Sardegna: 100 milioni per il benessere degli animali

Il benessere degli animali sia domestici che randagi è tra le esigenze più importanti di una popolazione che si definisce civile. Lo ha capito bene e in anticipo una regione di solito piuttosto silenziosa quanto splendida: la Sardegna.

A tal proposito, quindi, l’isola propone la possibilità di stanziare tra i 90 e i 100 milioni di euro del Programma di sviluppo rurale per il benessere degli amici a quattro zampe ma soprattutto, in generale, di tutte le creature viventi che restano quotidianamente a contatto con l’uomo. Una proposta che fa onore a questo luogo e la cifra riguarderà soprattutto 10 mila aziende ovicaprine.

L’igiene dei criceti

I criceti sono animali molto puliti e riescono a provvedere alla propria igiene da soli, infatti capita spesso di vedere che si leccano o che si strofinano. I criceti non devono essere lavati con l’acqua: non solo non serve, ma un incauto “bagnetto” potrebbe portare anche a conseguenze piuttosto spiacevoli.

Per mantenere pulito il criceto, la cosa migliore da fare è quella di mantenere nella massima igiene l’ambiente nel quale vive, che poi è anche un ottimo modo per far restare il vostro roditore in perfetta salute. La prima regola per l’igiene del criceto è quella di tenere pulita la lettiera cambiandola non appena emana cattivo odore.

Attenzione, però a non cercare di coprire eventuali cattivi odori usando una lettiera aromatizzata oppure polverosa, in quanto potreste provocare dei problemi respiratori al vostro criceto; scegliete solo la lettiera neutra e non comprate neanche quella aromatizzata al limone, nonostante i commercianti di accessori per animali vi assicurano che va bene.

Animali investiti: indispensabile soccorrerli

Cuccioli

Non è soltanto per la multa salata, ma anche per questione di senso del dovere e, soprattutto, per l’amore che tutti, chi più chi meno, dovremmo provare per un animale, soprattutto se sofferente per colpa nostra. Chi investe un amico a quattro zampe deve assolutamente soccorrerlo nell’immediato e tentare di fare l’impossibile per riuscire a salvarlo, come farebbe con una persona. Del resto, le leggi parlano chiaro e poco tempo fa i carabinieri di Legnaro, hanno inflitto una multa di ben 389 euro ad un automobilista sessantenne che non era riuscito a scansare con la propria auto un cane meticcio e poi si era allontanato.

In particolare, questo cittadino reo di aver commesso una doppia azione deplorevole, è stato sanzionato in applicazione del nuovo codice della strada, articolo 189 bis. Purtroppo, comunque, non si tratta dell’unico caso e, ogni anno, sono migliaia gli animali vittime di gravi incidenti, molti dei quali vengono lasciati crudelmente morire tra i dolori atroci.

Morta Anapka, l’asino volante

La scorsa estate lungo la spiaggia i bagnanti russi di una piccola spiaggia privata, assistettero ad uno strano fenomeno: un asino volante solcava i cieli attaccato ad un paracadute. Si trattava, come prevedibile, di una trovata pubblicitaria per sponsorizzare il paracadutismo: oggi a distanza di mesi quel povero asino è morto, di infarto, dopo essersi lasciato morire per lo stress causato proprio da quella pubblicità.

Anapka, questo il nome dell’animale, era un’asina femmina di circa una quarantina di anni: era stato attaccato a un paracadute, trascinato da un motoscafo ad alta velocità ed era stato lanciato ad alta quota, ragliante e terrorizzato. Anche l’atterraggio era stato atroce: venne infatti trascinato per diversi metri lungo l’acqua e tirato fuori mezzo-morto, fino a riva.  I bambini presenti, terrorizzati anche loro, all’epoca piansero a lungo, sconvolti, mentre la polizia locale apriva una inchiesta per maltrattamenti.

Insomma un’esperienza drammatica che aveva segnato per sempre l’asino, da quel momento divenuto psicologicamente instabile: venne ricoverato in autunno in alcune scuderie appena fuori Mosca, divenuto sempre più debole, rifiutando il cibo. L’autopsia ha dimostrato una morte per infarto da miocardio, dovuto dallo stress causato dall’esperienza drammatica e dall’età dell’animale, avanzata. Per un asino giovane sarebbe stato più facile riprendersi, ma per uno anziano non c’è stato più nulla da fare.

La Pet Therapy per gli anziani

Pet Therapy

Pet TherapySono una di quelle persone che ha avuto la fortuna di toccare con mano le potenzialità della Pet Therapy, grazie agli animali ho sentito parlare una donna anziana che non parlava oramai da anni, persone spinte dalla voglia di correre di un cane alzarsi ed iniziare a deambulare, alla casa di riposo The Alexander, a Morley in Inghilterra, ci credono ed i risultati ne sono la dimostrazione.

La vasca da bagno in Swarovski per cani

Si dice che un cane assomigli molto al padrone, che prenda facilmente i suoi vizi e le sue abitudini e, soprattutto, che si atteggi come un essere umano, a patto di entrare in simbiosi perfetta con il clima familiare. In questo senso, se è abituato a vivere nel lusso o con delle persone che badano all’eleganza e alle tendenze di moda, il pet non potrà mica essere da meno.
Per questo era necessario inventare qualcosa che fosse davvero unico e chic  per gli amici a quattro zampe che non si accontentano mai. Nasce così la prima vasca da bagno al mondo pensata per i cagnolini dei ricchi e ricoperta di Swarovski.

