Giuseppe Bianchetti scrisse nel 1826 “Montalbano Jonico è una graziosa cittadina di Basilicata posta sopra uno spazioso ed ameno colle, che ha dietro l’Appennino, e guarda dinanzi il mar Jonio, da cui non è lungi più che otto miglia”, oggi aggiungerebbe che il fenomeno del randagismo è visibile per più di otto miglia.
Gli amici a quattro zampe selvatici: quali rimedi naturali?
Le regole principali che garantiscono tutte le cure necessarie agli animali domestici, le coccole e la giusta protezione, valgono anche per gli amici a quattro zampe che vivono allo stato selvatico. Pure in questo caso, sono in aumento i padroni che si affidano ai rimedi naturali che non sono troppo forti ed aiutano, nello stesso tempo, il cucciolo o l’esemplare adulto a vivere meglio. Le essenze floreali del bush australiano stanno andando molto bene in questo senso e, sono indicate soprattutto in alcune circostanze particolari, magari quando si sta provvedendo a soccorrere una creatura vivente in difficoltà. Sembra, infatti, che una delle principali cause di morte dei piccoli che vivono per strada, sia lo shock e le cose non migliorano se non ci si avvicina con il giusto approccio quando si vuole aiutare. In questo caso, quindi, si può provare con uno dei sistemi più intensi per migliorare le possibilità di sopravvivenza, che è Emergency. L’animale non va toccato se non il giusto per le cure e tenuto al caldo e in un luogo tranquillo e non rumoroso. Meglio ancora se buio, per permettergli di metabolizzare il trauma.
Lo scaldacollo per cani
Un accessorio importante quando iniziano ad arrivare i primi freddi, è lo scalda collo per il nostro amico a quattro zampe. Si tratta di un tubolare in lana o in eco pelliccia che previene il mal di gola nei cani particolarmente sensibili e li protegge in generale dal freddo della passeggiata serale.
Oppure può anche essere un semplice accessorio glamour, per quattro zampe e padroncini fashion victim! Nella fotogallery presentiamo alcuni modelli di scaldacollo: alcuni sono in eco pelliccia con colori strong e inseriti in raso, altri più semplici sono in lana e si indossano semplicemente infilandoli al collo del cane, regolandone l’altezza attraverso risvolti fino a raggiungere la lunghezza desiderata.
Infezione da coronavirus nel cane
Il coronavirus è un virus che causa un’infezione improvvisa nei cuccioli e nei cani. Invade le cellule in rapida crescita della mucosa intestinale con conseguente nausea, mancanza di appetito, vomito e diarrea. La malattia può essere asintomica o con gravi sintomi. Il coronavirus, tuttavia, non comporta lo stesso grado di malattia associata al parvovirus.
L’infezione è generalmente attribuita all’ingestione di materiale contaminato da feci di cane e può verificarsi quando un cane odora o lecca il suolo, un contatto diretto con un altro cane non è necessario per contrarre l’infezione. Il coronavirus rimane nelle feci dei cani infetti per mesi dopo l’ingestione iniziale. I cani a più alto rischio di infezione sono i cuccioli non vaccinati o quelli che non hanno ancora completato la loro serie di vaccinazioni.
Gli allevamenti e le mostre canine hanno portato alla comparsa di focolai di coronavirus.
Possono essere infettati cani di tutte le età, anche se i cuccioli e i cani più giovani sono i più sensibili. Vivere in ambienti insalubri e/o canili sovraffollati può aumentare la possibilità di contrarre infezioni, a causa di parassiti, batteri e altri virus che aumentano la suscettibilità del cane a questo genere di patologie. Una corretta vaccinazione riduce certamente i rischi.
A Pisa una sorta di mensa per cani
Non solo con una delle Università di veterinaria migliori d’Italia, Pisa dimostra l’amore che ha per gli animali con una manovra che piacerebbe sicuramente a Brunetta: ridurre gli sprechi della scuola superiore Sant’Anna.
Gli avanti della mensa andranno a nutrire, da inizio Novembre, cani e gatti dell’associazione animalista “Gatti Mammoni“, dopo un accordo sottoscritto tra i due enti gli avanti della mensa non vengono gettati nella spazzatura ma selezionati e distribuiti nelle ciotole dei fortunati cani e gatti dell’associazione.
