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Tartarughe d’acqua, vietato abbandonarle

È vietato abbandonare le tartarughe d’acqua. E le ragioni sono diverse. Tra di esse, ovviamente, quelle riguardanti la salute degli esemplari.

Tartarughe d’acqua e il loro rilascio

Di recente il WWF ha approfittato di un post su Facebook e delle relative risposte per spiegare perché abbandonare le tartarughe d’acqua in qualsiasi acquitrino sia illegale, oltre che sconsigliato.

Quando si parla di questi piccoli rettili si ha l’idea sbagliata che il loro rilascio in natura non crei problemi. Purtroppo è una considerazione decisamente sbagliata. L’abbandono delle testuggini Trachemys scripta, in particolare, è stato colpevole di danni ingenti agli ecosistemi italiani.

Come sempre il problema è dettato dalla grande ignoranza dell’essere umano, che prima agisce e poi pensa. Soprattutto negli anni ’90 queste tartarughe d’acqua sono state adottate o comprate sapendone davvero poco.

Dobbiamo ricordare che questa specie di rettile è frutto di una forte importazione dalle acque statunitensi, dove questa ha origine. E a prescindere da quel che si possa pensare, parliamo di una specie onnivora.

Ciò significa che se posta all’interno di un acquitrino sarà in grado di devastare sia la fauna che la flora selvatica per nutrirsi.

Sapevate che in Italia sono attivi diversi programmi per eradicare la specie? Ragione per la quale la detenzione delle tartarughe d’acqua deve essere denunciata. È infatti in vigore dal 2018 il divieto di commercializzazione, di introduzione e di rilascio in natura.

Le specie coinvolte sono la Trachemys scripta scripta (tartaruga d’acqua dalle orecchie gialle), la Trachemys scripta elegans (orecchie rosse) e la Trachemys scripta troostii (guance bianche).

Animali non sono giocattoli

In barba alle leggi vigenti molte persone, stufe del “giocattolino” hanno tentato di disfarsene come meglio pensavano. Inserendo degli esemplari di circa 15-20 anni all’interno di fiumi, laghetti o altri luoghi simili.

Questo non solo ha portato gli esemplari a dover vivere in contesti ai quali non erano abituati, ma ha apportato gravi danni all’ecosistema dove questi venivano inseriti.

Un concetto che l’essere umano fa fatica a capire è quello che se un ecosistema è in equilibrio lo è perché le varie specie che ci vivono, uomo compreso, hanno trovato una “quadra“.

Se questo bilanciamento viene scosso, si vengono a creare danni irreparabili. Nel caso delle tartarughe d’acqua sono sia la flora e la fauna delle acque nelle quale vengono inserite a farne le spese.

Portando alla sparizione di specie di entrambi i mondi. Con problematiche conseguenti non di poco conto. Il consiglio? Prima di adottare qualsiasi animale, pensateci davvero bene. E accertatevi di non considerarlo il giocattolo di turno.

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