Cosa fare se il gatto marca il territorio

marcatura territorio gattoCosa fare se il gatto marca il territorio: beh, iniziamo con il dire che quando per territorio si intende casa nostra, i nostri mobili, i divani e gli angoli delle stanze della nostra abitazione, il problema ovviamente necessita ancor più di una soluzione efficace. Il motivo per cui un gatto lascia i suoi ricordini in giro è sicuramente di origine comportamentale e, come tale, modificabile. Sta a noi individuare la causa specifica e intervenire per correggere questa spiacevole abitudine.

La marcatura delle urine nei gatti nasce per la stessa ragione di quella dei cani: segnare il territorio e segnalare il proprio passaggio. In casa il gatto potrebbe urinare sui muri e su altri oggetti verticali per fare mostra deliberata che quello è il suo regno e mettere in guardia gli altri gatti. Altre motivazioni possono essere lo stress e l’ansia. O ancora la disponibilità sessuale.

Bassotto, il cacciatore spiritoso

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Pare che il Bassotto abbia assunto questa sua caratteristica corporatura allungata proprio per l’utilizzo prolungato nei secoli come cane da caccia in tana. Quel suo fare che l’ha reso così simpatico e adorabile in realtà è dovuto a una sorta di anomalia da lavoro, che poi l’uomo ha provato a perfezionare nella speranza che il Bassotto diventasse sempre più lungo e stretto, in modo da poter arrivare fino in fondo ad ogni tana!

Le sue origini tuttavia pare non siano tedesche, anche se la razza fu messa a punto in Germania alla fine dell’Ottocento, ma il Bassotto fu anche Teckel, nome con cui infatti è consciuto dai tedeschi e non solo, ovvero una sua versione antica, di cui si trova traccia nella tomba di un faraone.

Esistono tre diverse varietà di Bassotto, a pelo corto, a pelo duro e a pelo lungo, scopriamole una alla volta.

Bouledogue francese, ovvero il molosso d’Oltralpe

Bouledogue francese

Il Bouledogue francese è probabilmente un discendente del Bulldog inglese, o meglio, è il risultato di un incrocio nato dalla volontà di creare un cane più socievole, gentile e di piccola taglia. Il Bouledogue francese fino a poco tempo fa era una razza di poco successo, ma adesso sta diventando sempre più popolare.

Il Bouledogue francese è un cane di piccole dimensioni: raggiunge un’altezza che si aggira intorno ai 28-31 centimetri. Il peso dei maschi si aggira sugli 8 kg e non dovrebbe superare i 14 per non essere considerati obesi; le femmine invece raggiungono un peso leggermente inferiore. Nonostante sia un cane di piccole dimensioni è classificato come Molossoide, a causa della sua corporatura massiccia, resistente e molto muscolosa.

La struttura muscolare e ossea è molto ben sviluppata, i muscoli sono ben scolpiti, gli arti rettilinei, e pur essendo corti, sono molto robusti, esattamente come il resto del corpo. Il Bouledogue possiede occhi scuri e tondi, orecchie dette “a pipistrello”, cioè allargate alla base e tonde in punta, e una coda piuttosto ridotta. Il pelo è corto e raso e il mantello è di solito tigrato o di color quaglia, anche se sono ammesse tutte le gradazioni del rossiccio e del bianco con macchie nere.

Gatti neri, superstizioni e leggende

gatto nero foto 5I gatti neri per secoli hanno giocato un ruolo importante nel folklore, nella superstizione popolare e nella mitologia. Nel Medioevo si credeva fossero i gatti delle streghe e addirittura si pensava fossero l’incarnazione delle streghe stesse. Molte di queste vecchie superstizioni sui gatti neri esistono ed è proprio il caso di dire, resistono, ancora oggigiorno. Prima tra tutte quella che vuole il gatto nero ci porti sfortuna quando ci attraversa davanti e di corsa, tagliandoci la strada.

Si dice che i proprietari del gatto nero possano stare tranquilli, e allora tiro un sospiro di sollievo, perchè ho un gatto nero, e nella mia vita ne ho posseduti molti di questo colore. Personalmente trovo siano affascinanti e particolarmente misteriosi e che la superstizione sia sostanzialmente una grande sciocchezza. Tuttavia, non in tutto il mondo il gatto nero è associato a sfortuna e a stregoneria. Ma scopriamone di più su miti e leggende nati attorno al gatto nero.