Veneto: l’alluvione uccide oltre 150 mila animali
Che l’uomo ne sia responsabile o meno, e in buona parte lo è sempre, a pagare le conseguenze di disastri ambientali e calamità naturali, sono sempre gli animali. Vere vittime indifese di fronte alla furia delle tempeste, questa volta in Veneto ne sono morti ben 150 mila, a causa dell’alluvione, che con grande violenza non ha risparmiato la zona. A perdere la vita nei giorni scorsi, sono state quindi una svariata quantità di specie come tacchini, polli, conigli, maiali e mucche, annegati nelle campagne della regione.La Coldiretti ha ribadito che le aree più colpite dal disastro, sono state le province di Padova, Vicenza e Verona dove forte e’ la concentrazione di allevamenti e solo ora che il peggio è passato, si cominciano a contare i danni veramente.
Infezione delle vie respiratorie superiori nel gatto
Se il vostro gatto starnutisce di frequente, ha il respiro congestionato, il muso che cola, lacrima dagli occhi, non accorre quando sente il rumore della ciotola del cibo, passando piuttosto molto tempo a dormire, il problema, a dire il vero molto comune, potrebbe essere un’infezione delle vie respiratorie superiori. Le zone colpite sono gola, naso e seni nasali come per il raffreddore in noi umani.
Nei gatti, queste infezioni sono abbastanza comuni e molto contagiose. I due virus primari che le provocano sono l’Herpesvirus Felino-1 (FHV), il Calicivirus Felino. Anche la clamidia, un’infezione batterica, può provocare infezioni delle alte vie respiratorie.
I gatti più a rischio sono i cuccioli, i gatti non vaccinati, i gatti anziani ed i gatti che sono venuti a stretto contatto con altri gatti in gattili, allevamenti o che vivono in famiglie con molti altri gatti.
I gatti colpiti da un’infezione delle vie respiratorie superiori diffonderanno periodicamente il virus per tutta la vita nei momenti di stress. E’ raro che l’infezione sia recidiva ma l’animale resterà un serbatoio per il virus. Questi virus non vivono a lungo nell’ambiente e sono facilmente uccisi dai detergenti per la casa, come la candeggina. Purtroppo, i proprietari ignari possono trasportare il virus da un gatto malato all’altro, il tipo di trasmissione più comune per questo tipo di patologie.
Pro Plan Cup 2010 di scena a Reggio Emilia
E’ iniziata ieri a Reggio Emilia la sesta edizione della“Pro Plan Cup 2010”, la manifestazione di stampo mondiale aperta a veterinari, allevatori e amanti degli animali che vedrà sfilare i cani e i gatti più belli del mondo. Il meeting annuale dell’allevamento italiano del cane di razza, avrà luogo all’interno del complesso fieristico di Reggio Emilia.
Ogni anno i pet partecipanti aumentano di numero e parallelamente aumenta il prestigio della manifestazione: il Meeting Annuale dell’Allevamento Italiano del Cane di Razza è infatti anche uno spazio di confronto per apprendere le novità per quanto concerne l’ambito dell’educazione, la cura e l’alimentazione degli animali.
Sono previsti 600 pet degli allevatori più esperti provenienti da tutta Europa, e dovranno affrontare due giorni di vere gare di bellezza, casting fotografici, incontri con il pubblico e convegni di un appuntamento che ha ormai rilevanza internazionale. I giudici di gara, che fanno parte di una giuria rinomata e internazionale, avranno il compito di giudicare ogni animale in base a cinque criterispecificati all’interno della Pro Plan Cup.
Cani intrappolati in auto per 24 ore per colpa dell’alluvione
L’Alpone nasce come torrente nelle montagne veronesi e scendendo a valle incontra altri due fiumi
“Miss Gatto Nero”, la nuova iniziativa Aidaa
Per il quinto anno consecutivo, l’Aidaa, l’Associazione italiani difesa animali e ambiente, dedica il mese di novembre alla riqualificazione sociale del gatto nero, atta a sfatare i luoghi comuni sulla presunta sfortuna che porterebbero i mici dal mantello nero, ed ha organizzato il primo concorso nazionale fotografico “Miss Gatto Nero”.
Il concorso è aperto a tutte le donne di qualsiasi età che possiedono o che amano i gatti neri e che vogliono ritrarsi con il proprio micio; alla scadenza del concorso verrà scelta la foto che meglio rappresenta Miss Gatto Nero.
