Cani randagi, 6 milioni in Europa. Aidaa chiede norme condivise

cani randagi bruciati vivi

Cani randagi a frotte vagano, abbandonati a se stessi e senza assistenza alcuna, nel territorio dell’UE. Le ultime stime dell’Aidaa parlano di un esercito di sei milioni di cani allo sbaraglio, senza cibo, senza un proprietario, senza cure veterinarie, soli.

In Italia i randagi sarebbero circa un milione. Tutte cifre, sia quelle per l’Europa che per il nostro Paese, al ribasso. In realtà potrebbero essere complessivamente 8 milioni i cuccioli di strada.

La cattura e la sterilizzazione come politiche nazionali per affrontare il problema sono insufficienti, spiega l’associazione. Per non parlare di altri modi tristemente noti di risolvere la cosa, come quelli attuati, in barba alla stessa normativa europea, da Romania e Spagna ovvero l’eutanasia di massa per contenere la popolazione o addirittura battute di caccia legalizzate o comunque per le quali le autorità sono disposte a chiudere un occhio o entrambi.

Le piante per l’acquario: la Cryptocoryne affinis

Un’altra bella pianta, questa volta di origine asiatica, perfetta per i neofiti: la Cryptocoryne affini. Si tratta diuna pianta delal famiglia delle Araceae, originaria dell’Asia ed in particolare della penisola della Malesia. E’ una pianta acquatica e palustre, che vive principalmente ancorata nei substrati umidi o piani di acqua.

Il fusto della pianta è ridotto ad un piccolo rizoma che ne consente la sua propagazione vegetativa: la pianta appare con un aspetto a rosetta, di colore verde intenso nella parte superiore e rosso-violaceo nella pagina inferiore. Le Cryptocoryne sono lunghe dai quindici ai trenta centimetri, con fiori formati da spadice e spata di un bel viola intenso.

Si tratta di una pianta che fiorisce sia emersa che sommersa: per quel che riguarda la sua coltivazione, è abbastanza semplice. Essenso una specie tropicale non sopporta le basse temperature, preferisce una temperatura dai quindici ai ventidue gradi: occorre una moderata esposizione alla luce, ma trattandosi di una pianta forte e robusta, è capace di vivere anche a contatto con una luce sia forte che debole.

Fisioterapia per cani

Fisioterapia per cani

Fisioterapia per cani
Direttamente dagli Stati Uniti d’America arrivano nel nostro paese i centri di fisioterapia per cani, non è solamente la vita di noi bipedi a migliorare in servizi ma anche quella dei quattro zampe. Un tempo in caso di eventi traumatici, per esempio un incidente o di una operazione, il veterinario prescriveva del riposo che si svolgeva a casa, oggigiorno la ricerca ha permesso di cambiare l’inter di riabilitazione tramite i centri che si occupano della riabilitazione degli animali .

Animali in condominio, nuove segnalazioni di liti

Con la primavera torna, come al solito, il tema della presenza di animali in condominio, in quanto, con la bella stagione, i nostri pet vivono molto di più il balcone e, per chi possiede i cani, vengono portati più spesso a passeggio. Complici la poca tolleranza tra vicini e la scarsa educazione di alcuni proprietari, la convivenza in condominio può diventare difficile.

Non a caso, solo nell’ultima settimana, sono state oltre 1.200 le segnalazioni pervenute al Tribunale degli animali di Aidaa e allo sportello animali in condominio, relative proprio alle liti condominiali; le situazioni segnalate sono quelle classiche legate all’abbaiare dei cani, all’uso dell’ascensore con gli animali oppure ai bisogni nei giardini.

Per cercare di informare proprietari di animali e condomini su come provare a convivere civilmente in condominio, anche quest’anno l’Aidaa mette a disposizione gratuitamente il Decalogo per il buon comportamento del cane in condominio e dei diritti e doveri di gatti e gattare in condominio, che può essere richiesto all’indirizzo [email protected].