Rottweiler, il cane guardiano

RottweilerIl Rottweiler con molta probabilità discende dal Mastino Italiano. Troviamo sue tracce già nell’Antica Roma, infatti ci sono portoni e bronzi con la sua figura scolpita, e probabilmente fin da quei tempi era per eccelenza il cane che guidava le mandrie. Arrivò in Gran Bretagna proprio grazie ai Romani, e in seguito in Germania, nazione che oggi gli attribuiamo come patria, e proprio lì divenne ufficialmente il cane dei macellai. Questi ultimi potevano permettersi di andare in giro senza alcun problema: quando portavano le mandrie al pascolo il Rottweiler era vigile e attento, quando andavano in giro per la città era il cane a portare il sacco che conteneva le monete, e in più, caratteristica che è rimasta immutata, per sua natura il Rottweiler difende tutto ciò che è del padrone, quindi la casa, così come la bottega da macellaio, erano al sicuro.

Nell’Ottocento il bestiame non era più guidato dai cani con i loro padroni, i trasporti avvenivano tramite le ferrovie e gli animali iniziavano ad essere gestiti senza troppi spostamenti e così il Rottweiler è diventato ciò che conosciamo adesso, un buon cane da compagnia, un ottimo cane da guardia e cane poliziotto.

Ordinanza sui cani pericolosi: ecco cosa prevede

ordinanza cani pericolosi

Lo scorso 3 marzo è stata approvata la nuova ordinanza sui cani pericolosi che a differenza della precedente prevede l’eliminazione della lista “nera” delle 17 razze più pericolose, introducendo il principio che ogni cane potrebbe essere potenzialmente rischioso; l’ordinanza punta soprattutto sulla formazione sulla formazione e sulla responsabilizzazione dei proprietari.

Vediamo quali sono le principali norme a cui si devono attenere i proprietari e i detentori dei cani. Innanzi tutto è stato introdotto un patentino rilasciato ai padroni attraverso la frequenza di percorsi formativi organizzati congiuntamente da Comune e Aziende Sanitarie. Durante la conduzione dell’animale, dovrà essere sempre utilizzato il guinzaglio ad una misura non superiore a 1,50 m, ad eccezione nelle aree per cani individuate dai Comuni; la museruola deve essere sempre a portata di mano del padrone per metterla al cane in caso di rischio o su richiesta delle autorità competenti.

Cibi da evitare nella dieta del gatto

cibi da evitare gattiL’idea di dare ai mici di casa i nostri avanzi alimentari è pessima. Alcuni alimenti possono risultare estremamente pericolosi per i nostri gatti. Anche cibi insospettabili, che sono commestibili per l’uomo e per i cani, possono costituire un grave rischio per i nostri felini domestici, a causa del loro metabolismo differente. Alcuni possono possono causare solo lievi disturbi digestivi, mentre altri possono causare malattie gravi, e persino la morte.

I seguenti prodotti alimentari comuni non devono essere somministrati (intenzionalmente o meno) ai gatti. Ovviamente la lista non è completa, perchè  è impossibile elencare tutti i cibi da cui il nostro gatto deve tenersi alla larga. In linea generale ricordiamoci infatti che il nostro amico a quattro zampe non deve mai essere alimentato con pietanze destinate a noi esseri umani.

Anche i gatti li troviamo in libreria

GattilibriCosì come abbiamo fatto con i cani tuffiamoci per un attimo anche nel mondo dei gatti e dei libri che parlano di loro, delle abitudini, delle razze, delle storie e dei giochi. La letteratura che si occupa degli animali spesso è per l’infanzia, e i testi altrenativi sono quelli molto classici e schematici che riguardano le singole razze e le loro proprietà, possiamo però provare, con questo breve excursus, a cercare qualche bel libro interessante che potrete andare a cercare in libreria.

