Cani e locali pubblici

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Un argomento oggi spesso discusso riguarda se il nostro amico a quattro zampe possa o meno entrare in un locale pubblico senza che il padrone incorra in una infrazione: oggi ci occuperemo della normativa in tal senso, in particolare facendo riferimento a locali in cui si somministrano cibi e bevande.

La legge statale in materia di igiene e sanità vieta l’ingresso agli animali in luoghi in cui si preparano cibi e bevande: si fa quindi espresso riferimento a cucine o altri luoghi atti alla preparazione. Per quel che attiene invece i luoghi in cui i cibi e le bevande si somministrano (quindi bar, ristoranti, pub) la normativa fa riferimento al Regolamento di Polizia Veterinaria D.P.R. n. 320 del 1954.

Secondo tale normativa è fatto obbligo di  utilizzare una idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio, quando questi si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico e obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto. In realtà, però, occorre far presente che ad oggi quasi ogni Comune ha provveduto a regolamentare autonomamente la materia: perciò occorrerà fare rifermento al regolamento specifico del luogo in cui ci si trova.

L’Hachiko italiano è a Borgo San Lorenzo

hachiko italianoVe ne abbiamo parlato qualche tempo fa della storia di Hachiko, cane giapponese che aspettò il padrone alla stazione, tutti i giorni, alla stessa ora, anche dopo la sua morte, illudendosi di vederlo ricomparire. Una storia vera che aveva suscitato commozione e spinto i cittadini di Shibuya a creare una statua che ne celebrasse l’esemplare fedeltà: l’immagine di un cane che aspetta, imperterrito, trascorse le stagioni, trascorsi gli anni, è ancora lì, immortalata nel marmo.

Da questa storia è nato anche un film, nelle sale proprio in questo periodo natalizio, Hachiko a dog’s story, in cui il padrone che non torna è interpretato magistralmente da Richard Gere. Una pellicola commovente che, giurano in molti, farà versare più di una lacrima a chi si lascia intenerire dall’immenso amore di cui sono capaci solo i cani, disinteressato, imperituro, che sopravvive anche all’assenza e alla lontananza fisica.

Anche gli animali sono in sovrappeso dopo le feste

animali in sovrappeso

Dopo le feste non sono solo le persone a dover smaltire i postumi di pranzi e cene: anche gli animali domestici sarebbero in soprappeso a causa degli eccessi alimentari di questi giorni; secondo i dati raccolti dal Telefono Amico dell’Aidaa, l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, sarebbero almeno 3 milioni gli animali domestici in soprappeso.

In particolare, sarebbero due milioni i cani, per lo più di media e piccola taglia, e circa un milione di gatti che sono sottoposti ad un’alimentazione sbagliata e quindi costretti a una situazione di stress alimentare che li porta ad essere in sovrappeso o addirittura obesi. Proprio le recenti feste natalizie sono state l’ennesima occasione per offrire agli animali domestici cibi che non dovrebbero comparire nella loro alimentazione per non incorrere in problemi di salute.

Adozione a distanza: anche per i cani è possibile

piccoletto

Sono tanti, troppi i cani ogni anno abbandonati, vittime innocenti di padroni inappropriati o divenuti all’improvviso scomodi bagagli da parcheggiare in qualche luogo sperando che qualche associazione o canile li possa recuperare. E purtroppo i canili italiani scoppiano di cani adottabili, che spesso restano dietro a quelle gabbiette per anni, senza una famiglia che li accolga.

Non tutti sono disponibili ad adottare un cane, per motivi famigliari o di spazio o per esigenze di vita: ma oggi è possibile contribuire ed aiutare ugualmente i nostri amici animali attraverso l’adozione a distanza. Un gesto semplice ma pieno di amore, importante per permettere ai volontari di seguire al meglio gli animali, con cure specifiche spesso costose ed alimentazioni sempre più nutrienti.

Inoltre, molto spesso, chi sceglie di adottare un cane senza padrone preferisce che sia giovane, per poterlo meglio abituare all’ambiente domestico: ma i cani anziani, meno fortunati dei cuccioli pieni di vita, sono creature straordinarie di cui non è giusto dimenticarsi. Oggi è possibile adottare a distanza un cane dai tanti rifugi o canili per animali, gestiti da associazioni di volontariato: per adottare a distanza un trovatello, riceverne la foto, la sua storia di vita, il certificato che attesta di essere diventati a tutti gli effetti suoi genitori ed eventuali comunicazioni successive (per esempio, l’accoglimento in una famiglia) basta effettuare un versamento periodico che solitamente si aggira sui 20 euro mensili, per tutto il periodo per cui si desidera mantenere il proprio piccolo grande impegno a favore dell’animale.

