverla e questo è causa di malessere e disagio da parte dei cani che sono spesso costretti a vivere con un partner umano non in grado di dimostrargli l’affetto né di comunicare nella maniera giusta (in un linguaggio non comprensibile da parte del cane). Da noi, come in altre nazioni, vige ancora una realtà antropocentrica nella quale è l’uomo (o la donna) ad imporsi sul cane. Già il fatto che nelle domande si parli di “padrone” e non di “partner sociale” ne è l’evidenza. La realtà vuole che il cane debba essere trattato alla pari e non da essere inferiore. La realtà vuole che l’uomo, in quanto mente più capace di codificare i linguaggi altrui, trovi il modo di rendere chiara la comunicazione col proprio cane (se io voglio parlare con un cinese e non conosco la sua lingua, o mi avvalgo di un interprete o imparo il cinese; allo stesso modo per meglio capire come comunicare col cane, posso avvalermi di un etologo o di un comportamentalista).

 

Animali domestici e assicurazioni

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No, non è uno scherzo prendersi cura di un animale domestico che, proprio come un bambino piccolo, va accudito e mantenuto in buona salute, seguendone esigenze e gusti fin dove possibile. Per questo quando si decide di regalare un cucciolo, magari in occasione di un compleanno, ci si deve assicurare che la persona che lo riceverà non solo gradirà il gesto, ma sarà pronta ad addossarsi ogni tipo di responsabilità. Questo non vuol dire assolutamente che un amico a quattro zampe equivale ad una noia di seccature e responsabilità infinite, anzi senza di loro la maggior parte delle vite sarebbero spente e grigie. Insomma con il loro amore rendono felici chi li tiene in casa, ma in cambio bisogna considerarli come parte integrante della famiglia.

Il comportamento del cane: intervista ad un educatore cinofilo

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Proponiamo ai lettori di Tutto Zampe una speciale intervista a Giovanni Padrone, educatore cinofilo ed esperto comportamentalista, che si occupa di cani con problemi comportamentali. L’intervista sarà proposta in due puntate.

Grazie Giovanni in primo luogo per aver accettato questa intervista e per averci dedicato parte del tuo tempo per far conoscere ai lettori in cosa consiste la tua attività. Cosa significa essere un educatore cinofilo? In cosa consiste il tuo lavoro e come hai iniziato?

Per quanto mi riguarda, il lavoro di educatore cinofilo è volto a rettificare quei comportamenti che portano il cane all’esacerbazione o alla depressione. Inoltre, insegno ai proprietari il modo di relazionarsi e di comunicare coi propri cani. Il mio inizio nel mondo della cinofilia è avvenuto attraverso un corso da istruttore cinofilo, per il quale però notai di non essere interessato particolarmente, perché riguardava solo l’aspetto addestrativo dei cani e non ciò che più mi interessava, cioè capire come i cani comunicano tra loro attraverso il linguaggio posturale, feromonale e orale. Perciò, in parallelo al corso, iniziai a studiare testi di psicologia ed etologia canina. Il caso ha voluto che il veterinario dei miei cani è anche un comportamentalista (riconosciuto F.N.O.V.I.) ed all’epoca cercava un collaboratore che svolgesse la parte pratica delle terapie comportamentali che egli prescriveva. Iniziò così la nostra cooperazione (che continua tuttora) con i primi più semplici casi. Col passare del tempo e l’aumento della mia esperienza iniziai a trattare casi più difficili, collaborando anche col canile della mia città, acquisendo una autonomia che ora mi permette di svolgere il mio servizio anche quando non richiesto direttamente dal comportamentalista, col quale vi è comunque uno scambio di opinioni ogni qualvolta i fatti lo rendono necessario.

In cosa consistono nello specifico i problemi comportamentali manifestati dal cane?