Perché i gatti cadono sempre su quattro zampe? 101 dubbi e curiosità sui gatti, di Becker Marty e Spadafori Gina, Edizioni TEA, 8,00€. I gatti sono sempre avvolti da un velo di mistero, sia perchè questa è una caratteristica del loro essere felini, indipendenti e solitari, sia perchè essendo meno espansivi dei cani a volte è più difficile studiare e cercare di capire il loro comportamento. Questo libro vi svelerà perchè i gatti si avvicinano a chi di solito li allontana o perchè sanno salire sugli alberi e poi non sanno scendere. Per chi vuole sapere tutto, ma proprio tutto, sul suo piccolo amico felino.

Cura dei canarini: gabbia e accessori

accessori canarini

Ormai è fatta: avete deciso di acquistare un canarino! Adesso vediamo dove alloggiarlo affinché si senta a suo agio e possa compiere piccoli voli utili alla sua salute. Una gabbia ampia e comoda non deve possedere forme stravaganti, ma essere semplice e razionale; in commercio ne esistono di tutti i tipi, ma la caratteristica principale è sicuramente l’ampiezza, soprattutto in relazione al numero di volatili che dovrà contenere, perché essi necessitano di spazio in cui muoversi comodamente e compiere brevi voli.

A questo scopo sono sufficienti quattro posatoi di legno o di plastica chiusi ai lati in modo da non introdurre all’interno acari e parassiti dannosi che potrebbero succhiare il sangue ai volatili. È opportuno applicare mangiatoie e beverini all’esterno della gabbia, affinché gli uccelli non li sporchino.

Il fondo della gabbia deve essere coperto con un foglio di giornale, la cui carta assorbe le feci liquide, e sostituirlo tutti i giorni. Evitate di mettere della sabbia sul fondo della gabbia, perché le pietruzze in essa contenute potrebbero arrecare gonfiori alle zampe delicate dei canarini e, di conseguenza, delle infezioni che comprometterebbero la loro salute.

Allestimento dell’acquario d’acqua dolce: tecnica ed accessori.

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Dopo aver visto una panoramica delle operazioni preliminari da svolgere per poter allestire la nostra vasca, passiamo ad elencare alcuni consigli utili per scegliere correttamente gli accessori che utilizzeremo nel nostro acquario.

La scelta del filtro e dei materiali filtranti risulta fondamentale per la realizzazione di un acquario. Una scelta sbagliata può rendere una vasca bellissima un inferno per chi la abita. Prima di tutto, valutiamo la portata oraria del filtro, che dovrebbe essere dalle 4 alle 8 volte superiore del litraggio netto della vasca. Quindi per un acquario di 100 litri netti, è consigliabile scegliere un filtro con portata oraria di almeno 400 litri/ora. Fondamentali sono anche i materiali filtranti scelti per il nostro filtro.

Questi materiali avranno lo scopo di ospitare parte della flora batterica utile all’equilibrio chimico della vasca e trattenere resti biologici e sostanze inquinanti. Quelli più utilizzati sono cannolicchi, lana di perlon, spugne biologiche. Sconsigliato è l’uso del carbone attivo, che a lungo andare rilascia sostanze nocive nella vasca.

La dieta del coniglio

coniglioFieno, pellet di qualità, acqua e verdure fresche: ecco cosa non dovrebbe mai mancare nella dieta del coniglio. Alimenti diversi da queste basi dovrebbero essere somministrati in quantità limitate e in via del tutto eccezionale, una tantum per intenderci.  Gli importi di questi elementi essenziali della dieta variano con l’età del coniglio.

Pellet: il pellet è più importante nella fase di sviluppo del coniglio, quando è più giovane,  perchè essendo molto ricco di sostanze nutritive, contribuisce a garantire un aumento di peso adeguato. Un alimento di pellet di qualità deve essere ricco di fibre (minimo 18%) e nutrizionalmente bilanciato. Non appena un coniglio raggiunge la maturità, tuttavia, il pellet dovrebbe rappresentare una parte meno preponderante nella dieta, sostituito da maggiori quantità di fieno e verdura. La sovralimentazione con pellets nei conigli adulti può portare infatti ad obesità e a sviluppare altre patologie.
Fieno: i conigli devono avere fieno fresco disponibile per 24 ore al giorno. Il fieno è infatti essenziale per la buona salute di un coniglio, fornendo le fibre necessarie a ridurre il pericolo di palle di pelo.

