Cani molecolari, tutte le caratteristiche

cane molecolare , stipsi cane cause alimentazione

Continuano senza sosta nel Salento le ricerche della sedicenne Noemi Durini, la studentessa di Specchia della quale si sono completamente perse le tracce da domenica scorsa. E per cercarla carabinieri e vigili del fuoco hanno anche impegnato i cani molecolari dell’unita cinofila. Ma che cosa distingue esattamente i cani molecolari?

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Si tratta di cani particolari che hanno un olfatto particolarmente sviluppato e soprattutto addestrati ad hoc anche diversamente rispetto ai cani addestrati per ricercare le persone. 

Pappagalli: perchè scegliere la cocorita

E’ probabilmente il pappagallino più comune, quello stesso che lascia perplessi tutti coloro che non sono esperti del genere di volatile e pone il punto di domanda se possa parlare o meno. In ogni caso, non è affatto raro vedere una Cocorita in casa di un amico, un esemplare che appartiene alla famiglia degli Psittacidi. Si calcola che oggi sia uno degli animali domestici più diffusi. Da dove arrivano le cocorite e come si allevano? Scopriamolo insieme:

Uccelli: quello che non sapevate sui pappagalli

Quando si sceglie un animale da allevare in casa, qualunque sia la sua specie, soprattutto se si è alle prime armi, bisognerebbe informarsi non solo sulla sua sussistenza ma in generale su tutte le variabili che possono garantire il suo benessere. Lo stesso vale per gli uccelli, in particolare per i pappagalli, sconosciuti e amati, ancora un pò rari in casa tranne le cocorite e divertenti. Tenerli in gabbia, in effetti, non è il massimo soprattutto se le dimensioni sono notevoli e, come se non bastasse non è del tutto conosciuta e studiata la loro estrema intelligenza e sensibilità.

Gatto Tiffany: una razza particolare e affascinante

Chi ama i gatti trova che siano tutti bellissimi indipendentemente dal tipo di esemplare, dal pelo più o meno lungo, dal carattere docile o troppo indipendente e dal colore. Tuttavia ci sono razze che più di altre sono in grado di colpire, soprattutto perchè ci si chiede come mai la natura sia riuscita ad essere così generosa e particolare a dare vita a creature meravigliosamente speciali. Interessanti in questo caso sono i mici Tiffanie, meglio conosciuti come Tiffany, che in linea di massima sono una varietà di Burmesi a pelo lungo.

Si tratta di cuccioli con la testa cuneiforme e di medie dimensioni e il naso corto. Interessanti, poi, le orecchie con punta leggermente arrotondata e a una certa distanza tra di loro. In merito a quest’ultimo dettaglio pure gli occhi non sono vicini ma obliqui e il colore varia dal giallo all’ambra, nonostante sia sempre meglio un caldo giallo dorato.

Cani e gatti: amici a quattro zampe a confronto

Tra i cani e i gatti, soprattutto se non sono stati abituati fin da piccoli a convivere, non corre mai buon sangue e, chissà perchè, trascorrono la vita a farsi un sacco di dispetti. Ma chi sono veramente questi simpatici amici a quattro zampe, senza i quali l’uomo non avrebbe scoperto cosa significa accudire una creatura indifesa che non fosse la propria prole? I primi sono molto socievoli, più dei secondi, e generalmente vivono in branco. Sono fedelissimi  e, in molti casi, apprezzano la compagnia di altri simili. Allo stesso modo, la famiglia composta da umani prende ad assumere tale ruolo agli occhi della specie, ma soltanto se il cane riuscirà ad associare nel padrone il capobranco, questi potrà avere il suo pieno rispetto e la sua obbedienza. L’antichissima relazione tra uomo e cane, probabilmente nacque perchè i secondi cercavano avanzi di cibo e i primi protezione e, comunque, per entrambi si tratta da sempre di una buona compagnia. All’interno di ogni branco esiste una un ordine gerarchico ed in cima si trova l’esemplare dominante o alfa che mangerà per primo e potrà godere di tutti i privilegi.

Amici a quattro zampe: conoscerli per amarli ancora di più

cane

Non c’è creatura al mondo, umana e non, che non abbia una propria personalità, dei sentimenti profondi e dei modi di agire magari unici: questo insieme di caratteri peculiari, viene detto “etogramma“. Nel caso degli animali, la specie ne accomuna in gran parte atteggiamento e tendenze e, per questo motivo, quando si decide di ospitare in casa un amico a quattro zampe, è sempre bene conoscerli per capirli maggiormente e riuscire ad instaurare con loro un rapporto salto e duraturo. L’affetto, da solo, non basta, perchè anche un profondo amore non mette al riparo un padrone da errori grossolani o dalla totale impreparazione di fronte ai reali bisogni di un pet.

