I cani e la paura dei tuoni

cani paura dei tuoniSe il nostro cane ha paura dei tuoni, sappiamo bene che in una notte tempestosa si fa non poca fatica a dormire mentre lui ci gira intorno ansimante e tremante, cercando di nascondersi sotto le coperte e chiedendo la nostra protezione.
I cani che temono il rombo dei tuoni spesso si rivolgono ai proprietari per essere consolati, ma sono in un tale stato di panico, che riesce difficile calmarne le ansie, per quanto ci si sforzi di trovare la soluzione più consona. Molto spesso, anzi, azioni come sgridarlo e punirlo perchè ci impedisce di dormire o chiuderlo in un’altra stanza per non sentirne i guaiti ed impedirgli di infilarsi nel letto, provoca la reazione opposta a quella desiderata, ovvero non fa che rafforzare le sue paure e mandarlo ulteriormente nel panico.

I rimedi potenziali, prescritti dai veterinari, includono anche l’uso farmaci in casi estremi, ed una desensibilizzazione progressiva del cane al tuono, che comprende la creazione di un posto sicuro in cui il cane può rifugiarsi che sia isolato acusticamente. Oggi sono diffuse anche delle speciali cuffie ed un abbigliamento aderente che fanno sentire il cane al sicuro e riescono a calmarlo durante i temporali.

Chiedete maggiori informazioni al vostro veterinario se il problema persiste e per sapere quale accessorio e terapia fanno al caso vostro.
Qualcosa che può aiutare un cane può non essere d’aiuto per un altro, ecco perchè occorre rivolgersi a veterinari comportamentisti per ottenere la terapia più adeguata e scoprire se la paura è dovuta solo al tuono o c’è qualche altro fattore dietro.

Dingo, il cane-lupo selvatico e misterioso

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In Australia sono state dissotterrate le ossa di un Dingo che risalgono a seimila anni fa, ma questo cane selvatico che non abbaia potrebbe anche non appartenere a queste regioni. Sembra imparentato con delle razze che noi non conosciamo affatto e che personalmente non ho nemmeno mai sentito nominare: il cane Cantatore della Nuova Guinea e il cane Paria del Medio Oriente, entrambi forse discendenti dal “dhole” indo-malese, lontano e feroce progenitore che sta tra la volpe e il lupo.

In Australia il Dingo è molto temuto dagli allevatori per la sua fama di squartatore di pecore, proprio come i lupi. In realtà il popolo aborigeno rispetta molto questo cane, e ha un particolare attaccamento per lui, consentendogli anche di dormire con i bambini o di montare di guardia.

Esistono comunque opinioni discordanti sulla storia e sul carattere di questo cane, così come sui suoi comportamenti standard. Alcuni sostengono che il Dingo, chiamato Warrigaul dagli aborigeni, viva nelle loro famiglie fino a quando non arriva il momento dell’accoppiamento, e allora se ne va per la sua strada. Secondo altri invece, questo cane si ferma nelle famiglie aborigene per lunghissimo tempo, anni e anni, diventando un ottimo compagno, addomesticato nonostante la sua natura di lupo. Esistono prove di cuccioli di Dingo allattati dalle donne aborigene, forse unica testimonianza di affetto nei confronti di questo cane, che pur essendo “cane da unico padrone”, non è uno di quei cani verso cui i padroni si prodigano con dolcissime carezze e coccole.

Dandie Dinmont Terrier, il più buffo dei Terrier

Dandie Dinmont Terrier

Il nome di questa simpaticissima razza canina viene fuori dalla penna di uno scrittore e la storia di come questo piccolo Terrier è diventato famoso in tutto il mondo è la dimostrazione di come spesso, è la vita vera che copia il mondo della fantasia e della letteratura, e non l’arte dello scrivere che si ispira alla vita reale.