Libri & Dog, cosa troviamo in libreria sui nostri amici a quattro zampe

canilibriIn ogni libreria c’è una sezione dedicata ai nostri piccoli amici, che siano cani, gatti, canarini o tartarughe, per non parlare poi dei numerosi testi dedicati a tutti gli animali della foresta e al loro habitat naturale. In questo articolo faremo un breve excursus su testi di recente uscita che riguardano i cani, siano essi libri utili, buffi, simpatici, seri o quant’altro; un tuffo nella cultura animale e canina, per chi davvero vuole conosce e sapere tutto il possibile sui nostri compagni di vita!

Perché i cani si annusano quando si incontrano? 101 dubbi e curiosità sui cani, di Becker Marty e Spadafori Gina, Edizioni TEA, costo 8€. Questo simpatico libro ci racconta come noi esseri umani a volte dimentichiamo che le abitudini e le usanze, e soprattutto gli istinti dei cani sono molto diversi dai nostri e finiamo con lo stupirci se il nostro cucciolo si avventa contro dei cani giganti, chiedendoci perchè non si rende conto di quello che sta facendo, ma noi la pensiamo in questo modo, lui sente altro! Per soddisfare tutte le vostre curiosità.

La corretta alimentazione dei gerbilli

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L’alimentazione dei gerbilli è un aspetto molto importante, che chi decide di allevare questi piccoli roditori deve assolutamente conoscere: un errata informazione può causare intossicazioni, obesità e diarrea. Ogni gerbillo dovrebbe assumere circa 12 grammi di cibo al giorno, le possibilità sono tante, in quanto sono animali onnivori, l’importante è trovare un giusto equilibrio di proteine e grassi in base all’età del gerbillo.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti più indicati. Il fieno deve essere dato in abbondanza, perché i gerbilli lo usano sia come nutrimento sia come materiale per rivestire il nido; inoltre il fieno favorisce la digestione e contrasta i problemi intestinali che possono essere anche  fatali per l’animale.

Per quanto riguarda i semi, in commercio si trovano diversi mix ma pochi specifici per i gerbilli; vanno bene anche quelli per criceti, ma l’importante è che contengano pochi semi di girasole, in quanto, essendo molto oleosi, sono molto grassi e possono far male all’animale: anche se vi accorgerete che il vostro gerbillo li gradirà molto, usateli solo come cibo occasionale da dare una volta a settimana.

L’allestimento dell’acquario di acqua dolce: regole generali

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La creazione di un acquario d’acqua dolce funzionante e soddisfacente (per i pesci e per l’acquariofilo) passa obbligatoriamente da una corretta pianificazione dell’allestimento primario della vasca. Tralasciando i processi chimici che interessano lo sviluppo della flora batterica necessaria a rendere ospitale una vasca (il cosiddetto ciclo dell’azoto), proviamo a descrivere le più semplici regole fondamentali da seguire per cercare di evitare quegli errori che possono costare caro per le nostre tasche e, soprattutto, per i futuri ospiti.

Prima di tutto, nello scegliere la vasca, teniamo conto delle esigenze di spazio dei pesci che vogliamo ospitare e dell’ambiente che vogliamo creare. Pesci, invertebrati e crostacei hanno bisogno di spazio per nuotare e possono avere la necessità di crearsi un territorio, per cui occorre tenere presente di questi vincoli quando si sceglie la vasca. Inoltre, occorre sempre tenere presente che fondale, piante e arredi occupano spazio, che quindi porta ad una diminuzione del litraggio netto.

Scegliamo una zona geografica e cerchiamo di attenerci a flora e fauna tipica dei quel biotopo. Questo renderà la vasca di più facile gestione e consentirà agli ospiti di adattarsi più velocemente all’habitat che avremo ricreato. Inoltre, questo renderà più semplice scegliere piante e pesci compatibili tra loro. Cerchiamo di ricreare il prima possibile le condizioni dell’acqua tipiche della zona scelta. Temperatura, acidità, durezza sono alcuni dei parametri che non vanno lasciati al caso, ma modificati e gestiti così da avere condizioni il più simile possibile a quelli del biotopo prescelto.