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Ci sono cosmetici senza vivisezione?

 

Test cosmetici animali

Nell’articolo di ieri ed in altri abbiamo visto come possono coesistere ricerca ed assenza di sperimentazione sugli animali. Oggi affrontiamo un settore in cui, purtroppo, è quasi una normalità impiegare delle vite per fare ricerca: la cosmetica.

Per questi test vengono selezionati topi, cavie e conigli al fine di testare creme, rossetti o dentifrici. Come nell’esempio della ricerca medica si può procedere senza l’utilizzo di animali, sempre più compagnie di bellezza smettono di testare i propri prodotti su animali.

In Svezia alcuni ricercatori avrebbero messo a punto un nuovo sistema per determinare l’allergenicità di alcuni ingredienti per la cosmesi a partire da cellule umane.
I ricercatori sono riusciti a monitorare la risposta di una coltura di cellule leucemiche mieloidi umane a 40 diversi ingredienti chimici noti divisi in allergenici e ipoalleregenici.
I risultati tracciano una mappa genetica che può essere considerata predittiva per lo studio dell’allergenicità dei composti chimici usati nella cosmesi. La rivista BMC Genomics ha pubblicato lo studio

Questo metodo potrebbe potenzialmente rimpiazzare, o ridurre drasticamente, l’utilizzo di sistemi di test basati su animali. Essendo basato sulla biologia umana, promette inoltre di fornire previsioni più accurate sulle risposte allergiche negli umani, rispetto ai test tradizionali condotti sugli animali.

In Italia non è come in Svezia: migliaia gli animali muoiono ogni anno nei laboratori per testare i prodotti cosmetici. Leggi internazionali, tra le quali quella cinese che influenza un’alta percentuale del mercato, prevedono l’obbligo del passaggio su cavie. Nonostante questo, e per fortuna, troviamo in commercio una vasta gamma di prodotti cosmetici già testati che quindi non richiedono altri sacrifici.

Dal 2004 nell’Unione Europea è in vigore il divieto di testare su animali i prodotti finiti, nonostante questo fino al 2013 le aziende potranno commercializzare cosmetici i cui ingredienti sono stati testati su animali. Bisognerebbe vietare quindi anche la commercializzazione visto che molti prodotti vengono testati in Cina o altri paesi che permettono test sugli animali ai fini commerciali.

Sembra anche che la data per il divieto di commercializzazione possa slittare ben dopo il 2013, addirittura dopo il 2023 comportando inutili sofferenze per molti animali. La LAV sta promuovendo una petizione che trovate sul sito www.lav.it per far sentire alle Istituzioni italiane e comunitarie la vostra voce e rispettare la data del 2013 per il bando totale UE dei test cosmetici su animali.

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