Indipendentemente dal fatto che il Dandie Dinmont Terrier si sia fatto valere per la caccia alla volpe, al tasso, alla donnola e alla lontra, in tutta Europa, il piccolino deve la sua fama allo scrittore, inventore tra l’altro del romanzo storico, Sir Walter Scott, che nel 1815 scrisse un libro intitolato Guy Mannering. Il protagonista era un certo Dandie Dinmont, che possedeva sei pepati Terrier, di dedizione e valore sorprendente: Vecchio Pepe, Vecchia Senape, Giovane Pepe, Giovane Senape, Piccolo Pepe e Piccola Senape! Erano ben tre generazioni di cani da caccia, come si può intuire dai loro nomi, flagello di “pantegane, ermellini, donnole, volpi e tassi”.

Il romanzo divenne mito, e i Dandie Dinmont moda. Se ne vedevano molti nei caffè, inglesi e non solo, tutti li desideravano e tutti leggevano e rileggevano il libro di Scott. Quello che colpisce del libro è lo stile, romantico in modo eccellente, e il modo in cui lo scrittore riesce a inserire i sei cani nello scenario scozzese, senza esaltarne la razza, ma rendendoli parte del magnifico paesaggio, e forse è questo il motivo che li ha resi così popolari; non la sublimazione di una razza canina, ma il modo in cui un cane, e questo cane in particolare, può essere parte di un tutto naturale in modo perfetto.

Cane e gatto ovvero cane o gatto? Una partita di pro e contro finita 6-5

cane e  gattoCani e gatti, ma sarebbe il caso di dire: cani o gatti? L’antica rivalità tra le due specie di animali domestici più diffusi al mondo potrebbe infatti aver trovato una risoluzione oggettiva ed obiettiva nello studio pubblicato dal New Scientist, che mette nero su bianco i vantaggi dell’uno e dell’altro animale. Una battaglia a suon di pro e di contro che si è conclusa con la vittoria, per appena un punto, del cane.

I criteri di assegnazione dei punti di merito spaziavano dall’intelligenza all’utilità fino a toccare l’attualissimo tema dell’impronta ecologica. Ed è stato un duello durissimo che ha riconosciuto per appena un soffio la “supremazia” del cane come miglior animale domestico. Ma vediamo di scoprire meglio chi si è aggiudicato cosa nei vari campi di confronto che, per ovvie ragioni, erano in tutto undici.

Borzoi, il levriero delle steppe russe

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Il nome Borzoi, in russo, significa velocità, “borzoi” ne è proprio il significato letterale. Questa razza ha origine nel XVI secolo, ai tempi di Ivan il Terribile, nelle steppe dell’alto Volga, infestate dai lupi. Infatti questo cane ottenuto proprio dall’incrocio tra Levrieri asiatici e altri esemplari locali, non era stato pensato solo per le gare e le corse, ma anche per aiutare l’uomo nella caccia ai lupi.

In Russia la caccia ai lupi divenne una vera e propria passione, e come abbiamo visto parlando dell’Airedale Terrier e della caccia alla volpe, l’esagerazione e l’ego degli esseri umani trovavano sfogo in battute di caccia decisamente eccessive. Potevano essere utilizzati all’incirca un centinaio di Foxhound e un centinaio di Borzoi, accompagnati da un centinaio di allevatori; 300, tra cani e uomini, per la caccia a un branco di lupi.

Nel XVII secolo venne apportata una modifica alla razza, perchè i Borzoi risultavano estremamente veloci e abili nella caccia, ma pativano il freddo russo, insopportabile durante i lunghi e crudeli inverni. La razza venne fatta incrociare con esemplari russi, simili ai Collie, e con il cane da slitta lappone. Il risultato fu un cane concepito per la velocità, resistente al freddo, tenace, buon avvistatore e molto valoroso nella caccia al lupo. Il Borzoi che è arrivato fino a noi è un po’ diverso, altrimenti sarebbe impossibile immaginarlo in una vita diversa da quella che in Russia avevano immaginato per lui.

Il bagnetto al proprio cane

bagno cane fotoSe il vostro cane riesce benissimo a manifestare la sua presenza anche senza abbaiare ed entrare nella stanza, forse è giunto il momento di fargli fare un bel bagno. Un momento vissuto spesso con ansia parimenti condivisa da proprietari e cani, soprattutto se si tratta del battesimo dell’acqua e si temono le prime reazioni del nostro cucciolo al lavaggio.
Ecco alcuni consigli degli esperti per rendere il rito del bagno più divertente, o almeno tollerabile, per entrambi. Con un po’ di pazienza e di pratica, sia voi che il vostro cane affronterete questo rituale con più calma e serenità, un passaggio consueto tra le cose da fare insieme e per il vostro amico a quattro zampe, nonchè per la salute e l’igiene di tutta la famiglia e la pulizia della casa.