Proteggere gli occhi che lacrimano troppo negli animali

Un animale e, ancora di più un amico a quattro zampe, potrebbe presentare il problema della lacrimazione eccessiva. Il buon padrone deve tenere d’occhio questo fenomeno e dare una controllatina spesso a tale parte del corpo del proprio cucciolo o esemplare adulto. A volte a mostrare sofferenza maggiore è solo uno dei due lati, in altri casi entrambi, peggio ancora gli occhi possono arrossarsi sempre di più e, in tal caso, è meglio rivolgersi prima possibile ad un veterinario.

Certo, non è il caso di lasciarsi prendere dal panico, ma nemmeno di trascurare una situazione che a lungo andare potrebbe nascondere o provocare una patologia ben più seria.

Le piante per l’acquario: l’Anubias Barteri

Oggi ci occupiamo di  una pianta per acquario di acqua dolce, pratica e molto carina: ce ne sono diverse varietà, tra le quali quella nana, tutte molto facili ed adatte ad un neofita. L’Anubias è della famiglia delle Araceae, tipiche dell’Africa: la qualità nana, al più diffusa negli acquari, va da un minimo di quattro ad un massimo di quindici centimetri. Necessita di una temperatura di circa 25 gradi.

E una pianta palustre poco esigente, molto apprezzata in acquariofilia proprio per al sua semplicità di gestione: la crescita è lenta e si adatta perfettamente alle condizioni in acquario, sia in acqua più o meno dura, alcalina o acida. L’Anubias cresce meglio all’ombra o con una luce media: una illuminazione forte può provocare un aumento delle alghe, che la andrebbero a ricoprire.

Il pet-cinghiale

Cinghialino come pet

Cinghialino come pet

Il piccolo cinghiale che vedete in foto è il protagonista di un video che sta girando su Internet, è stato adottato dalla ragazza che lo allatta e, probabilmente per l’imprinting, è legato a lei come se fosse la sua mamma.

Dietro quel video si cela una storia molto curiosa, infatti il piccolo è stato salvato da un gruppo di cacciatori che aveva appena ucciso la mamma.

Il piccolino è la dimostrazione della sottile linea tra l’essere cacciatore e una persona crudele, non è detto che un cacciatore debba per forza essere una persona abominevole, è chiaro che sarebbe stato meglio se non avessero ucciso la mamma.

Zampette in ordine: meglio affidarsi al veterinario

E’ innegabile, tagliare le unghie al gatto e, soprattutto, al cane, è fondamentale per evitare che possano crearsi delle ferite e che il pet inizi a zoppicare. Il rischio di farsi male per chi corre e si muove costantemente come gli amici a quattro zampe, è piuttosto reale e deve essere un buon padroncino a rendersi conto del momento giusto per sistemare le zampette. Tuttavia, per questa operazione, è sempre meglio affidarsi ad un veterinario, in quanto occorre un taglio preciso e che non sia troppo corto o troppo lungo.

Un microchip anche i per i gatti

Il microchip per gatti, a differenza di quanto accade per rintracciare i cani in caso di smarrimento, è poco pubblicizzato ed usato e soprattutto non è obbligatorio. Della sua importanza si parla poco ma è cruciale se il gatto si perde, viene rapito o scompare in modo sospetto soprattutto in questi ultimi tempi in cui accadono cose orribili, sevizie e maltrattamenti ai danni dei mici che in molte città italiane scompaiono in grande numero allarmando le autorità.

L’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che  ha promosso l’Anagrafe nazionale felina (www.ananagrafenazionalefelina.it), attiva dal 15 ottobre 2010, ha lanciato un’iniziativa di sensibilizzazione per i nostri amici felini, volta a sviluppare la cultura del microchip anche per i proprietari di un micio oltre che di un cane.

L’obiettivo è che in caso di smarrimento, vedetela soprattutto in quest’ottica, ma anche di abbandono, sia più facile rintracciare il micio.

