Il primo centro di ricovero per le tartarughe d’acqua abbandonate

Proprio ieri vi abbiamo parlato della nuova triste tendenza nell’abbandono degli animali, ovvero quella di sbarazzarsi delle tartarughe acquatiche lasciandole nei laghetti o nelle fontane cittadine. Se per i gatti e i cani ci sono diverse strutture che si occupano di curarli e soccorrerli in caso di abbandono, per le tartarughe ne esiste soltanto uno e si trova sul Lago Trasimeno, in Umbria.

La struttura del Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo di Magione, proprietà della Provincia di Perugia, ospita circa un centinaio di tartarughe esotiche che sono state abbandonate nei fiumi e nei laghi dell’Umbria.

Un incendio causa la morte di 20.000 pulcini

Chi non ha mai, magari da bambino, accarezzato un tenero pulcino, piccolo come un batuffolo? Purtroppo chi abita in città sta perdendo via via l’abitudine di vivere a contatto con gli animali ma, di certo, nessuno rimane indifferente di fronte ad una creatura così piccola e indifesa e per questo ha colpito ancora di più l’opinione pubblica la notizia che un rogo, scoppiato a Pavia di Udine nei giorni scorsi, ha causato la morte di oltre 20.000 esemplari. La scomparsa di qualunque specie in modo violento costituisce un evento terribile in verità, ma questo è un caso particolare in quanto questi esserini erano davvero nati da poco e non hanno avuto praticamente scampo.

Divi per un giorno, dieci cani in cerca di famiglia

Una bellissima iniziativa è stata presentata sull’ultimo numero del mensile Quattro Zampe, specializzato in animali: si tratta di Fuori dalle gabbie, Divi per un giorno. Sono state pubblicate le foto di dieci cagnolini in cerca di un padrone, fotografie professionali degne di un vero servizio di moda, per cani modelli tuutti da adottare. I cani presentati sono stati tutti seguiti da associazioni animaliste di volontariato, come Cucciolissimi, Lav, Rifugio San Polo dei Cavalieri, Animalisti Italiani, Aidaea, Quintomondo e Lambs.

I protagonisti? Malù, Tango, Lijuba, Billy, Ringo, Pippo, Libera, Pedro, Heidi e Cristina. LIJUBA: incrocio da caccia di 3 anni, taglia media, timida e tranquilla, cerca il contatto con le persone e va d’accordo con gli altri cani. MALU‘: meticcio di 2 anni, taglia medio-piccola, affettuosa, vivace e socievole. Lo scorso 12 febbraio è stata trovata investita e paralizzata. Ora grazie alla fisioterapia e alla cura dei volontari sta imparando ad essere autosufficiente.

PEDRO: Pitbull di 12 anni, taglia media, docile socievole e affettuoso. E’ stato sequestrato a Frascati e affidato alla Lav nel luglio 2001. PIPPO: meticcio di Pastore Tedesco di 2 anni, taglia media, buono, un po’ timido, molto stressato dal canile, estremamente bisognoso d’affetto. RINGO: incrocio da caccia di 1 anno e ½, taglia media, buono, vivace e affettuoso, ha bisogno di correre e giocare con gli altri cani. TANGO: meticcio di segugio di 2 anni di taglia medio-grande, molto dolce e buono anche con gli altri animali, sempre in cerca di carezze, ha tanto bisogno di correre.

Giochi per cani, il ruolo dei colori nella scelta

Nello scegliere un gioco per cani, spesso teniamo conto di alcune caratteristiche specifiche. Ad esempio, se il nostro cane è un coccolone che ama strofinare il muso contro oggetti particolarmente soffici, opteremo per un peluche. I proprietari di cani adulti che amano masticare o di cuccioli rosicchiatutto sceglieranno piuttosto giochi molto resistenti per evitare la furia distruttiva di Fido.

E per quanto riguarda i colori? C’è chi pensa che l’acquisto di un gioco marrone, ad esempio, simulando i colori dei tronchi in natura, possa piacere di più al cane rispetto ad altri. Ma che dicono gli esperti a riguardo? Il colore conta davvero nella scelta di un gioco per cani?

L’abbandono delle tartarughe d’acqua: ecco un altro triste fenomeno

Poco prima delle vacanze di agosto vi avevamo parlato di due nuovi tristi fenomeni di abbandono degli animali: dopo cani e gatti, ad essere vittime degli abbandoni erano anche i cavalli e gli animali esotici. Ora l’Aidaa, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente, lancia un nuovo allarme: anche le tartarughe d’acqua sono vittime di abbandoni. I numeri sono impressionanti: si parla di 160.000 tartarughe abbandonate negli ultimi quattro anni in laghetti, stagni e, addirittura, fontane delle diverse città.

Ecco cosa ha dichiarato a tal proposito Lorenzo Croce, il presidente dell’Aidaa:

Se da una parte possiamo dirci moderatamente soddisfatti per la diminuzione degli abbandoni di cani e gatti, non possiamo non sottolineare come molto spesso ad essere vittime di questa crudeltà sono gli altri animali; in particolare quest’anno registriamo un forte incremento di abbandoni di tartarughe d’acqua e di animali esotici, mentre cresce in maniera preoccupante la presenza di specie alloctone di pesci di origine tropicale e dei sistemi fluviali dell’est Europa all’interno dei nostri fiumi e torrenti.

