Ha Wenjin e i suoi 1500 cani in Cina

1500 Cani in CinaSe vi ha impressionato la famiglia con ottanta animali esotici in casa allora rimarrete con la mascella slogata vedendo la foto scattata in Cina che apre l’articolo.

Vi abbiamo già parlato della Cina che, modernizzandosi, si sta aprendo ai pet, non più solamente cibo ma anche amici con cui condividere emozioni e parte della propria esistenza, la “signora dei randagi” lo ha capito, si è licenziata, ha venduto la casa e la macchina per prendersi cura di un numero immenso di cani, ben millecinquecento.

L’adoratrice dei cani con gli occhi a mandorla si chiama Ha Wenjin, prima di dedicare la propria vita agli animali era una donna in carriera, da manager in un’azienda è passata a direttrice di un rifugio privato per accogliere i cani abbandonati o randagi di Nanjing nell’est della cina.

Donati mille coperte al canile di Roma

Riportiamo una notizia molto positiva riportata dal portale omniroma.itAlitalia ha donato oggi all’associazione Volontari Canile di Porta Portese mille coperte di pile che la compagnia distribuisce ai suoi clienti in classe economica sui voli di lungo raggio. Queste coperte, non utilizzabili più dai passeggeri, diventano il mezzo ideale per riscaldare le cucce di animali che troveranno in questo modo un po’ di conforto nell’attesa di una adozione per la vita.

Da domani le coperte verranno utilizzate per riscaldare le cucce dei quasi 1.200 cani e 25 gatti ospitati all’interno dei 4 canili del Comune di Roma gestiti dal 1997 dall’Associazione: Muratella, Vitinia ex Poverello, Valle dei Cuccioli ed alcuni servizi presso il canile Ponte Marconi ex Cinodromo. Lo comunica, in una nota, l’associazione Canili di Porta Portese.

Siamo molto grati ad Alitalia che ha deciso di regalare un inverno caldo ai cani e gatti chiusi nelle gabbie e nei box degenza. Ogni cittadino che da domani verrà in canile per adottare uno dei nostri animali potrà pensare che ancora di più il cane e il gatto che ha scelto per la vita è “volato” nella sua esistenza sulle ali di una solidarietà ancora più forte.

Dona mezzo milione di euro ad un canile

canile

canileLa svizzera Sigrid Gelato-Frene ha devoluto in beneficenza 500mila euro per la costruzione di un parco canile nel Comune di Fermo, lo stesso comune marchigiano però temporeggia, vorrà mica impiegare il tesoretto donato per altri servizi?

Il luogo per la costruzione del parco canile è stato scelto dalla benefattrice, baciato dal sole durante tutta la giornata lo spazio per 200 cani randagi sorgerebbe tra i Comuni di Fermo e Monterubbiano.

Divi per un giorno, dieci cani in cerca di famiglia

Una bellissima iniziativa è stata presentata sull’ultimo numero del mensile Quattro Zampe, specializzato in animali: si tratta di Fuori dalle gabbie, Divi per un giorno. Sono state pubblicate le foto di dieci cagnolini in cerca di un padrone, fotografie professionali degne di un vero servizio di moda, per cani modelli tuutti da adottare. I cani presentati sono stati tutti seguiti da associazioni animaliste di volontariato, come Cucciolissimi, Lav, Rifugio San Polo dei Cavalieri, Animalisti Italiani, Aidaea, Quintomondo e Lambs.

I protagonisti? Malù, Tango, Lijuba, Billy, Ringo, Pippo, Libera, Pedro, Heidi e Cristina. LIJUBA: incrocio da caccia di 3 anni, taglia media, timida e tranquilla, cerca il contatto con le persone e va d’accordo con gli altri cani. MALU‘: meticcio di 2 anni, taglia medio-piccola, affettuosa, vivace e socievole. Lo scorso 12 febbraio è stata trovata investita e paralizzata. Ora grazie alla fisioterapia e alla cura dei volontari sta imparando ad essere autosufficiente.

PEDRO: Pitbull di 12 anni, taglia media, docile socievole e affettuoso. E’ stato sequestrato a Frascati e affidato alla Lav nel luglio 2001. PIPPO: meticcio di Pastore Tedesco di 2 anni, taglia media, buono, un po’ timido, molto stressato dal canile, estremamente bisognoso d’affetto. RINGO: incrocio da caccia di 1 anno e ½, taglia media, buono, vivace e affettuoso, ha bisogno di correre e giocare con gli altri cani. TANGO: meticcio di segugio di 2 anni di taglia medio-grande, molto dolce e buono anche con gli altri animali, sempre in cerca di carezze, ha tanto bisogno di correre.