Il primo passo da fare è quello di consultare il veterinario riguardo alla specificità del pelo del vostro animale. Diverse razze e differenti stili di vita detteranno quanto spesso il vostro cane necessita di fare il bagno e che tipo di shampoo è più indicato per le sue esigenze e caratteristiche specifiche.
E’ ovvio che se il vostro cane spende un sacco di tempo a giocare all’aperto, è probabile che avrà bisogno di un bagno più di frequente.

Alcune razze, come i barboncini, richiedono in genere maggiore scrupolosità nella pulizia rispetto ad esempio ai pastori tedeschi. I cani a pelo corto generalmente si sporcano meno e necessitano meno frequentemente di fare il bagno. Ancora una volta, però, dipende dallo stile di vita del vostro cane.

Bichon Frisé, il piccolo cane barbone e aristocratico

Bichon Frisè (1)

Il Bichon Frisé è una delle razze più antiche e anche se gli storici non concordano sulle sue origini sono tutti convinti del fatto che questo piccolo cane dal mantello bianco ha sicuramente avuto un antenato la cui presenza era antecedente all’era cristiana. Alcuni pensano che il Bichon Frisé trovi la sua principale parentela con il Maltese, mentre altri credono che questa razza derivi da incroci tra il Barboncino, lo Spaniel e il cane di Caienna. A queste teoria aggiungiamo anche quelle che lo vedono discendere da quattro ceppi principali: Maltese, Bolognese, Tenerife e Avana.

Comunque sia, con il Maltese, il Bichon condivide sicuramente la provenienza, oltre che il caratteristico mantello. Entrambi i cani sono di origine mediterranea, databile tra il 600 a.C. e il 300 a.C., e sia uno che l’altro hanno affinità con il Barbet, un piccolo cane d’acqua e da palude con il pelo soffice, lanoso e gonfio.

Fin dall’inizio il Bichon Frisè venne adorato e vezzeggiato dalla ricca classe mercante e successivamente dalle corti europee più alla moda. Questo gli permise di viaggiare in lungo e in largo, accanto ai suoi padroni, e la razza si diffuse molto velocemente. Durante il Rinascimento il Bichon era una razza rinomata in Italia come in Europa, i mercanti portavano questo piccolo cagnolino bianco con sè anche nelle traversate dell’Oceano, per diletto e per compagnia.

American Pit Bull Terrier, il bellissimo cucciolone dello Staffordshire

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Lo Staffordshire Terrier prende il nome dall’aspra regione inglese percorsa da torrenti e popolata da coriacei minatori, ma non è nè uno scavatore nè un perlustratore di tane, bensì un combattente di rango. Fu originariamente selezionato perchè si cimentasse sui pit, i ring di combattimento del XIX secolo, e il suo ardimento lo rese popolare anche in America. Questo cane è il prodotto dell’incrocio tra il Bulldog e il Fox Terrier: dal primo ha preso la pesantezza del solido corpo, dal secondo la tenacia e l’agilità. Una volta giunto negli Stati Uniti divenne noto come Yankee Terrier o come American Pit Bull Terrier, nome con cui ancora oggi è conosciuto nella maggior parte dei continenti.

In America prese una taglia maggiore e una conformazione migliore, ma ancora oggi durante le esposizione i due esemplari, quello originario inglese e questo nuovo americano, vengono giudicati e considerati come un’unica razza.

Il Pit Bull è un esuberante lottatore, un buon cane da guardia e un individuatore di furfanti, tutte accezioni che non hanno niente a che vedere con “cane naturalmente cattivo e aggressivo”. Si dice che il Pit Bull sappia avvertire e riconoscere l’intenzione maligna da certi segni ambigui del comportamento delle persone, e l’unica cosa che gli si può contenstare è che non spreca molto tempo o energie per chiedersi i motivi di questa malignità percepita. E’ capace, dopo una veloce occhiata all’uomo o alla bestia in questione, di passare subito alla strategia titenuta necessaria al caso che gli si para davanti.

