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Rottweiler aggrediscono donna: la black list?

rottweiler dogE’ accaduto ieri in una villetta di Roma, zona Giustiniana. 2 Rottweiler hanno aggredito una donna di 74 anni, azzannandola ripetutamente sul volto, sulle braccia, sulle gambe: è sfigurata e le sue condizioni sono gravissime. L’anomalia risiede nel fatto che gli animali conoscevano la signora, domestica da anni presso la villetta e che qualche volta aveva anche portato loro del cibo. Non appena ha varcato la soglia del cancello è stata attaccata e trascinata via come una preda. Ha cominciato ad urlare ed i vicini hanno chiamato i carabinieri. Le forze dell’ordine hanno trovato i rottweiler ancora nell’atto di dilaniare la donna ed hanno dovuto richiamare su di loro l’attenzione affinché la signora fossa lasciata. A quel punto hanno sparato. Un cane abbattuto e l’altro ferito (poi condotto presso il veterinario della ASL).

E’ profondamente difficile commentare notizie di questo tipo, per noi che amiamo gli animali, perché in un modo o nell’altro questi si sono resi colpevoli di un atto crudele. Quello che non ha caso di definisce “bestiale” perché apparentemente dettato dall’istinto animale, o come i fautori delle black list sugli animali pericolosi affermano, causato da una caratteristica genetica di alcune razze canine. Il pensiero va ora alla signora aggredita e alla sua famiglia. Ma è già nuova polemica sui cani pericolosi e la legislazione. Non si è ancora spento il clamore per il cane Lennox ucciso perché somigliante ad un pittbull, altra razza ritenuta estremamente pericolosa  e che in realtà era sempre stato buono e tranquillo nella sua casa con una bimba piccola.

Ma ciò che è certo che casi di questo tipo ci fanno riflettere, ci fanno domandare come tutto ciò sia potuto accadere e se si poteva evitare. Alcuni vicini di casa hanno parlato di cani difficili che abitualmente ogni mattina venivano chiusi in un recinto; a prendersi cura di loro un altro dipendente, un ragazzo.

Il medico veterinario Federico Coccia, delegato del sindaco per la tutela della salute animale di Roma, come pure le associazioni animaliste, chiede di reiterare l’ordinanza del Ministero della Salute per la prevenzione delle aggressioni canine e la tutela dell’incolumità pubblica. Una questione antica, quasi come la città eterna, che prevedeva il famoso patentino, da rilasciare dopo un corso sulla gestione dei cani difficili e/o potenzialmente pericolosi ed obbligatorio per i proprietari di animali che avevano già aggredito qualcuno. In realtà le norme in questione sono state bloccate dal Tar del Lazio. Il Codacons chiede anche il ripristino della cosiddetta black list, ovvero la lista delle 17 razze canine per cui dovrebbe essere obbligatorio il patentino. Le associazioni animaliste sono invece critiche su questo punto, come spiega in un comunicato Ilaria Innocenti della LAV:

“Non esistono cani geneticamente pericolosi, e la proposta di riesumare le cosiddette ‘black list’ è priva di fondamento scientifico, e laddove usata non è servita a nulla. Esiste piuttosto la necessità di formare e responsabilizzare i proprietari degli animali. Conoscere l’etologia del cane, il suo linguaggio, i suoi comportamenti e saperne cogliere i segnali di disagio è infatti il modo migliore per prevenire le aggressioni, episodi davvero sporadici in termini numerici se consideriamo la grande entità della popolazione canina, ma che impongono un serio percorso di prevenzione e di recupero comportamentale degli animali eventualmente coinvolti”.

Ora dei test specifici sui due rottweiler stabiliranno se il caldo o una patologia sopraggiunta senza che i proprietari se ne siano accorti per tempo, possano aver provocato il raptus, oppure altri fattori riconducibili ad una responsabilità diretta dei proprietari.

Foto: Thinkstock

 

 

 

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