Altavilla Irpina: soddisfazione dell’on. Francesca Martini per la revoca dell’ordinanza sull’abbattimento dei randagi

Era soltanto una provocazione“, ha fatto sapere Alberico Villani, il sindaco di Altavilla Irpina che nei giorni scorsi aveva fatto scoppiare la polemica, con la proposta di sopprimere tutti quei randagi che possono essere considerati “pericolosi” per la comunità. In questo modo lo stesso Comune, ha provveduto ad annullare e revocare quella che è una ordinanza illeggittima ed in contrasto con il diritto. La soddisfazione da parte del sottosegretario alla salute con delega alla Medicina Veterinaria, Francesca Martini, non è tardata ad arrivare anche perchè la stessa era intervenuta immediatamente a richiamare il primo cittadino al rispetto delle leggi vigenti in materia di tutela degli animali. Per questo ha commentato: ”Sono soddisfatta perche’ hanno prevalso il buon senso e la legalita’, infatti l’ordinanza emanata dal Sindaco non teneva conto delle leggi vigenti che sanciscono il divieto di uccisione degli animali d’affezione e l’obbligo di tutelarne la salute e il benessere. La soluzione al randagismo non puo’ essere un atto di incivilta’ e crudelta’.Fra i doveri di un Sindaco vi e’ quello di far rispettare le norme in vigore e non istigare a commettere reati. E’ giusto che le Istituzioni si adoperino per tutelare l’incolumita’ pubblica ma cio’ non si ottiene con la legalizzazione di atti di intolleranza e di violenza nei confronti di cani randagi.Al contrario la prevenzione puo’ essere attuata solo promuovendo il rispetto degli animali e la corretta relazione uomo-animale”, come riportato sul sito dell’Asca.

Padova: prima multa per omissione di soccorso ad un cane ferito

La riforma del codice della strada ha introdotto importanti novità per i nostri amici a quattro zampe: una tra tutte l’equiparazione della salute dei cani investiti o vittime di incidenti stradale, al pari di quella degli esseri umani. Se qualcuno li investe e non si ferma per soccorrerli e per chiamare le autorità competenti, viene multato per omissione di soccorso. In una cittadina in provincia di Padova è stata elevata la prima multa per omissione di soccorso verso un animale ferito. Nel nostro paese non era mai successo prima. Il pensionato dovrà pagare, secondo quanto riportato sul giornale Il Mattino di Padova, una multa di 389 euro, per omissione di soccorso ai danni di un cane meticcio che aveva investito. Il cane si chiamava Rocky, per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare: morto dopo poche ore dall’incidente tra sofferenze, a causa dei grandi traumi inferti dall’impatto con il mezzo. L’uomo non si era fermato per soccorrerlo, ma alcuni passanti, tra i quali anche il proprietario dello stesso animale, hanno preso il numero di targa, denunciando il fatto ai Carabinieri. Gli agenti dopo varie ricerche sono riusciti a rintracciare il proprietario dell’automobile: dopo averlo trovato l’uomo e’ stato multato per omissione di soccorso. Una multa tutt’altro che leggera, dal momento che, per non essersi fermato, dovra’ pagare 389 euro. Ma poteva andargli peggio: il massimo della sanzione e’ stato fissato a 1559 euro!

Cani, il lato peggiore di possederne uno

I cani portano nella nostra vita gioia, amore e compagnia. Ma, innegabilmente, anche se attenuati dall’immensa carica positiva dell’avere un animale domestico, ci sono anche dei lati negativi, come in tutte le cose, legati alle difficoltà di addestramento ad esempio, alle liti con i vicini, al viaggiare con il quattrozampe al seguito ed ai costi di mantenimento spesso esosi.

Da un sondaggio effettuato dal sito Petplace emerge che i proprietari di cani, alla domanda: Qual è l’aspetto peggiore del possedere un cane? hanno dato risposte che evidenziano le principali difficoltà dell’adottare un quattrozampe. Vediamole dopo il salto.

Il gatto Persiano Chinchilla

Il gatto Persiano Chinchilla è una varietà di Persiano che venne selezionata in Inghilterra nel 1885; per la selezione di questo gatto vennero fatti accoppiare un Persiano Smoke e un Silver Tabby, dalla cui figlia nacque l’odierno Chinchilla.

Il nome di questo gatto deriva dall’omonimo roditore dal pelo estremamente folto. La Federazione Internazione Felina ha suddiviso la varietà Persiano in più categorie in base alla pigmentazione della punta del pelo, per cui si hanno il Persiano Chinchilla, il Persiano Golden Shell, il Persiano Silver Shaded e via dicendo.

Fisicamente, il Persiano Chinchilla si presenta come un autentico batuffolo di pelo, il che lo rende il più raffinato tra tutti i Persiani, anche a causa della sua sottile ossatura; generalmente questi gatti possiedono gli occhi color smeraldo, con le labbra e il tartufo rosa, e il pelo lungo e folto di colore chiaro, anche se i gattini nascono con il pelo scuro che si schiarisce mano a mano che crescono e il pelo si allunga; la gorgiera è molto folta e ricopre spalle e petto. Il Persiano Chinchilla è un gatto di taglia medio-grande, i maschi sono più grossi delle femmine e hanno un peso che oscilla dai 4,5 ai 5,5 kg.

Hollywood: le star continuano ad amare i cani “da borsetta”

Che molte star americane e non, amino gli animali in modo assoluto è cosa risaputa, soprattutto perchè in un mondo in cui è difficile sopravvivere senza essere ben presto sostituite da giovani più talentuose, ambiziose e belle, i pets riescono ad infondere grande tranquillità e fiducia. Ultimamente però, sono sempre di più le esponenti del gentil sesso che, per moda o per vezzo, scelgono animali di piccola taglia da poter esibire come un trofeo e da poter portare pure agli eventi mondani, dentro ad una minuscola borsetta. Che si tratti di un ennesimo modo per attirare l’attenzione o di un improvviso senso materno verso le creature piccole e indifese, l’elenco è davvero lungo ed è destinato a crescere. Insomma, manie da star.

Chi popola l’acquario: la neocaridina Red Cherry


La Neocaridina denticulata sinensis var. Red, Neocaridina heteropoda è conosciuta in Italia con il nome di Neocaridina Red Cherry, per il suo bel colore rosso vivo: la colorazione rossa dipende da parecchi fattori quali l’umore, i valori dell’acqua, l’alimentazione e il bagaglio genetico. Si tratta di un invertebrato molto pacifico le cui dimensioni da adulto si aggirano sui 2-3 cm. Il range di temperatura per la vita di queste neocaridina varia da 10 a 30 gradi centigradi anche se per favorirne la riproduzione è meglio una temperatura sui 18 e 22 gradi.

Il maschio presenta una taglia più piccola e un corpo più affusolato, il carapace è meno colorato o con presenza di bande, mentre la femmina presenta colorazione rossa e più scura in maniera più diffusa e marcata . Il maschio inoltre presenta le antenne medialmente più lunghe. Come le altre neocaridine, anche la red cherry è una gran mangiatrice di alghe, anche se non disdegna il classico cibo per pesci.

Il loro temperamento è tranquillo anzi tendono a nascondersi in caso di pericolo: per vederle più facilmente è consigliabile inserire in acquario molto muschio, piante galleggianti e un fondo scuro. Le red cherry sono innocue, occorre evitare la convivenza con pesci e crostacei di taglia elevata e agressivi, meglio introdurre in vasca pesci di comunità piccoli e tranquilli, in modo particolare poecilidi mentre se si vuole riprodurli, dedicare alla red cherry un acquario specifico.

Il pronto soccorso per animali, a Torino arriva l’ER per cani e gatti

Se il cane o il gatto stanno male all’improvviso, specie se al di fuori delle fasce orarie del nostro o di altri veterinari della zona, è un bel problema. Ed in certi casi, lo sappiamo, la tempestività è tutto. Oggi chi è di Torino e provincia può trovare assistenza sanitaria no stop al nuovo pronto soccorso per animali di via Leonardo da Vinci 48, a Grugliasco, aperto alla facoltà di veterinaria. Un servizio garantito 24 ore su 24 che è partito a fine agosto e che ha così ampliato i servizi già offerti in precedenza dalla clinica universitaria torinese, che operava su 4.000 casi all’anno.

A pochi giorni dall’apertura, si fa già un primo bilancio, inutile dire positivo. L’ER per cani e gatti ha già attirato l’attenzione di molti proprietari, ma non fa poi così tanta concorrenza ai veterinari privati, perchè molto spesso c’è un clima di collaborazione, dal momento che non tutti gli studi sono dotati delle attrezzature per operazioni più complesse e che al pronto soccorso per animali si trattano in gran parte le emergenze notturne ed i casi più difficili.

Il gatto selvatico africano

I luoghi dove è più facile vedere questa specie di “micio” così particolare, sono soprattutto i parchi e le riserve africane del Masai Mara, Tsavo, Samburu e Buffalo Springs, almeno per quel che riguarda l’area del Kenya. Si tratta del più piccolo felino del continente e uno dei più grintosi e scattanti, fra gli esemplari che abitano la savana. Durante un safari, non è semplicissimo o frequente avvistarlo, ma di certo chi riesce a trovarselo di fronte è davvero molto fortunato. Parliamo del gatto selvatico africano che è un parente, neppure troppo lontano, del corrispondente europeo e recenti studi, hanno dimostrato che proviene direttamente dal gatto domestico. Gli esami del DNA, infatti, sono piuttosto chiari. In effetti, a ben guardarlo, somiglia molto ad un gatto soriano, anche se gli arti sono più lunghi e sviluppati, ma come lui si occupa principalmente di cacciare roditori, uccelli ed insetti.