La testimonianza: l’esperienza di una volontaria in canile

ok

In un piovoso pomeriggio, molto poco primaverile, incontriamo Elisa, una giovane volontaria del canile municipale di Bizzuno, nel Ravennate, che ci racconta la sua esperienza iniziata ben 12 anni fa, quando frequentava l’università. Oggi Elisa lavora ma dedica comunque il suo tempo libero alla cura e gestione dei 160 piccoli amici a quattro zampe che si trovano in canile.

Come si svolge una giornata tipica in canile?

Siamo 25 volontari, di cui 15 circa attivi, che affiancano i dipendenti della struttura nelle attività quotidiane. La mattina dalle 8.30 i cani vengono liberati e portati negli appositi cortili di sgambamento dove restano per tutta la mattinata: è veramente una bella sensazione vedere ben 110 cani correre tutti insieme nel parco! Mentre i cani corrono volontari e dipendenti puliscono i box con le idropulitrici ed il disinfettante, i cani con problemi di relazione vengono invece lasciati liberi più tardi, quando gli altri sono impegnati a mangiare.

Come avviene la cura dei cani ospiti della struttura?

Si seguono le indicazioni dei veterinari per i cani con dei problemi fisici o alimentari: per tutti gli altri invece dalle 14 in poi viene servito il pasto, 40 kg di crocchette, 10 kg di pasta con riso, 6 kg circa di carne oltre a scatolette varie. La distribuzione del cibo impegna per circa due ore due persone! Al pomeriggio via libera al pubblico: si seguono le adozioni e le visite, si ricevono le segnalazioni dei cittadini. Dalle 17 in poi invece i cani tornano nei box dove trascorrono la notte: in genere sono abituati a correre nei loro box senza dover insistere molto.

Il canile di Lugo di Ravenna

esterno

Oggi iniziamo un viaggio attraverso le strutture comprensoriali che si occupano di gestione e tutela di animali, i così detti canili municipali: il primo che andiamo a conoscere è il canile di Lugo, cittadina in provincia di Ravenna. La gestione della struttura è afffidata ad un’Associazione di Volontariato, senza scopo di lucro, costituita ufficialmente nel 1992 e iscritta all’Albo Regionale delle Associazioni di Volontariato, nella sezione Impegno Civile.

Come si legge sul sito dell’associazione, i volontari che ne fanno parte sono impegnati di campo zoofilo nella lotta contro il randagismo e si prodigano per sviluppare un corretto rapporto uomo-animale, portando avanti come primo obiettivo la gestione del Canile Comprensoriale di Bizzuno, in base ad una convenzione, rinnovata recentemente dopo 10 anni di collaborazione, stipulata con Te.Am. spa.

Il territorio servito comprende i Comuni di Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda, S. Agata: oltre ad alcuni dipendenti della struttura, grandissimo lavoro è svolto dai volontari che ogni giorno si dedicano agli ospiti del canile, curandoli, giocando con loro e accudendoli con moltissimo amore. La struttura si occupa anche di eseguire il servizio di accalappia cani sul territorio 24 ore su 24, per cani vaganti, smarriti o feriti.

Non vuole chiudere il suo canile e uccide due guardie zoofile

Canile

canile

Un gesto di follia, una tragedia simile a molte di quelle che, purtroppo, balzano agli onori della cronaca ogni giorno, ma stavolta c’è una novità. Non si tratta, infatti, di un omicidio d’amore ma alla base del litigio ci sarebbero gli animali. Che si tratti di affetto, affari o maltrattamento, ancora c’è poco da dire ma il risultato è che un uomo ha ucciso due guardie zoofile che volevano apporre i sigilli sul suo canile. Subito dopo il protagonista della vicenda, si è sparato. La zona in questione si trova sulle alture della riviera nel Golfo Paradiso nel Levante di Genova, dove erano appena arrivati i controlli ad una struttura all’interno della quale, pare si consumassero terribili violenze ai danni dagli amici a quattro zampe. Una storia che si trascinava da tempo e che aveva finalmente trovato un punto di svolta.

