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Pastore tedesco salvato dall’eutanasia: uomo eroe condannato

pastore tedesco salvo eutanasiaSu Tutto Zampe di solito parliamo di cani eroi. Sono gli amici a quattro zampe i protagonisti delle nostre storie. Ma oggi voglio fare un’eccezione, raccontandovi delle disavventure di un uomo condannato per aver salvato un cane dall’eutanasia. E’ un caso emblematico e a lieto fine, ma cominciamo dall’inizio e dal pastore tedesco destinato alla soppressione.

I fatti si sono svolti in Danimarca. Thor è una cane di 7 anni reo, lo scorso settembre di aver morso un cagnolino più piccolo mentre era al guinzaglio della sua proprietaria Jette. Il piccolo era sbucato all’improvviso spaventandolo e la reazione del pastore tedesco è stata immediata quanto involontaria. I due proprietari si sono scusati reciprocamente e tutto sembrava essere finito lì, ma il veterinario interpellato per le cure conseguenti al morso, di prassi, ha fatto la segnalazione alla polizia. Da qui l’”arresto” di Thor dopo circa due mesi e mezzo e la condanna all’eutanasia per comportamento aggressivo ed innaturale: secondo il veterinario risultavano diverse ferite da morso sul cane che ha necessitato di alcune suture.

Le associazioni di animalisti hanno protestato lungamente: non si può sopprimere un cane pacifico per un evento del genere senza fare altre doverose valutazioni. Ma le proteste non sono bastate per intenerire il giudice ed i poliziotti. Tranne uno, il nostro eroe, Lars Bo Lomholt che la sera prima dell’eutanasia si è recato nel canile in cui era detenuto il pastore tedesco e lo ha letteralmente “rapito”. Thor è salvo e al sicuro in un posto segreto, ma l’uomo, poliziotto veterano, è stato identificato e condannato a 60 giorni di sospensione dal lavoro e a due anni di prova per aver abusato della sua autorità, oltre che al pagamento delle spese processuali. Ha dichiarato al Copenhagen Post:

“Ho sempre avuto un debole per i deboli e ho un forte senso di giustizia. La legge di controllo del cane è contorta e mi ha fatto aumentare la consapevolezza sul problema. Non avrò mai rimpianti per quello che ho fatto, utile anche a promuovere il dibattito su questa normativa”.

Il tutto anche se chiaramente ci ha rimesso la carriera. Una petizione in suo favore ha raccolto oltre 140.000 firme. Ecco un uomo che merita l’appellativo di amico dei cani. Non credete anche voi?

Fonte: dog heirs

Foto: Thinkstock

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