Airedale Terrier e Welsh Terrier, altri due svegli cacciatori

Airedale Terrier

L’Airedale Terrier fu selezionato intorno al 1850, mediante l’incrocio tra il Black and Tan Terrier. ora estinto, e l’Otter Hound. Il nome della razza deriva dal fiume Aire, che scorre vicino alla citta di Leeds, in Inghilterra. Le doti di cacciatore di questo cane sono numerose, infatti la sua abilità nella caccia alle lontre, che numerose popolavano l’Aire, è eccellente, ma lo è anche quella come cacciatore di nottole, volpi e tassi, eredità che probabilmente deriva dal suo sangue di Terrier. Comunque sia le sue qualità non finiscono qui, visto che tra i “cani di terra” è il più grande le sue abilità sono venute fuori anche nella caccia alla selvaggina di taglia superiore, infatti si è ben distinto anche nella caccia al cinghiale e al cervo.

Negli anni Venti, in America, si usava dire di una persona attiva e molto disponibile “sei un vero Airedale”, espressione che ci dimostra come questo cane venisse apprezzato. Fu anche cane di utilità nelle due guerre, infatti divenne un abile messaggero tra le trincee. Proprio alla fine della seconda guerra mondiale, la popolarità dell’Airedale diminuì, ma ancora oggi è un cane molto apprezzato per la sua intelligenza, lo spirito imprevedibile e lo scaltro temperamento da stanatore.

Su questo cane se ne sono dette tante, di buone e di cattive. Alcuni sostengono che sia un antieroe, un esemplare di razza ma bastardo nei modi e nel cuore, aggressivo e feroce, poco sportivo e senza onore. Altri invece sottolineano le sue doti forti e aggressive, ma come protettore della casa e della famiglia, ed esaltano la sua intelligenza spiccata, la capacità di comprendere il linguaggio umano. Certo è che come ogni razza anche l’Airedale mostra molte sfaccettature, e ogni singolo cane è in grado di esplicitare se stesso anche in base alla vita vissuta.

Razza bastarda, cani randagi nel calendario 2010 firmato Oliviero Toscani

razza_bastarda_toscaniLo conosciamo per le sue campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione shock, provocatorie fino al limite del concepibile e forse per questo tremendamente efficaci: il fotografo Oliviero Toscani stavolta ha messo lo zampino nel calendario 2010 a favore della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Razza bastarda, questo il nome dei dodici mesi all’insegna di visi di animali abbandonati a sè stessi, rifiutati.

Un calendario adatto a chi un cane ancora non ce l’ha. Proprio perchè certe immagini possano scuotere le coscienze di chi vuole adottare un amico a quattro zampe e non pensa ai canili sovraffollati o ai cani che muoiono di stenti o investiti ai bordi delle autostrade. O anche per chi non pensa proprio a prendere con sè un cane ma di fronte alla pietà che suscitano questi occhioni sbarrati potrebbe presto convincersi.

Labrador Retriever, una galleria di cuccioli

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Abbiamo già parlato del Labrador Retriever, delle sue origini, della sua storia, delle sue caratteristche caratteriali e dello standard della razza, solo che, come per il Beagle, non gli avevamo dedicato una bella galleria di immagini. I cuccioli sono irresistibili, lo sanno bene i produttori della famosa carta igienica e lo sanno bene anche tutte quelle persone che sono innamorate di questa razza e non vedono l’ora di avere tra le braccia questo splendido cucciolone!

La galleria di immagini infatti verte soprattutto su una cucciolata e poi su un cucciolotto in particolare, e tutte le foto sono da assoporare lentamente e teneramente! Ma approfittiamo dei cuccioli di Labrador Retriever proprio per parlare delle cucciolate e del rapporto con i cani genitori.