Non solo cani e gatti: ora arriva il “Tribunale dei pennuti”
Una volta erano cani ed gatti a vivere nelle case degli italiani, ad essere amati moltissimo nella stragrande maggioranza dei casi e a necessitare di un organo che li difendesse quando, entravano in contatto con persone che non sapevano rispettarli. Adesso, invece si è reso necessario passare dalla parte della difesa di altre creature viventi come pappagalli,canarini, vari uccelli, galli, galline, fagiani, oche,anatre, polli, tacchini ed è così che è nato il “Tribunale dei pennuti”.
Aiutare il gatto affetto dal diabete
Il diabete mellito è una patologia piuttosto frequente tra i gatti, circa uno su duecento ne è infatti affetto, e tale numero è purtroppo in costante aumento. Colpa dello stile di vita cui i gatti moderni e casalinghi sono sottoposti, che li portano a sviluppare obesità e della presenza di numerosi gatti anziani. Se il gatto è diabetico occorrerà dedicare molto impegno alla sua cura ed alla sua alimentazione, che richiederà accorgimenti particolari.
Con le dovute cure anche il gatto diabetico potrà svolgere una vita assolutamente normale, attiva e felice come ogni altro felino. Il diabete o carenza di insulina si manifesta in particolar modo nei gatti maschi, obesi e castrati. Come si manifesta la malattia? Dopo ogni pasto il glucosio viene rilasciato nel sangue, ed il pancreas è chiamato a secernere insulina, che permette al glucosio di entrare nelle cellule per produrre energia: ma se l’insulina manca, il glucosio continua ad essere prodotto e la sua concentrazione nel sangue continua a crescere.
Quali sono i sintomi del diabete? Maggiore produzione di urina e conseguentemente maggior consumo di acqua, perdita di peso nonostante il consumo di cibo e alitosi. Se il medico veterinario accerterà che il gatto soffre di diabete, allora occorrerà che lo stesso segua una dieta particolare e gli vengano somministrati dei farmaci o una dose giornaliera di insulina, attraverso una puntura che il veterinario insegnerà a fare autonomamente. Nel frattempo occorrerà monitorare il consumo di acqua, la produzione di urina e la concentrazione di glucosio in queste ultime, l’obiettivo è ridurre piano piano il livello di glucosio nel sangue stabilizzandolo, ed i sintomi clinici del gatto si ridurranno.
Danni del fumo passivo sui gatti
Nuoce alla salute di te e di chi ti sta intorno. E se intorno ci sono persone piuttosto che gatti, non fa alcuna differenza. Il fumo passivo fa male anche ai nostri animali domestici. Lo dimostrano recenti studi.
Il fumo passivo si compone di oltre 4.000 sostanze chimiche, compresi monossido di carbonio, formaldeide, benzene, cromo, nichel, cloruro di vinile ed arsenico.
Le persone esposte al fumo passivo sono più propense a sviluppare e morire per problemi cardiaci, cancro ai polmoni e problemi respiratori.
Purtroppo, non sono ancora stati compiuti studi approfonditi sugli animali da compagnia, ma una recente ricerca ha rivelato che i gatti in famiglie di fumatori hanno un rischio più elevato di sviluppare un linfoma, rispetto agli esemplari che vivono in ambienti privi di fumo.
Lo studio, della durata di 7 anni, è stato effettuato alla Tufts School of Veterinary Medicine e ha rivelato che i gatti che vivono in case con un fumatore hanno il doppio del rischio di sviluppare linfoma ed i gatti che vivono in famiglie con due o più fumatori hanno un rischio 4 volte maggiore. Inoltre, i gatti esposti a fumo passivo da oltre 5 anni e quelli che vivono in famiglie con più di 100 sigarette fumate al giorno hanno una probabilità ancora maggiore di sviluppare il cancro.
Parlare il cagnesco e il gattesco in 17 lingue
Quando esco con il mio cane devo sorpassare un paio di giardini sorvegliati da cani, nel primo c’è Medea e tutte le volte che apre bocca mi ricorda i fumetti, emette un suono simile al noto “Wof Wof!”
Abbiamo trattato più volte il linguaggio degli animali, in italiano si riassume l’abbaio con bau o il miagolare con miau, suoni poco azzeccati che sono finiti sotto esame all’Università di Adelaide dove è stato condotto uno studio per tradurre in 17 lingue tantissimi suoni di animali.