Tricase, un canile tra ignoranza e cattiva gestione

cucciolo

Tricase è un paese del Salento, piccolo, dove il sole splende tutto l’anno e dove il comune si è reso complice delle sofferenze di decine di piccoli amici a quattro zampe: l’ignoranza ed il cinismo in questa brutta storia regnano sovrani. Il canile del paese, pubblico, è allo stremo, pieno di cani malridotti e sofferenti dei quali nessuno sembra curarsi oltre ai volontari che si occupano della struttura.

Struttura che tra l’altro è fatiscente, quattro mura, gabbie, reti e filo di divisione: in tutto questo orrore occhi spauriti, malattie che prolificano come neoplasie, Leshmaniosi e simili. E l’asl pugliese deve tenere ricoverati tutti questi cani nel canile, cani che ovviamente difficilmente verranno adottati in quanto malati. I volontari fanno di tutto per favorire le adozioni o comunque la conoscenza degli animali alle famiglie locali, attraverso fotografie o altre attività ma il tutto si risolve spesso in una bolla di sapone.

L’amministrazione dal canto suo risponde che non vi sono anomalie e che il canile, pur sovraffollato è pulito e rispettoso delle norme igienico sanitarie: di diverso avviso chi vi presta la propria opera di volontariato, lottando nel tempo libero per tutelare i cani ospiti. Il canile convenzionato con la asl e gestito da un privato, riceve fondi e finanziamenti per il cibo e per le cure mediche agli animali: ma nessuno pare prestare attenzione a ciò che accade veramente all’interno della struttura.

Brindisi: croccantini gratis per chi adotta i cuccioli del canile

Canile Brindisi

Davvero ottima l’iniziativa messa in atto dall’Amministrazione Comunale di Brindisi, insieme alla società che gestisce il canile da ormai due anni, viste le condizioni in cui si trovano molti dei cani ospitati proprio nel canile di Brindisi. La lotta al randagismo purtroppo ha portato a un sovraffolamento della struttura, atta ad ospitare 900 cani e che invece al momento ne conta ben 1.400. Ogni persona che deciderà di adottare un cucciolo o comunque sia uno dei cani, anche adulti, avrà una fornitura gratuita di croccantini per un anno. Questo può di certo essere un modo molto positivo e semplice per attirare le persone verso l’adozione, visto che le spese per un cane spesso sono rilevanti, questo incentivo concreto può essere davvero una soluzione e anche molti altri comuni italiani dovrebbero prendere spunto da Brindisi.

I cani adesso sono ospitati in una parte della struttura del canile che era stata costruita abusivamente dalla precedente gestione del canile. In questo caso è una situazione di emergenza, e per assurdo, questa parte della struttura abusiva e inadatta risulta addirittura un appoggio, ma in Italia sono troppi i casi di degrado e di pessima gestione dei canili.

La Sindrome da Canile

sindrome da canile

Il sito internet dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ci fornisce moltissime informazioni utili che riguardano aspetti come la legislazione sugli animali, così come curiosità varie e altri servizi, e in più ha anche una sezione in cui vengono trattate alcune patologie con i loro relativi rimedi. Io personalmente sono rimasta colpita e incuriosita da questa Sindrome da Canile.

A differenza di quanto si possa immaginare, basandosi sul nome, questa patologia comportamentale non riguarda solamente i cani che hanno vissuto nei canili prima dell’adozione, ma può riguardare anche quegli esemplari che vengono tenuti magari in allevamenti molto grandi, o che vivono in cascine e case di campagne. Non è necessario che i cani vengano lasciati a se stessi, ma semplicemente chi si prende cura di loro (e anche nei canili ci sono persone che fanno i salti mortali per far stare i cani in ambienti puliti e adatti alle loro esigenze) involontariamente crea uno sviluppo comportamentale negativo. Il fatto di vedere sempre solo la stessa persona, ma anche sempre lo stesso genere di persona (solo uomini o solo donne), di vivere in ambienti senza alcun rumore, e magari non solo eccessivamente silenziosi, ma anche poco illuminati, oppure vivere sempre al chiuso o sempre solo all’aperto, nei primi mesi di vita dei cuccioli crea tutta una serie di imprinting negativi che poi gli renderanno estremamente difficile la vita da adulto.

Adottare un cane, perchè scegliere quelli che affollano i canili. Foto gallery cuccioli canile di Caserta

adottare cane canileAdottare un cane come animale domestico è certamente una scelta impegnativa. Viste le cifre degli abbandoni ogni anno, soprattutto con l’approssimarsi delle vacanze estive, è evidente che da molti viene considerato un’acquisto come un altro, di un oggetto che quando non ci diverte più o ci è scomodo si può buttare via senza alcun rimorso.
E’ anche vero che le strutture alberghiere e i villaggi residenziali raramente sono attrezzati per ospitare animali e rendono difficile al popolo dei vacanzieri portarsi dietro il cane. Ma questa non è una giustificazione. Esistono le pensioni per cani, i dog sitter, gli amici, i vicini di casa, i portieri, i parenti, i ragazzi che restano in città e vogliono arrotondare qualcosa. E magari anche quei pochi alberghi, spiagge e lidi che offrono la possibilità di ospitare i cani, è giusto che siano presi in maggiore considerazione quando si prenotano le ferie. E poi c’è sempre la montagna che soprattutto per i cani a pelo lungo rappresenterà un’alternativa migliore al caldo afoso della città e delle località balneari.

Detto questo, se decidete di prendere un cane forse sarebbe il caso di ricompensare del torto subito dagli uomini proprio quelli che sono stati abbandonati sul ciglio della strada che, nelle migliore delle ipotesi, se non sono morti, affollano i canili comunali.
Molto spesso non si tratta di cani di razza pura, è vero. Nella mia vita ho avuto molti cani, tutti meticci, tutti recuperati dopo che qualcuno li aveva abbandonati a sè stessi, e vi posso assicurare che in quanto a bellezza e ad affetto sono uguali agli altri. Forse non potremo vantarci con gli amici del pedigree, ma un cane serve a dare e ricevere amore. Per pavoneggiarsi possiamo comprare una moto o un capo firmato, se proprio ci teniamo tanto.

L’indissolubile intesa tra bambini e cani

cani bimbiTra tutti gli animali domestici il cane è stato quello che fin dai primi contatti con gli umani si è adattato meglio alla vita in comune, in modo attivo e partecipativo, a differenza degli animali da fattoria, come il cavallo, ad esempio, che vive in modo più indipendente e meno bisognoso di continua compagnia, o del gatto, che tutti sappiamo essere assolutamente autonomo e anche passivo nella vita casalinga. I cani non sono stati addomesticati, rinchiusi in recinti (vedi le mucche, le galline, i maiali, e qui potrebbe aprirsi una lunghissima parentesi sulla crudeltà di alcuni esseri umani), ma si è sviluppata un’intesa con l’uomo che li ha portati a dividere la casa, il cibo e quindi a stabilire una sorta di affetto reciproco. Il cane riconosce il suo padrone, lo segue, ne ha bisogno, vive una sua dimensione gerarchica e soffre se colui che aveva riconosciuto come capo branco viene a mancare.

Nelle famiglia il capo è solitamente una figura adulta, un genitore, o comunque sia un adolescente. I bambini vivono con i cani un’intesa silenziosa e quasi ancestrale, dettata innanzi tutto dal fatto che i cani conservano sempre un aspetto puerile, che permette questo tacito accordo che si divide tra gioco e affetto e che a volte stupisce noi adulti quando vediamo dei bambini piccoli non aver paura e giocare gioiosamente con dei cani di grossa taglia, come se fossero davvero due cuccioli.

Il Signor Cane: il Pastore Tedesco

PASTORE TEDESCO

Non so se per tutti i bambini è così, ma per me lo è stato. Quando ho iniziato a chiedere insistentemente la presenza di un cucciolo con cui giocare avevo una gran voglia che mi venisse regalato un Pastore Tedesco. Non è esattamente un cane da appartamento, e i miei genitori proprio non se la sentivano, anche se quel musino tenero che hanno da cucciolotti sicuramente li chiamava a gran voce! Non ho avuto un Pastore Tedesco ma una fantastica meticcia, di cui credo vi racconterò prima o poi, ma se da qualche parte si doveva iniziare a parlare di cani credo fosse giusto iniziare dal corrispettivo del leone, re della foresta, del mondo canino: Deutscher Schaferhund, ovvero il Pastore Tedesco.

La sua nazione d’origine è la Germania e ci sono diverse teorie su come sia nato questo cane da pastore. Potrebbe essere stato generato dall’incrocio di razze di cane pastore già esistenti in Germania, ma anche dall’accoppiamento di cagne pastore direttamente con i lupi. Un po’ come per tutte le  “vecchie” razze, le origini si perdono nella notte dei tempi, le uniche notizie certe sono che le prime specie a pelo lungo furono presentate ad Hannover nel 1882, mentre quelle a pelo corto a Berlino nel 1889.