Gatti yoga, un calendario 2010 all’insegna di tenerezza e benessere (fotogallery)

gatti yogaQualche tempo fa vi avevamo presentato il calendario 2010 che ritraeva dodici classiche posizioni dello yoga interpretate, grazie a dei sapienti fotoritocchi, da cani dolcissimi e snodatissimi (magie di photoshop!). Adesso è il turno dei gatti di cimentarsi con la disciplina orientale per un anno nuovo, il cui scoccare è ormai alle porte, all’insegna di posture capaci di far ritrovare la pace interiore ed il benessere ed in questo caso, a giudicare dalle immagini che vi mostriamo nella fotogallery in fondo all’articolo, anche il sorriso.

Si tratta, infatti, di foto ritoccate, molto buffe, che mostrano i nostri amici felini nelle più disparate posizioni dello yoga, scatti capaci di strappare un po’ di buonumore attraverso lo scandire dei giorni, non sempre facili, che ogni nuovo anno comporta. Avere sul muro di casa un calendario simpatico può rasserenare le nostri menti e, soprattutto se amiamo gli animali, non può mancare proprio un calendario in cui a farla da protagonisti sono i nostri amici pets.

Il criceto comune

criceto comune

Il criceto comune (Cricetus Cricetus) è una specie di criceto in via d’estinzione che purtroppo non si trova più né negli allevamenti né nei negozi di animali; quando vi propongono un criceto comune, in realtà vi stanno vendendo un criceto dorato. Il criceto comune è originario dell’Europa centrale e orientale dove venne studiato per la prima volta nel 1774.

Il criceto comune è lungo circa 30 centimetri per un peso che va dai 400 ai 650 grammi; i colori classici del mantello sono nero, bianco e crema con gli occhi rossi, oppure testa marrone, dorso rossastro e ventre nero con le zampe chiare. Questo criceto possiede la testa a punta, gli occhi grandi e scuri, le orecchie tonde, i denti lunghi e le guance nelle quali ci sono le sacche per depositare il cibo.

Doggyspace: il primo social network per cani

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Anche in Italia sta riscuotendo molto successo una nuova community per soli cani: Doggyspace. Su Doggyspace.com è infatti possibile iscrivere il proprio cane, compilando la sua scheda personale con tanto di foto, abitudini, età, razza, nome e una breve descrizione del suo carattere e di ciò che ama: si potranno anche caricare e condividere video, creare profili, avere una vera e propria lista di amici.

Come in tutti i social network anche in Doggyspace occorre chiedere l’amicizia e ricevere l’approvazione prima di mandare messaggi o lasciare un segno nelle rispettive bacheche: una volta ottenuto il via libera si potranno sfogliare album di foto o video, regalare ciotole di cibo o giochi virtuali, scambiare impressioni, conoscersi.

Doggyspace è la prima community per soli cani, un social network in cui gli amici a quattro zampe, tramite i rispettivi padroni, potranno scambiarsi file e fotografie, proprio come accade agli umani attraverso facebook o myspace. Una grandissima novità, ideata da Levi Thornton, un imprenditore americano amante degli animali che ha deciso di mettere in comunicazione tutti i padroni di cani, anche per uno scambio di informazioni nutrizionali, comportamentali, malattie e cure.

Missione cuccioli, il reality dog (video)

missione cuccioliDopo missione Tata, l’obiettivo educazione si focalizza sugli amici a quattro zampe, o meglio sui loro piccoli proprietari. Un programma di Magnolia ideato e realizzato dagli stessi creatori di ”Sos Tata”, Missione Cuccioli, va in onda dal 24 dicembre scorso, tutti i giorni alle ore 21, su DeAKids (Canale 601 di SKy).

Un vero e proprio reality dog che ha come intento quello di formare dei padroni in erba di tutto rispetto. I bambini, infatti, hanno quasi sempre nella lista dei desideri un animale domestico. Accontentarli non sempre é possibile, soprattutto è difficile far capire loro che un gatto, un cane o un qualsiasi altro pet, non sono giocattoli di cui ci si può stancare e che si possono accantonare quando non ci divertono più. Vanno accuditi quotidianamente, puliti, nutriti, il cane va portato fuori, e il rischio è che i genitori si ritrovino un impegno in più, dover badare anche al cane o al gatto, quando già sono stressati a sufficienza.

Ippoterapia, ovvero la terapia con il mezzo del cavallo

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In questo blog abbiamo parlato spesso di Pet Therapy, ovvero di terapia con gli animali; oggi è il turno di una speciale metodica chiamata ippoterapia, ovvero la terapia con il mezzo del cavallo (TMC). L’ippoterapia è stata introdotta in Italia nel 1975 dalla dottoressa belga Danièle Nicolas Citterio; in sostanza l’ippoterapia è una cura che usa il cavallo per migliorare la salute di un paziente umano, ma che non va considerata una terapia alternativa a quelle tradizionali, bensì un’integrazione ad essa e comunque sempre effettuata da personale specializzato.

L’ippoterapia risale all’antichità: già attorno al 360 a.C. Ippocrate di Coo consigliava ai suoi pazienti delle lunghe cavalcate per combattere l’insonnia e l’ansia; più recentemente, nel primo dopoguerra, il cavallo era usato nei paesi scandinavi e in Inghilterra nei programmi di riabilitazione.