Il cane maschio restra estraneo all’istinto paterno. Si è abituato lungo i secoli a contare sul supporto e sull’assistenza degli uomini e questo ha fatto sì che si liberasse degli obblighi familiari. Le femmine invece sono colme di tenerezza per tutto il tempo in cui badano ai loro cuccioli. Li allattano, li puliscono, li difendono e li educano in modo che possano poi vivere la loro vita forti e indipendenti. Comunque quando i cuccioli crescono anche le femmine diventano indifferenti nei confronti dei loro piccoli. Per quanto rigurda ancora i cani maschi essi però non sono completamente distaccati, se sono con i cuccioli e sono presenti durante la loro crescita, sviluppano comunque una sorta di benevolenza, senza attaccarsi eccessivamente  e senza mostrare tenerezze come le madri femmine, però sono sempre pronti a difenderli in caso di attacchi esterni.

Chihuahua toy: attenzione alle truffe

Chihuahua toy

La moda dei cani minuscoli da borsetta, conosciuti come Chihuahua toy, è arrivata dall’America già da un po’ di tempo; per cani da borsetta si intendono dei piccoli cagnolini che possiedono delle misure tali da stare letteralmente all’interno di una borsetta, se non nel palmo di una mano, o addirittura dentro ad una tazza da te.

È scontato dire che questa moda è stata lanciata dai vari vip d’oltreoceano che sfoggiano questi cagnolini come un accessorio, magari da vestire come una piccola star o intonato agli abiti della padrona, proprio come fa Paris Hilton.

Il cane prediletto dalle stars per questo scopo è il Chihuahua, la razza di cane più piccola del mondo attualmente riconosciuta; per cercare di far diventare questo cane ancora più piccolo si tentano degli incroci, che però provocano dei seri problemi di salute all’animale: se il Chihuahua deve pesare minimo 1,50 kg ed è già molto piccolo, pensate a quali problemi può andare incontro un esserino che pesa poco più di un chilo o addirittura 700 grammi.

Cavalier King Charles Spaniel, il cane magico (seconda parte)

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Abbiamo iniziato ieri a parlare del Cavalier King Charles Spaniel e vista la sua vena di guaritore e di cane che è capace di tenere lontani i malesseri, i malanni e gli spiriti, non si poteva concludere il capitolo su questa razza senza raccontare le storie che lo riguardano e poi finire come sempre con le sue caratteristiche di standard e di carattere.

L’ultima storia magica che vi racconto sul Cavalier King è tratta da un racconto di La Fontaine, Piccolo Cane. I protagonisti della storia sono una bella dama, Argia e un bellissimo giovane, Atis. Il giovane si innamorò della ragazza ed era pronto a qualsiasi cosa pur di averla. Una fatina comparve in suo aiuto e trasformò se stessa nel nostro Spaniel e Atis in un menestrello vagabondo. Arrivati alla porta della dama, Atis e il suo cane si prodigarono nei canti e nei giochi più belli che ci fossero, e Argia adorò dal primo momento quel cagnolino, ma non poteva apprezzare anche Atis, imbruttito e malconcio, perfettamente mascherato. Argia voleva lo Spaniel, ma Atis non voleva darglielo. Le disse che il suo cane era il più bravo che ci fosse e premendo la sua zampa ne caddero fuori diamanti, perle e oro. La dama non poteva restistere, ma la condizione posta da Atis era che insieme al cane lei prendesse anche lui. Argia cedette e così quella notte Atis si trasformò di nuovo nel giovane bello e vigoroso che era, cosa che rese molto felice Argia, e lo Spaniel rimase un cagnolino, molto speciale.

Problemi di cataratta nel cane

cataratta caneLa cataratta è uno dei problemi più comuni  tra quelli che possono interessare l’occhio degli animali domestici. Un disturbo oculare che riguarda un po’ tutte le razze, sia cani che gatti, a qualsiasi età, anche se effettivamente questa condizione patologica si riscontra molto più spesso in alcune razze di cani, tra le quali ci sono anche  i cockers ed i barboncini.

In condizioni normali la lente trasparente consente la visione facendo in modo che i fasci di luce si concentrino sulla retina. La cataratta è una interruzione del regime normale delle fibre della lente che interferisce con la vista, interrompendo parzialmente o completamente la chiarezza della lente. La cataratta può essere molto piccola e non interferire in modo significativo con la facoltà visiva del vostro animale domestico, ma quando diventa abbastanza densa ed estesa, la vista può essere perduta completamente.