Il cane ha un determinato modo di comportarsi per relazionarsi con l’ambiente, con i propri simili (conspecifici), con altre specie animali domestiche e col suo partner sociale naturale, cioè noi umani (eterospecifici). Tutto ciò che avviene al di sopra o al di sotto di questo standard è da considerarsi un problema comportamentale. In effetti, i cosiddetti problemi di gestione non consistono in veri e propri problemi di comportamento, semmai di questioni educative. Le patologie del comportamento spaziano da comportamenti esacerbati (come in varie forme di aggressività, le sociopatie, la sindrome IS/IA) a comportamenti inibiti (come nelle sindromi ansioso/depressive, ad esempio la nota ansia da separazione (peraltro non così diffusa come si crede), la sindrome da canile, la depressione acuta e cronica).

Cani e gatti vivevano in condizioni precarie vicino a Campagnano

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Ancora un altro orrore, ancora un’altra situazione terribile che ha coinvolto innocenti creature e per fortuna è stata scoperta in tempo: l’ennesimo canile lager si trovava dalle parti di Campagnano dove anche i gatti erano costretti a vivere in condizioni precarie, senza cibo e tra le proprie feci. Circa quaranta amici a quattro zampe sono stati trovati, tristemente smagriti e stesi a terra all’interno di piccole gabbie, senza più la forza di alzarsi in piedi: tutto intorno, poi, il cattivo odore provocato dalla totale mancanza di pulizia. In più, venti mici erano assetati e alcuni giù morti, erano rinchiusi in claustrofobici trasportini.

Cibo secco o cibo umido, qual è meglio per il nostro cane?

cibo caniDopo avervi presentato le caratteristiche nutrizionali e le varie linee di cibo secco e di cibo umido, cerchiamo di capire come orientarci tra i due e quale scegliere per il nostro cane. Ognuno dei nostri amici a quattro zampe ha esigenze e perché no anche preferenze sui gusti e sul tipo di alimentazione, inoltre bisogna tener conto di alcune specifiche: età, sesso, attività fisica e malattie e ultimo, ma non da meno, l’esigenza di coniugare la qualità di una dieta equilibrata al nostro portafoglio e al risparmio a lungo termine.

Per quanto riguarda le preferenze del cane, non sarà difficile venirne a capo: è sufficiente presentargli crocchette e cibo umido e osservare come si comporta  e su quale ciotola si fionda con più voracità. Se il cane non ama l’alimentazione secca, malgrado sia una scelta poco economica, non ci resta che acquistare le scatolette e puntare sulla quantità per risparmiare: anche on-line si possono fare acquisti convenienti, ma occhio alle truffe, utilizzate siti di e-commerce affidabili come zooplus. Dopo una certa cifra spesa regalano anche le spese di spedizione.

Cani baywatch, sorveglieranno le spiagge del Lazio

Cani salvataggio

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Amico fedele dell’uomo anche in acqua ed è così che ben 47 cani da salvataggio, faranno da angeli custodi dei bagnanti lungo le spiagge del litorale laziale. Dure e lunghe giornate di lavoro per tentare di portare in salvo chi non sa nuotare o si avventura fra le onde alte quando il mare non è molto calmo ed, in cambio, per loro solo qualche carezza, un biscotto e tanto affetto. Non costano nulla e, in più, svolgono un servizio esemplare gli animali che fanno parte di questo progetto, riproposto per il secondo anno concecutivo, che nasce dalla collaborazione tra la Provincia di Roma, che ha fornito circa 12mila euro di finanziamenti, la Capitaneria di Porto e la Scuola Cani da Salvataggio Tirreno. Tra le unità cinofile, ci sono pure alcuni esemplari donati dal capitano della Roma, Francesco Totti come, ad esempio, Flipper e Ariel. A luglio e agosto, quindi, niente ferie per loro ed, insieme ai loro conduttori, si troveranno sia sulle due basi di Anzio e Civitavecchia che al largo, dai mezzi nautici della Guardia Costiera.