Le alghe in acquario: come prevenirle

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Uno dei motivi che più spesso influisce sulla resa del neoacquariofilo e l’abbandono di questo splendido hobby è l’invasione delle alghe nel nostro acquario. Eppure sono sufficienti pochi accorgimenti per contrastare l’avanzata di questi ospiti sgraditi.

I nutrimenti sciolti in acquario, insieme alla luce e all’anidride carbonica, sono le variabili che influiscono sulla crescita sana delle piante. Nel momento in cui questi fattori non sono bilanciati, ecco che le alghe trovano spazio per crescere e proliferare. Le spore vengono di solito introdotte in acquario tramite piante, acqua di trasporto dei pesci o arredi provenienti da altre vasche.

Sono organismi semplici (basti pensare che sono stati i primi ad utilizzare la clorofilla e ad effettuare la fotosintesi clorofilliana) che hanno esigenze molto simili a quelli delle piante, per cui evitiamo di introdurre prodotti miracolosi contro le alghe: molto probabilmente, nuoceranno seriamente anche alla vegetazione. La regola d’oro per combattere le alghe è: prevenzione prima di tutto. Non dobbiamo lasciare spazio alla loro proliferazione, per cui occorre seguire alcune semplici regole.

Cat@log ovvero Twitter per i gatti

twitter gattiStrane invenzioni. Ne parla Luca Chittaro su Nòva100, rubrica del sito de Il sole 24 ore. Tra queste mi ha colpito il sistema Cat@log, un twitter per i gatti, insolito quanto bizzarro software che permette anche ai nostri amici a quattro zampe di aggiornare il loro stato, proprio come facciamo noi esseri umani sui vari social network.

Ma come fa un gatto a scrivere, vi chiederete? Beh, in realtà, questo congegno, brevettato da Jun Rekimoto del Sony Computer Science Labs, si basa su una schedina da attaccare al collo del gatto, che ne registra le azioni, i movimenti e li traduce in aggiornamenti di stato.

La sindrome brachicefalica nei cani

sindrome brachiacefalica

L’argomento di oggi è una patologia della quale sempre più cani sono affetti, cioè la sindrome brachicefalica, una malattia di cui soffrono gli animali che hanno il muso e la testa corti, i brachicefali, appunto. Questi cani fanno una grande fatica a respirare, soprattutto quando fa molto caldo, e vanno subito in affanno dopo aver fatto un piccolo sforzo, come le scale di casa oppure una breve corsa.

I principali cani cosiddetti brachicefali sono il Pechinese, il Carlino, lo Shih-tzu, il Lhasa Apso, il Boxer e il Bulldog francese e inglese, mentre nei gatti questa sindrome è riscontrabile in quelli di razza Persiana; gli animali affetti da brachicefalia presentano il cranio più corto nella parte rostrale e le prime vie respiratorie deformate che fanno sì che il flusso d’aria incontri una maggiore resistenza in fase respiratoria, soprattutto durante l’inspirazione.

Da qui deriva il caratteristico rumore che fanno questi animali quando respirano, soprattutto quando dormono: infatti russano come le persone. È molto importante curare precocemente questi animali, perché se la brachicefalia viene trascurata può causare un’infiammazione cronica a tutte le vie respiratorie, che potrebbe provocare anche disturbi gastroenterici, come l’aerofagia, il vomito oppure il rigurgito, ritardi nella crescita e, addirittura, problemi cardio-vascolari che potrebbero portare a mancamenti da parte dell’animale.

Botti di Capodanno e animali domestici, l’allarme della LAC

botti caniGatti, cani, ma anche uccellini e altri animali domestici possono risentire dei forti rumori provocati dai botti che tradizionalmente vengono fatti esplodere per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. La LAC, la Lega per l’Abolizione della Caccia, mette in guardia dal rischio causato dai petardi ed altri esplosivi “festosi” i proprietari di pets, diffondendo una notizia forse sconosciuta ai più: se tutti infatti sappiamo che gli amici a quattro zampe odiano tuoni  e botti, e corrono a nascondersi quando li sentono, in pochi forse sanno che in alcuni casi l’animale può anche spaventarsi a morte, nel senso letterale dell’espressione:

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento.

L’alimentazione del gatto anziano

alimentazione gatto anziano

Grazie alle maggiori cure e attenzioni, la vita media dei gatti casalinghi si è allungata circa 5 volte in più rispetto a quelli selvatici; la maggior parte dei gatti domestici raggiunge i 16-18 anni di vita, e una piccola parte addirittura i 20 anni, anche se la vita media è di 13 o 14 anni.

Quando il micio invecchia, oltre ad avere più bisogno di cure e attenzione, perché è più esposto a disturbi e malattie, necessita di un’alimentazione più accurata. In commercio esistono dei cibi studiati appositamente per i gatti anziani, che hanno un maggiore contenuto di grassi, fibre e vitamine con un moderato apporto di proteine, ma che hanno il limite di essere più costosi rispetto ai cibi tradizionali.