
Oggi ci occupiamo della scheda tecnica di un pesce molto particolare ed interssante per l’acquario casalingo, il Nannostomus Trifasciatus, detto comunemente anche Pesce Matita: questo pesce appartiene alla famiglia degli Emiodontidi, in natura vivono per lo più nel Bacino medio del Rio delle Amazzoni, del Rio Negro e della Guayana occidentale. Si tratta di un pesce dalla forma piccola, allungata ed appiattita sui fianchi, che presenta una colorazione uniforme, con dorso bruno e pancia biancastra, con una bella striscia longitudinale nera, sormontata da una seconda striscia più stretta che parte dall’occhio.
Di notte la colorazione si attenua: le femmine appaiono con colori leggermente più sbiaditi. E’ un pesce di piccole dimensione in quanto raggiunge al massimo i 6 centimetri di lunghezza: i pesci matita amano nuotare in temperature che si aggirano sui 25-28 gradi, con acqua molto dolce e moderatamente acida. Per chi intende acquistare tali pesci per il proprio acquario, occorre ricordare che in natura il pesce matita abita ruscelli con molta ombra e dalle acque lente, con tanta e ricca vegetazione: occorrerà che l’acquario sia allestito tenendo conto delle sue preferenze e del suo habitat naturale.
Amante prevalentemente del cibo vivo, ma può essere allevato con mangimi secchi e vegetali, il pesce matita vive in natura in branco, con un ciclo natatorio e motorio che spesso appare irregolare: è consigliabile pertanto che tale pesce venga mantenuto in branchi della stessa specie, affinchè possa trovare un ambiente il più possibile compatibile. Non va dimenticato che il pesce matita è un saltatore estremamente abile, si consiglia di coprire pertanto la vasca onde evitare spiacevoli sorprese.
					
						
						
						
						
						
Ci siamo: l’
						
Se il pH è aumentato inspiegabilmente nel vostro acquario, è probabile che una delle cause possibili non ancora passate al vaglio sia la presenza nella vasca di rocce calcaree. Se la roccia utilizzata è calcarea è infatti molto probabilmente la causa dell’elevazione del pH. Il materiale calcareo, infatti, è noto indurire l’acqua e aumentare il pH. Infatti gli esperti suggeriscono a chi ha necessità di aumentare il pH, di utilizzare corallo schiacciato, o altro materiale calcareo nel filtro.
						
Cambiare l’acqua dell’acquario può uccidere i pesci. Un luogo comune, un mito da sfatare che nasce da storie realmente accadute e poi mistificate.
						
Le piante artificiali, oggi,  sono diventate così sofisticate e simili a quelle vere da rappresentare una scelta più che valida. A differenza delle 
						
						
Nitrificazione, ciclo biologico, ciclo dell’azoto. Comunque lo si chiami, il processo di creazione di colonie batteriche nell’acquario è fondamentale per mantenere un ambiente sano per i pesci. L’incapacità di comprendere le tappe fondamentali della nitrificazione è il fattore che porta più spesso alla perdita dei pesci. Saper risolvere i periodi critici durante il ciclo dell’azoto, quando le colonie batteriche iniziano a proliferare, aumenterà notevolmente le probabilità di successo per un buon acquario.