Alimentazione cani, il cibo umido

cibo umido caniIeri vi abbiamo parlato del cibo secco per cani, delle diverse linee (puppy, senior, light, premium) e di come scegliere quella giusta basandoci sull’età, sull’attività fisica, sul peso corporeo e sulle eventuali malattie di cui soffre il nostro amico a quattro zampe. Oggi trattiamo invece del cibo umido, l’alternativa solitamente meno preferita dai proprietari di cani, soprattutto se adulti, perché a livello di quantità e risparmio si preferiscono sempre i croccantini, visto che se ne possono somministrare in minor quantità rispetto alle scatolette, mantenendo inalterato l’apporto energetico e di tutti i principi nutritivi essenziali per la salute del cane.

Tuttavia ci sono diversi motivi per cui il cibo in scatola a volte può essere una scelta migliore delle crocchette. In primo luogo, il cibo per cani in scatola contiene molti meno additivi chimici degli alimenti secchi. I coloranti ed i sapori artificiali sono molto meno comuni, e i conservanti sono spesso inutili a causa del processo di inscatolamento stesso (comunque, questo significa anche che il cibo in scatola si deteriora rapidamente se lasciato a temperatura ambiente).

Cani come i padroni: obesi e stressati

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Si dice spesso che un animale domestico, ancora di più un cane, somigli al padrone ed in parte è vero quanto buffo, vedere un pet magro accanto ad una donna al limite dell’anoressia e uno dall’aria insolente, portato al giunzaglio da un antipatico personaggio. Ovviamente, non è sempre così, ma pare che il noto clichè sia diventato reale più che mai e gli amici a quattro zampe sono sempre più stressati e obesi, proprio come gli esseri umani distrutti da traffico, lavoro e soldi che non bastano. Uno specchio, insomma, che riflette i problemi di una società: anche questo è segno di grande sensibilità, del resto.

Pipì del cane, istruzioni per l’uso

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Uno dei primi problemi quando si porta a casa un cucciolo di cane, è quello di dovergli insegnare a non fare la pipì in casa: impresa che spesso appare più difficile di quanto in realtà sia. Sulla questione vi sono pareri di esperti, spesso discordanti tra di loro, oggi cercheremo di analizzarli per capire quale sia l’approccio più corretto. In primis sarebbe opportuno individuare un’area della casa in cui il cucciolo può sporcare, nella quale collocheremo giornali o stracci o quanto altro.

Una volta che il cucciolo individua tale area, si possono portare all’esterno i materiali utilizzati con l’odore della sua pipì, in modo che lui possa abituarsi a sporcare sempre nello stesso luogo. Nel caso in cui il cucciolo invece faccia la pipì in casa, un deciso NO detto a voce alta è più che sufficiente: niente punizioni corporali, non verrebbero recepite, né tanto meno inzuppare il muso del cucciolo nella pipì. Arrabbiarsi non serve a nulla, il cucciolo deve abituarsi piano piano recependo gli stimoli che il proprio padrone gli offre.

Ogni volta che il cucciolo sporca nel posto da noi individuato (coperto dai giornali), lodiamolo ed incoraggiamolo con tante carezze, mentre se sporca in un altro luogo occorre spargere sul pavimento un prodotto che neutralizza gli odori, in modo che il cucciolo non senta il proprio odore. L’obiettivo è far abituare il cucciolo a sporcare sempre nello stesso punto: se viene colto sul fatto, mentre fa la pipì altrove rispetto al luogo stabilito, sgridiamolo, purchè tra il fatto e la sgridata non intercorra troppo tempo. Il cucciolo non sarebbe in grado di ricollegare i due avvenimenti a distanza di tempo.

