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Conigli abbandonati dopo Pasqua, l’allarme dell’ASPCA

Adottare un grazioso coniglietto a Pasqua? Benissimo, purché non si decida di liberarsene poche settimane dopo una volta passato l’entusiasmo. Il problema del maltrattamento e dell’abbandono di conigli soprattutto nel periodo di Pasqua è sempre più diffuso come segnalato dalle associazioni animaliste  che cercano di far riconoscere il coniglio come un vero e proprio animale domestico. 

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Socievoli e un po’ meno impegnativi da un punto di vista quotidiano in termini di alimentazione e di movimento rispetto a cani e gatti, nonostante ciò i conigli vengono acquistati e poi velocemente abbandonati. Lo mette in evidenza l’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals che avverte come anche la scelta dell’adozione di un coniglio debba essere effettivamente ponderata esattamente quasi come la scelta di avere un cane o un gatto.

I conigli non sono degli animali domestici in miniatura, non sono animali a gestione o a costo zero. Sono animali molto sociali e interattivi. Hanno bisogno di interazioni sociali e ambientali quotidiane, esattamente come un cane o un gatto.

Ma perché i conigli di fatto vengono abbandonati? Sembra che i proprietari non siano troppo propensi a pulire quotidianamente la gabbietta da feci e urina che durante la stagione dell’amore i maschi diventino un po’ aggressivi e che lasciati liberi in casa i conigli tendano a rosicchiare un  po’ tutto. Altri si lamentano dei costi necessari per le cure veterinarie e per l’alimentazione con la scelta repentina di abbandono dopo i primi entusiasmi.

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L’ASPCA lancia l’ennesimo appello: i conigli sono animali in grado di restituire amore e riconoscenza nei confronti dei loro proprietari, ma è d’obbligo ponderare bene la scelta di adottarne uno assumendosi le proprie responsabilità senza seguire le mode.

photo credits | thinkstock

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