Lhasa Apso, il piccolo cane del Dalai Lama

Sissy
Le terre d’origine di questo cane antico sono state probabilmente l’India, la Cina e il Tibet e comunque sia il Lhasa Apso ha seguito il Buddismo e il Dalai Lama lungo tutte le peregrinazioni del culto religioso, fino a una stabilizzazione proprio in Tibet, luogo in cui il Dalai Lama, intorno alle metà del 1600, si stabilizzò e divenne anche il capo temporale, oltre che spirituale, di quel Paese, sotto la sovranità della Cina.

Abbiamo visto l’importanza del Pechinese, cane leone, in quelle regioni e nelle credenze buddiste, e così anche il Lhasa Apso aveva la sua importanza, tra le montagne del Tibet, un ruolo che non era mitologico, ma reale, infatti la presenza di questi cani era ben radicata all’interno del culto.

La razza rimase pura per moltissimo tempo, visto che il Dalai Lama dava in dono solo degli esemplari maschi. All’interno del monastero, il Lhasa Apso, oltre ad essere anch’esso un cane leone, per la sua criniera leonina che lo contraddistingue, era considerato anche il cane della preghiera e il cane del cristantemo. Il primo appellativo derivava dal fatto che si dicesse che il piccolo cagnolino fosse stato addestrato per far girare i rotoli delle preghiere davanti al Dalai Lama; il secondo invece deriva sempre dal suo aspetto, dal muso incastonato nel fluente pelo bianco, in una forma vagamente floreale. L’appellativo Apso dovrebbe derivare invece da Rapso, che in tibetano significa “simile alla capra”, altro appellativo che deriva dal mantello del cagnolino, e comunque nei monasteri buddisti si sentivano pronunciare le parole apso seng kye: il cane leone, sentinella che abbaia.

Scottish Terrier, il signore scozzese

Scottish

Alcuni sostengono che lo Scottish Terrier sia la razza indigena più antica della Gran Bretagna. Fu conosciuto come Aberdeen Terrier, prendendo il nome dalla cittadina in cui venne allevato. La razza così come la conosciamo adesso deriva da quell’antenato e probabilmente proviene dallIsola di Skye, nelle Highlands occidentali. Ha conosciuto una grandissima popolrità sia agli inizi del secolo scorso che nel dopoguerra, popolarità che si è diffusa dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti ed ha fatto in modo che le forme così deliziose dello Scottish divenissero stemmi per i mazzi di carte, simpaticissimi pupazzi di pezza, e infine anche oggetto di pubblicità e di trame di romanzi, che vedevano lo Scottish sempre appiccicato all’investigatore di turno.

Come ogni Terrier anche lo Scottish è un cacciatore, in questo caso la sua selezione dette vita a un cane per la caccia alla volpe e al tasso, specializzato nello scavare nelle pietraie. Lo Scottish come molti cacciatoti, ad esempio il Jack Russell, è devoto a questa sua attività, unghie e zampe lavorano solo per trovare la preda, scavando incessantemente. In più questo cagnolino dal fare così simpatico è pronto ad accendersi per un nonnulla, abbaia di fronte a qualsiasi cosa gli sembri sospetta, o gli sembri una preda.

Scegliamo il nome per il nostro cucciolo!

Un cane non è completo senza il suo nome. Proprio come noi esseri umani. E’ molto difficile scegliere il nome giusto per un bambino, in fondo quando è ancora così piccolo non sappiamo come rispettare, attraverso il nome, quelle che saranno le sue caratteristiche fisiche e caratteriali. Lo stesso discorso vale anche per i cani!

Chiamare Macchia un Dalmata diventa banale, ma se poi il nostro cucciolo sviluppa una simpatica macchia sull’occhio, che magari lo caratterizza, perchè non ne ha altre sulle orecchie e sul collo? E’ un Rottweiler possiamo mai chiamarlo Bruto? E se invece poi il cucciolone si mostra schivo, riservato…. bruto? Insomma, ardua scelta. Innanzi tutto qualche semplice dritta allora.

I nomi che normalmente utilizziamo per gli esseri umani: Marco, Paolo, Carla, Camilla, Osvaldo, Piero, Silvia, Chiara. Diciamo che non è il caso, ma non per fare delle discriminazioni, ma proprio perchè i cani non sono esseri umani, hanno bisogno di nomi brillanti, freschi, spiritosi ma anche seri senza alcun problema, però non nomi di persona! I gusti sono gusti comunque e tutti sono liberi di fare quello che credono, ma un cane è più giusto che si chiami Black e non Luca! Poi ci sono casi e casi. Conoscevo un Basset Hound, e il suo nome era stato deciso già prima che arrivasse in casa: Ugo. Perfetto! Ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola.