Scegliamo il nome per il nostro cucciolo!

Un cane non è completo senza il suo nome. Proprio come noi esseri umani. E’ molto difficile scegliere il nome giusto per un bambino, in fondo quando è ancora così piccolo non sappiamo come rispettare, attraverso il nome, quelle che saranno le sue caratteristiche fisiche e caratteriali. Lo stesso discorso vale anche per i cani!

Chiamare Macchia un Dalmata diventa banale, ma se poi il nostro cucciolo sviluppa una simpatica macchia sull’occhio, che magari lo caratterizza, perchè non ne ha altre sulle orecchie e sul collo? E’ un Rottweiler possiamo mai chiamarlo Bruto? E se invece poi il cucciolone si mostra schivo, riservato…. bruto? Insomma, ardua scelta. Innanzi tutto qualche semplice dritta allora.

I nomi che normalmente utilizziamo per gli esseri umani: Marco, Paolo, Carla, Camilla, Osvaldo, Piero, Silvia, Chiara. Diciamo che non è il caso, ma non per fare delle discriminazioni, ma proprio perchè i cani non sono esseri umani, hanno bisogno di nomi brillanti, freschi, spiritosi ma anche seri senza alcun problema, però non nomi di persona! I gusti sono gusti comunque e tutti sono liberi di fare quello che credono, ma un cane è più giusto che si chiami Black e non Luca! Poi ci sono casi e casi. Conoscevo un Basset Hound, e il suo nome era stato deciso già prima che arrivasse in casa: Ugo. Perfetto! Ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola.

I cani e la storia: l’incontro con l’uomo

cani storia

Sappiamo quanto le opinioni sull’origine dell’uomo possano essere discordanti e avvolte da aloni di mistero, e lo stesso vale per il suo fedele amico cane. Così come per gli essere umani, sono i reperti paleontologici a testimoniare la prima comparsa di specie “canine” sulla terra, e ciò risale a 25-30 milioni di anni fa. Sappiamo così che nell’età dei mammiferi, in parallelo con le scimmie primitive, esisteva anche un essere che aveva caratteristiche canine, questo esemplare è stato classificato come Cynodesmus, e che dopo un’evoluzione durata milioni di anni è diventato un animale molto simile al lupo, il Tomarctus, che ha dato poi origine proprio ai lupi, agli sciacalli, alle volpi, ai coyote e a tutti i canidi.

Il primo cane conosciuto dall’uomo e da lui addomesticato è stato il lupo, e le prove archeologiche di questa vita comune ci sono in Europa, in Asia e nelle Americhe, parallelamente, nello stesso periodo, e questo dimostra come il legame uomo-cane esista davvero fin dalla notte dei tempi. L’uomo ha trovato nel lupo un fidato compagno e il lupo nell’uomo un fidato capobranco.

Gli sport cinofili: tra illegalità e campioni

cane cervello allenato

cane sport

Anche il combattimento è stato definito uno “sport cinofilo”. L’usanza di far combattere gli animali arriva dall’Antica Roma, nelle arene si scontravano cani con tigri, con leoni e con altri cani. Venivano impiegati per questo “sport” i Molossi dell’Epiro, enormi cani di circa 80 chili che spesso riuscivano a sopraffare anche le bestie più feroci, di fronte a plebei e nobili che condividevano gli stessi luoghi solo per assistere a questo trionfo del sangue. Anche in Bretagna c’erano numerosi combattimenti, infatti il Bulldog fu creato proprio per il combattimento contro i tori. Il suo naso rincagnato era stato creato da incroci tra razze proprio per permettergli di respirare quando azzannava il toro alla gola.

Anche in Asia i combattimenti tra animali, e tra cane e cane, sono sempre stati numerosi, così come negli Stati Uniti. La prima nazione a impedire i combattimenti per legge fu l’Olanda, seguita a ruota dalla Francia e dall’Inghilterra, anche se poi in tutto il mondo i combattimenti non sono mai terminati, nonostante le leggi, il mercato delle lotte clandestine non perde proseliti. Anche in Italia esistono normative a riguardo, che prevedono sanzioni per chi alleva e organizza combattimenti, e alcune azioni sono anche punite con la reclusione, la leggi vengono aggiornate e tenute al passo con i tempi, non solo nel nostro paese, ma questo fenomeno è davvero difficile da eliminare completamente.

I cani: tra regole e gioco

Educazione cani

educazione cani

Il cane va educato appena arriva in casa. Per educare si intende insegnargli a vivere secondo le regole del vivere civile, imparando a svolgere le sue azioni quotidiane nel rispetto della sua famiglia. Non sporcare, non abbaiare spesso e senza motivo, non aggreddire gli ospiti, non rovinare gli oggetti della casa, non salire su divani e poltrone (se deciderete di non permterglielo o di permetterglielo solo su vecchie poltrone che diventeranno “loro”!), non salire sui letti, obbedire a piccoli ordini.

Per educare un cucciolo, in casa, basta seguire la semplice regola dei premi e dei castighi. Se il cane fa la pipì solo sul giornale in cucina, o solo fuori al terrazzo come gli avete insegnato, una carezza o un biscottino saranno il giusto premio; se ringhia ogni volta che qualcuno viene a trovarvi fate la voce grossa sempre, ogni volta che lo fa, senza ridere e senza accarezzarlo subito dopo, o dategli un leggero colpetto sulla terga con il giornale arrotolato. La punizione, che si differenzia molto dal premio, perchè noi accarezziamo e nutriamo i nostri cani anche indipendentemente dalla giusta azione compiuta, deve avenire immediatamente dopo lo sbaglio o l’azione scorretta. Il cane altrimenti non capirebbe perchè lo sgridate se non lo fate subito dopo e finirebbe con l’avere paura di voi senza motivo.

Ambulanza veterinaria a Roma, e non solo

ambulanceTutti abbiamo letto sui giornali e visto in tv la storia di quel povero cagnolino rimasto incastrato nella scala mobile a Roma, per chi non ne sapesse nulla vi racconto in breve. Un nomade passeggiva con il suo cucciolo nell’area commerciale della Stazione di Roma Termini, lo fa salire sulla scala mobile e quando arriva alla fine della scala, invece di sollevarlo, lo lascia lì e il piccolino resta incastrato con le zampette nella scala. Il signore se ne va, e poco importa che fosse uno straniero, un nomade, di qualunque nazionalità fosse forse ho sbagliato a scrivere “signore”, i signori non sono nè quelli che picchiano gli animali, nè quelli che li fanno combattere o che li abbandonano, loro sono più animali che mai!

In sostanza è arrivato questo soccorso veterinario romano che ha liberato il cagnolino e lo ha salvato e curato. Questo servizio, nato grazie all’azienda Pet in Time 24, offre tutta una serie di servizi per gli animali che è bene conoscere e sapere di poterne usufruire, e per chi non è a Roma è importante informarsi sui servizi simili che ci sono in molte altre città italiane.

Libri & Dog, cosa troviamo in libreria sui nostri amici a quattro zampe

canilibriIn ogni libreria c’è una sezione dedicata ai nostri piccoli amici, che siano cani, gatti, canarini o tartarughe, per non parlare poi dei numerosi testi dedicati a tutti gli animali della foresta e al loro habitat naturale. In questo articolo faremo un breve excursus su testi di recente uscita che riguardano i cani, siano essi libri utili, buffi, simpatici, seri o quant’altro; un tuffo nella cultura animale e canina, per chi davvero vuole conosce e sapere tutto il possibile sui nostri compagni di vita!

Perché i cani si annusano quando si incontrano? 101 dubbi e curiosità sui cani, di Becker Marty e Spadafori Gina, Edizioni TEA, costo 8€. Questo simpatico libro ci racconta come noi esseri umani a volte dimentichiamo che le abitudini e le usanze, e soprattutto gli istinti dei cani sono molto diversi dai nostri e finiamo con lo stupirci se il nostro cucciolo si avventa contro dei cani giganti, chiedendoci perchè non si rende conto di quello che sta facendo, ma noi la pensiamo in questo modo, lui sente altro! Per soddisfare tutte le vostre curiosità.

Cani attori, casting per star a quattro zampe

cani attoriTutti i cuccioli e cani adulti che vediamo negli spot, nei film, nelle fiction, e anche a teatro o nelle fiere expo prima di diventare degli attori provetti hanno fatto dei casting! In Italia, ormai da un anno, è attivissima l’attività di Cani Attori che si occupa proprio di organizzare casting in tutta Italia e poi di mettere a disposizione e addestrare i nostri piccoli amici per il grande schermo o per degli spettacoli teatrali, e anche per alcune delle nostre serie televisive preferite!

Il modello del casting che hanno adottato è quello americano, e sta ormai prendendo piede in tutta Italia e anche nel resto dell’Europa. I casting sono aperti a ogni cane, di qualsiasi razza o taglia e i cani non devono necessariamente essere già addestrati. Le uniche cose importanti sono che siano socevoli, che non siano paurosi o aggressivi, magari perchè spaventati da tanta gente o dalle telecamere, e anche che vadano d’accordo con gli altri animali, in modo che se dovranno collaborare con altri colleghi cani o con altre specie non vada a finire tutto in una gran confusione!

una radio per cani e gatti: ecco la DogCatRadio

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Una novità per i nostri amici animali: sul web è nata la prima stazione completamente dedicata agli animali! Si chiama RadioDog ed è tailandese, creata da Anupan Boonchuen, un addestratore per cani che è convinto che ascoltare della buona musica possa avere degli effetti benefici sugli animali . L’addestratore durante i suoi studi, ha scoperto che gli animali riescono a seguire il ritmo della musica, muovendo a tempo orecchie e coda. Inoltre, dopo essere stati sottoposti a questa terapia i cani si dimostravano anche docili e molto più obbedienti: in particolare si lasciavano spazzolare senza emettere proteste.

I proprietari o le proprietarie devono essere attenti al modo in cui i loro amici abbaiano, perché loro sono i nostri ascoltatori e i dj devono poter mettere diversi tipi di musica, a seconda degli abbai o dei gemiti. Ma soprattutto devono essere capaci di comunicare con questi fantastici animali anche senza vederli

dice l’addestratore.

Le pellicce di cani e gatti, divieto di import ed export

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Nel 2002 il ministro Sirchia, rendendosi conto del problema pressante ed evidente dell’importazione e vendita di pellicce realizzate con pelliccia di cane e gatto, ha emanato un’importante ordinanza: viene fatto divieto di cani e gatti per la produzione o il confezionamento di pelli, pellicce, capi di abbigliamento e articoli di pelletteria. A tale ordinanza è seguito un regolamento dell’Unione Europea emesso nel 2007.

Oltre a ciò è ovviamente fatto divieto di consentire l’ingresso nel territorio dello stato di pelli e pellicce di tale tipo ed anche oggetti costruiti con tali materiali: nel caso in cui non venga rispettato tale divieto vi sarà una condanna penale, con sequestro e distruzione di tutto quanto raccolto. La condanna penale tuttavia si riferisce unicamente all’inosservanza della legge, non è stato previsto un’inasprimento delle sanzioni, che ci si auspica possa presto essere fato.

È evidente l’importanza assoluta di tale norma: ma nonostante ciò vi sono ancora moltissimi capi che non riportano sull’etichetta una chiara dicitura circa la provenienza della merce. Attenzione dunque quando si acquista un capo dotato di pelo o con rifiniture non ben chiare: dogues du chine, gae wolf, gou-pee, gubi, kou pi, loup d’asie, pemmern wolf, sobaki.

La museruola: quando usarla e come usarla

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Con un’ordinanza del 3 marzo 2009 il ministero della salute ha voluto tutelare l’integrità pubblica dall’aggressione dai cani: in particolare nel primo articolo si fa riferimento all’uso della museruola. L’ordinanza prevede che ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare le seguenti misure: utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a metri 1.50, portare con sé museruola rigida a morbida da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta dell’autorità competenti.

Tale norma è stata adottata in seguito ai numerosi episodi di violenza causati da cani di grossa taglia, cani che si sottolinea nel 90% dei casi erano liberi o comunque non adeguatamente educati. In ogni caso sia per frequentare luoghi pubblici affollati che per poter viaggiare su mezzi pubblici, i nostri amici animali devono essere dotati della museruola.

La museruola, che può essere sia di tipologia rigida o morbida, dovrà essere usata in tutti i casi in cui vi è un potenziale pericolo: essendo tuttavia un oggetto che spesso il cane sopporta poco, occorre una buona educazione che deve avere inizio quando il cane è ancora cucciolo.

Il microchip è obbligatorio per il riconoscimento dei cani

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Dal primo gennaio del 2005 il microchip per il riconoscimento degli animali è diventato obbligatorio in tutta Italia: il vecchio tatuaggio è andato finalmente in pensione. Il tatuaggio infatti, oltre ad essere una pratica dolorosa per l’animale, sbiadiva facilmente e in molti casi diventava assolutamente illeggibile.

Il microchip, che deve essere impiantato ai soli cani di età superiore ai due mesi, consiste in un chip impiantato sotto la pelle, alla base del collo, fra le scapole sulla linea dorsale: la fissazione avviene grazie ai tessuti della pelle, che imprigionano il chip impedendogli di spostarsi. Nello specifico il microchip ha una dimensione esterna di circa 11 millimetri di lunghezza e 2 millimetri di diametro ed è contenuto in un ago monouso.

Il microchip dovrà essere impiantato unicamente da personale veterinario pubblico o liberi professionisti abilitati: ad ogni chip corrisponde un codice di registrazione all’anagrafe canina. In tutti i casi in cui viene ritenuto opportuno, il veterinario potrà grazie ad un lettore, leggere il numero di serie del microchip e rintracciare facilmente il proprietario.

Il passaporto per cani e gatti, adesso è obbligatorio

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Dal primo ottobre del 2004 è obbligatorio, per chi viaggia o ha necessità di spostarsi con cani, gatti o furetti al seguito, il passaporto per i nostri amici animali: tale obbligo è stato sancito da un Regolamento dell’Unione Europea , in particolare il numero 998/2003.

Le norme si riferiscono ai movimenti degli animali da compagnia tra gli Stati europei o in entrata da Paesi terzi: per ora sono esclusi dall’obbligo di tale documentazione gli animali destinati alla vendita o in caso di mero trasferimento di proprietà e sono esclusi anche gli animali tropicali, anfibi, rettili, conigli, uccelli e roditori.

Ma in cosa consiste il passaporto per animali? Innanzitutto consente l’identificazione dell’animale e del suo proprietario grazie al numero identificativo di microchip, elemento importante in caso di furto o smarrimento o di commissione di illecito. Inoltre sul passaporto vengono segnate le vaccinazioni effettuate o ogni altra notizia riguardante l’animale che sia ritenuta importante dalle autorità competenti.