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Criceto alla stazione di Savona: abbandonato, dimenticato o in viaggio?

Era lì tutto solo nella sua gabbietta, un criceto russo, sulla banchina della stazione ferroviaria di Savona: come se stesse in attesa di un treno. E’ vero che i criceti sono animaletti intelligenti, ma di certo non sarà arrivato in quei luoghi da solo, con l’obiettivo di partire per fare un bel viaggio. Lo hanno trovato gli agenti della Polfer la notte scorsa: dopo averlo accudito per qualche ora in attesa del ritorno o di una telefonata del proprietario, lo hanno affidato alle cure dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) locale.

L’ipotesi più plausibile è quella di una dimenticanza: l’affannato proprietario, tra una valigia ed un borsone avrebbe incautamente dimenticato la gabbia col piccolo roditore in stazione. Eppure ancora nessuno si è fatto vivo e si sta evidenziando anche l’idea che l’animale possa essere stato abbandonato. Non sarebbe la prima volta: come spesso denunciato dalle associazioni animaliste, a fare questa fine non sono solo cani e gatti, ma anche un’infinità di altri pets: tartarughe, pesci rossi, e tutti i roditori da compagnia vengono abbandonati, specialmente in estate. Sarà la temperatura di questo insolito Ottobre ad aver confuso le idee al proprietario del criceto in questione?

Vogliamo sicuramente essere fiduciosi, anche perché l’animale è stato trovato in buona salute e la sua gabbia è ben tenuta e ricca di accessori. Il criceto è stato però “dichiarato” adottabile e dunque aspetta una nuova famiglia. Chi vive nei pressi e volesse fare tante coccole a cotanto animaletto simpatico e peloso, può contattare la sede dell’Enpa di via Cavour 48 telefonicamente allo 019 824735.

Un numero a cui può rivolgersi anche il proprietario ovviamente, promettendo di non dimenticare più l’amico roditore! I volontari che accudiscono il criceto hanno infatti dichiarato:

“Siamo stanchi delle persone che comprano animali e poi li abbandonano. Invitiamo chiunque a meditare a lungo, prima di acquistare un animale da tenere in casa: occorre prima comprendere che non si tratta di una “cosa”  e poi valutare bene l’impegno che questo comporta, oltre all’obbligo morale di poterlo tenere in condizioni consone alle sue esigenze naturali e per tutta la sua vita”.

Non possiamo che condividere.

 

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