USA: test del DNA usato per incastrare colpevoli di delitti contro gli animali

Una novità arriva direttamente dagli Stati Uniti: due uomini sono stati arrestati e rischiano una condanna, per aver compiuto delle torture sugli animali. L’arresto è stato possibile grazie all’utilizzo del DNA come prova, per confermare la presenza degli aggressori sulla scena del crimine: si tratta di una vera e propria rivoluzione, in quanto fino ad ora tali test erano utilizzati solamente per smascherare i colpevoli di delitti in danno ad altri essere umani, non era mai accaduto che si facesse ricorso ad DNA per aiutare gli amici a quattro zampe.

I due accusati sono entrambi di Brooklyn, ma i fatti sono diversi: il primo riguarda un ragazzo ventenne originario del Tobago che è stato accusato di aver dato alle fiamme un gatto trovato in un appartamento, in cui lo stesso Monderoy si era introdotto illegalmente per rubare.

L’uomo, tendendo conto anche della crudeltà con cui ha eseguito il gesto, rischia fino a quindici anni di carcere più l’espulsione dagli Stati Uniti come misura di sicurezza accessoria. La seconda vicenda, invece, riguarda un trentenne accusato di aver picchiato la propria gatta fino ad ucciderla: in questo caso l’uomo secondo la legge americana rischia fino a due anni di carcere.

La “Protezione Civile” per i quattrozampe

Cani e protezione civile

Cani e protezione civileAnche i cani vanno in paradiso, per questo motivo devono avere degli angeli custodi, non sappiamo cosa troveranno nell’aldilà ma nel loro passaggio terreno, più precisamente ad Orbassano in Piemonte, hanno degli angeli: gli angeli della Protezione Civile. Pronti per qualsiasi evenienza, da gorghi di un torrente in piena o cani sopravvissuti a terremoti.

I volontari sono pronti in caso di S.O.S.: «In assoluto è una delle prime organizzazioni di questo genere in provincia di Torino, e con poche altre esperienze simili a livello nazionale, forse una decina, non di più» spiegano i fondatori a LaZampa.it.

Dipartimento dei cavalli: la nuova iniziativa dell’Aidaa

Nuova iniziativa dell’Aidaa, l’Associazione nazionale Difesa Animali e Ambiente: questa volta si tratta della creazione del dipartimento dei cavalli, una sezione dell’associazione con lo scopo di promuovere iniziative legate alla tutela e alla conoscenza dei cavalli.

Già in passato l’Aidaa aveva creato lo sportello legale dedicato ai cavalli e adesso, con la creazione del dipartimento, l’Associazione compie un ulteriore passo in avanti a tutela degli equini. Coordinatrice del dipartimento è Catia Brozzi, responsabile della scuderia Unicorno di Corciano di Perugia dove si sta svolgendo il progetto pilota dell’adozione a distanza dei cavalli salvati dal macello oppure maltrattati, affiancata tra gli altri da Silvia Cassati che si occuperà dell’area dei cavalli da corsa e dell’avvocato Paola Duval, che già collabora con la struttura del Tribunale degli Animali di Aidaa di Roma.

L’Orso Dino è stato ucciso in Slovenia

Avevamo parlato molte volte lo scorso anno dell’Orso Dino, diventato una sorta di “ladro” imprendibile, in grado persino di distruggere tutti gli aggeggi che gli erano stati messi addosso per segnalarne i movimenti. Di lui si perdevano in continuazione le tracce, ma il risultato era che i cittadini delle zone in cui si spostava erano terrorizzati.

Dino, infatti, era noto per le sue scorribande senza sosta, durante le quali faceva razzia di qualunque animale si trovasse intorno. Nel Vicentino, ormai, non si dormiva più la notte e non erano pochi i cacciatori che avevano tentato di farsi giustizia da soli, in attesa che arrivassero dei provvedimenti più mirati. I risultati erano però sembravano scarsi, fino a quando per una manciata di mesi, nessuno ne ha più parlato. Almeno fino ad oggi, perchè adesso l’Orso Dino non c’è più:  è stato ucciso in Slovenia.