Alimentazione cani, il cibo secco

Dinner TimeIl principio del sei quello che mangi è valido anche per i cani. L’alimentazione è un fattore fondamentale per la salute del nostro amico a quattro zampe, quanto l’attività fisica ed il benessere psicologico. Non sempre è facile orientarsi tra le marche di cibo per cani e tra le diverse linee di alimenti studiate per soddisfare le esigenze più diverse.

Il rapporto qualità/prezzo gioca spesso un ruolo fondamentale sulla nostra scelta. Per noi amanti degli animali un cane è per sempre, dunque dobbiamo cercare di conciliare il risparmio su prodotti che andremo ad acquistare con regolarità e a lungo al benessere e alla salute del nostro cane, senza fargli mancare nulla.

La tricofizia: la micosi della pelle nei cani e nei gatti

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La micosi della pelle nei cani e nei gatti, è molto più comune di quanto si pensi e in termine medico- veterinario, viene anche chiamata tricofizia. Tuttavia, appare in forme diverse negli amici a quattro zampe, un quanto nei primi si presenta con un carattere tipicamente circolare, in rilievo e di solito sulla testa. Nei mici, invece, è un vero e proprio fungo che scatena la formazione di cerchietti con la crosta. In più inizia una grande perdita di pelo, soprattutto sul muso, sulle orecchie, sul collo e sulla coda. A peggiorare le cose, purtroppo, c’è il fatto che è contagiosa e si trasmette non solo tra animali, ma anche verso gli uomini.

Aggressività nei cani, fattori di rischio l’ambiente e i geni

Cani aggressivi al guinzaglio

aggressività nei caniL’aggressività, soprattutto quando diventa pericolosa nei confronti di altri animali o persone, è una delle principali cause che portano all’abbattimento o alla reclusione dei cani. Un recente studio getta luce su interessanti connessioni tra il comportamento aggressivo dei cani e i geni coinvolti nella neurotrasmissione nel cervello.

Per la sua tesi di dottorato, Jørn Våge della Norwegian School of Veterinary Science, ha studiato i geni responsabili degli aspetti comportamentali dei cani, con particolare attenzione a cosa avviene durante un’aggressione.
L’aggressività e i comportamenti ansiogeni ad essa legati hanno un effetto negativo sul benessere degli animali, perché lo stress influenza sia la salute mentale che la salute fisica dei cani.

Il Senso Puppy: un aiuto per i cuccioli

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Il senso puppy (o bio sensor, sono sinonimi) è un’attività di stimolazione precoce che mira ad aumentare la capacità dei cuccioli di cane ad adeguarsi ad ambienti e situazioni differenti, superare lo stress, socializzare con gli altri animali e con le persone ed apprendere meglio. Il senso puppy ha inizio fin dalla prima settimana di vita del cucciolo, modificandosi man mano che il cucciolo cresce e di conseguenza si diversificano anche le sue abitudini ed esigenze.

In concreto il bio sensor si compone di una serie di stimoli termici, tattili e di movimento diretti a stimolare il sistema endocrino, le ghiandole surrenali e la ghiandola pituitaria: tutto questo per sviluppare nel cane una maggiore robustezza ed intelligenza. I cinque esercizi studiati per stimolare il sistema nervoso, da applicare una sola volta al giorno ad ogni cucciolo, si compongono di stimolazioni tattili (solleticare il cucciolo tra le dita di ogni zampa), posizioni precise (posizione supina o eretta), stimolazione termica (usando un panno umido raffreddato sul quale va posto per pochi secondi il cucciolo a pancia in giù).

Insieme al bio sensor dovrebbe altresì essere associato un programma di arricchimento ambientale, offrendo al cucciolo stimoli e esperienza per lui nuove, con le quali interagire liberamente: incontri, posti nuovi, luci, suoni, ma anche superfici diverse ed oggetti, tutto quanto insomma sia nuovo e sconosciuto al cucciolo. Importante sarebbe altresì far superare piccoli ostacoli al cucciolo, per attivare i meccanismi mentali che potranno essere preziosi nella vita del cane adulto.