Acquaterrario per tartarughe d’acqua: l’importanza dell’illuminazione

Continuiamo ad occuparci del corretto allestimento di una acquaterrario per tartarughe d’acqua dolce. Oggi parleremo dell’importanza dell’illuminazione della zona emersa, dove i nostri animaletti possono stare tranquilli a prendere il sole. Per quel che riguarda l’illuminazione, occorre posizione una lampada al di sopra della zona emersa,a circa 30 cm di distanza dalla stessa: si tratta di una lampada neon che trasmette raggi UVA e UVB e da una lampada spot che riscalda la tartaruga quando è fuori dall’acqua.

Tali lampade sono facilmente acquistabili presso negozi specializzati che sapranno consigliarvi altresì sulla grandezza delle stesse: è importante ricordare che le lampade vanno applicate unicamente se l’acquaterrario non è raggiunto da luce naturale. Se la zona dove la tartaruga è posizione è raggiunta dai raggi solari, non acquistate alcuna lampada!

Coma già ricordato nei precedenti articoli relativi alle tartarughe acquatiche, questi animali per sintetizzare il calcio e alzare il loro metabolismo necessitano di sole diretto, si tratta di un bisogno biologico primario: in mancanza le tartarughe si ammalerebbero, perderebbero appetito ed energia e il loro carapace diventerebbe mollo e spugnoso.

La tartaruga d’acqua dolce: creare una vasca su misura

Spesso le tartarughe d’acqua dolce sono detenute, come prigioniere, in piccole vaschette di plastica, con un palma piccolissima che dovrebbe fare loro ombra, e con pochissima acqua all’interno. Non vi è niente di più sbagliato. Le tartarughe sono animali curiosi, che amano esplorare, nuotare, prendere il sole quando è necessario, riposare all’ombra in altri momenti. Non è pensabile di dover constringere una animale che in natura sarebbe libero in acqua, in una cassetta trasparente e pretendere pure che viva a lungo, i suoi muscoli infatti si atrofizzerebbero in poco tempo.

In simili condizioni una tartaruga non sopravvive se non qualche anno, a differenza della grande longevità che la caratterizza in contesti naturali: occorre in primo luogo costriuire un acquaterrario che offra la possibilità di raggiungere agevolmente sia una parte asciutta sia la parte con acqua profonda almeno mezzo metro. La parte asciutta potrà essere creata con sabbia o con un sottile strato di ghiaia, per permettere all’animale di potersi stendere al sole quando lo ritiene opportuno, per assorbire la vitamina D indispensabile per il suo metabolismo.

Occorre poi che la zona dove la tartaruga vive sia ben recintata: sono infatti otine scavatrici, e occhio anche i predatori come cani o gatti ma anche civette, che possono dare loro fastidio. Occore mantenere una temperatura costante che va dai 25° ai 28°, il riscaldatore è pertanto fondamentale per la sopravvivenza delle tartarughe, che sono animali a sangue freddo e hanno bisogno di una temperatura costante.

La tartaruga d’acqua dolce: guida al corretto allevamento

Un simpatico animaletto, amato dai nostri lettori di Tuttozampe, è certamente la tartaruga d’acqua: si tratta della Trachemys Scripta, originaria degli Stati Uniti e di cui esistono ben sedici sottospecie. Questi animali, se ben custoditi, possono vivere molto a lungo, anche più di trent’anni. La Scripta è una tartaruga d’acqua dolce, con il carapace di forma ovale e di colore verde che si scurisce con l’età e piastrone di colore giallo con alcune macchie nere. Le misure sono contenute: una femmina adulta misura circa trenta cm mentre i maschi, più piccoli, circa la metà.

Le Scripta sono timide, pacifiche, cercano sempre rifugio per starsene tranquille, ma al tempo stesso sanno essere anche molto curiose: è comunque un animale diurno che ama vivere in laghi e acque ferme, paludi e fiumi con acque lente, trascorre la maggior parte della vita in acqua, ma ha bisogno anche di posti asciutti e di molto sole, sotto i dieci gradi infatti tendono ad andare in letargo.

Tutte le sottospecie di Scripta possono essere allevate in cattività, anche se è importante avere a disposizione uno spazio adeguato per il loro sviluppo e la loro crescita: se sapete già di non disporre di tali spazi, non acquistate una tartaruga, soffrirebbe inutilmente e morirebbe entro il primo anno di vita. L’ideale sarebbero grandi acquaterrari o laghetti artificiali di almeno cinquecento litri: la vasca va collocata in una zona raggiunta dal sole ma anche con zone di ombra per evitare il surriscaldamento. Recintate la zona per evitare che la tartaruga scappi: ricordate che è un animale curioso e non sta fermo un secondo!