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Malattia del cervo zombie, cosa è

E’ chiamata malattia del cervo zombie. Il suo nome vero è in realtà malattia da deperimento cronico ed è una patologia che colpisce i cervidi. Un caso è stato recentemente riscontrato all’interno del parco di Yellowstone.

Non esistono né vaccini né cura

E stata la stessa riserva naturale a comunicare di aver recuperato una carcassa di cervo ucciso dalla malattia del cervo zombie. Si tratta nella prima volta che questa compare all’interno del parco statunitense ed è mortale nel 100% dei casi. Oltre a possedere un alto tasso di contagiosità.

Non esistono al momento né vaccini né cura. La vittima della malattia del cervo zombie è stato un’esemplare di cervo mulo, Odocoileus hemionus, molto diffuso negli Stati Uniti è definito così per via delle sue orecchie. Queste infatti sono molto simile a quelle del mulo, noto ibrido tra asino e cavallo.

Più nello specifico il cervo è stato trovato vicino al lago Yellowstone, nella parte sudorientale del parco. Non è stato difficile trovarlo perché a marzo i ranger delle Wyoming Game and Fish Department avevano dotato l’animale di un radiocollare. È stato questo a segnalare la morte dell’esemplare nel corso del mese di ottobre.

Una volta raccolto il corpo i lavoratori del parco hanno inviato dei campioni al laboratorio del dipartimento sopracitato, che ha reso noto in questi giorni i risultati delle analisi eseguite. E come già sottolineato, il cervo mulo è risultato positivo alla malattia del deperimento cronico o malattia del cervo zombie.

Cosa è la malattia del cervo zombie

Questa patologia appartiene alla stessa famiglia di quella della mucca pazza, la malattia di Creutzfeldt-Jakob. Il suo particolare nome è legato ai sintomi decisamente spaventosi che vengono rilevati in alcuni degli animali contagiati.

Questa patologia è una encefalopatia spongiforme di tipo trasmissibile che viene provocata da un prione. Il prione è una proteina difettosa capace di trasmettere questa sua anomalia alle proteine sane, creando degli effetti incredibilmente negativi sull’organismo.

Storicamente venne rilevata per la prima volta negli anni ’60 proprio in un’esemplare di cervo uno negli Stati Uniti. Si tratta di una patologia capace di uccidere l’animale entro 8 mesi dal contagio. E non ha cura.

Il cervo perde peso, perde la voglia di muoversi, aumentano sete e minzione, sbava e cammina con la testa abbassata. Tra gli altri sintomi figurano la difficoltà nel rimanere in equilibrio, tremori, digrignamento dei denti e orecchie cadenti. Maggiore è la quantità di proteina prionica all’interno nel cervello peggiori sono i sintomi.

Non esistono prove al momento che possano mostrare che esista possibilità di contagio tra i cervi di ma è l’essere umano o gli animali domestici.

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