Collare antiabbaio: cosa dice la legge

Purtroppo sono ancora tanti coloro che utilizzano collari elettrici o chiamati anche antiabbaio per educare o reprimere i comportamenti del proprio amico a quattro zampe. La vicenda sull’uso di tale tipo di collare è stat lunga, partita da diversi filmati di Striscia la Notizia che ne denunciavano l’inutilità e l’atrocità.

Nel 2005 è stata emanata dal Ministro Storace l’ ordinanza Divieto dell’uso del collare elettrico e di altro analogo strumento sui cani. L’ordinanza Storace è stata successivamente abrogata dal TAR del Lazio a cui ricorrono alcune ditte produttrici di collari antiabbaio e per addestramento: fortunatamente per colmare l’eventuale buco normativo, interviene la Cassazione, la quale con la sentenza numero 15061 terza sezione penale, si è espressa in merito condannando per maltrattamenti una donna denunciata per l’utilizzo sul proprio cane di un collare antiabbaio.

Nella sentenza si legge che L’uso del collare antiabbaio, a prescindere dalla specifica Ordinanza mínisteriale e dalla sua efficacia, rientra nella previsione del Codice penale che vieta il maltrattamento degli animali. In proposito la Corte ha precisato che l’uso dei collari elettrici costituisce incrudelimento senza necessità nei confronti di animali, suscettibile di dare luogo quanto meno al reato di cui all’articolo 727 Cp ogni comportamento produttivo nell’animale di sofferenze che non trovino giustificazione nell’insuperabile esigenza di tutela non altrimenti realizzabile di valori giuridicamente apprezzabili.

Catania: cucciolo curioso finisce incastrato in un muro

Cucciolo murato

Cucciolo murato

Ezra Pound disse “Il mio consiglio ai giovani: abbiate curiosità” evidentemente il quadrupede visibilmente spaventato in foto leggeva le sue poesie.

La curiosità l’ha spinto ad allontanarsi dai suoi sei fratellini, tanto da finire nella intercapedine di un muro.

Il destino ha voluto che una professoressa in pensione che da anni si occupa dei randagi di Vizzini (CT) passasse proprio da quel muro.

Gatto anziano e alimentazione

Quando un gatto compie i dieci anni di età, si può definire anziano e cominciano, piano piano, per lui, tutti gli acciacchi dell’età come per le persone, per cui se necessario deve essere aiutato e coccolato ancora di più.  Tra i primi cambiamenti che noterete ci sarà certamente il bisogno del micio di variare la propria alimentazione. Questo perchè, come è facile immaginare, l’apparato digerente tende a cambiare e ad avere una efficienza minore che l’animale percepisce.

Questo senza contare che ne risente pure l’olfatto e gli odori sono avvertiti in modo meno forte e, peggio ancora, insorgono dei disagi a livello masticatorio. La necessità, a questo punto, è quella di fargli assumere cibi sani scegliendo una dieta bilanciata, ma tutto deve essere proporzionato e scelto in base all’età del felino.

I tic degli animali domestici

Tic, sembra incredibile ma ne soffrono anche cani, gatti ed altri animali domestici. Che condividessimo con Fido e Micio malattie come il diabete e l’artrite, stati d’animo come apatia e stress ed alcuni virus e parassiti, era noto da tempo ma quella dei tic è una novità assoluta. O forse no? Già, perché i tic provengono proprio dal mondo animale, esattamente nel ‘600 indicavano il colpo secco dato dagli equini contro la mangiatoia.

Ma quali sono i tic di cui soffrono i nostri amici animali e da cosa dipendono? Se ne è parlato oggi nel corso di un incontro dedicato svoltosi a Milano alla presenza di esperti del calibro di Mauro Porta, direttore del Centro Tourette e Parkinson dell’Irccs Galeazzi.

In Italia soffrono di tic 800-900 mila persone ed altrettanti animali. Il cane, ad esempio, ed il mio lo faceva, gira a vortice per rincorrersi la coda.

Attenzione e cura per gli amici a quattro zampe come per i minori: lo afferma la Cassazione

I nostri cari amici a quattro zampe purtroppo vengono spesso maltrattati, ignorati o non seguiti con diligenza come invece ci si dovrebbe aspettare: ma attenzione, il proprietario che non si occupa del proprio animale, rischia di incorrere in una condanna penale. La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sentenza 21805/2007) ha stabilito che i proprietari degli animali debbono prestare nei confronti dei quattro zampe la stessa attenzione cura e diligenza che normalmente si usa verso i bambini soprattutto quando questi vengono condotti in seguito o trasportati in auto.

I Giudici hanno poi precisato che è configurabile la condotta di maltrattamento o malgoverno di animali, sia pure colposa, anche nel caso in cui il padrone si è comportato con negligenza nei confronti del quattro zampe.La decisione dei supremi Giudici penali è derivata dal caso di un giovane che, per disattenzione mentre trasportava in auto il suo cane, lo ha trascinato per circa un chilometro perché il guinzaglio gli era rimasto impigliato nella portiera.

La colpa, in questo caso, hanno precisato i Giudici, è consistita nel fatto che il giovane ripartendo con la sua auto, non si è accertato che l’animale si trovasse a bordo con lui. Secondo i Giudici pertanto occorre che i proprietari di cani prestino attenzione verso i propri animali, proprio la stessa attenzione e diligenza che riserverebbero se si trattasse di un minore. A tal proposito Ciro Troiano, responsabile LAV settore SOS Maltrattamenti ha dichiarato quanto segue: