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Coda del cane, mezzo di comunicazione

La coda del cane è il principale mezzo di comunicazione con l’esterno di questo animale. Ancor più dell’abbaio è in grado di far comprendere immediatamente quale sia lo stato d’animo del nostro amico a quattro zampe.

Cosa ci dice la coda del cane

La coda del cane e il suo comportamento sono forse la parte più interessante da conoscere per un umano. E’ in qualche modo il supporto migliore alla voce dell’animale. E uno strumento diretto di comunicazione per quest’ultimo.

La coda del cane, l’abbaiare: sono tutti modi di esprimersi che abbiamo imparato a riconoscere in migliaia di anni. Questi vengono utilizzati dall’animale per esprimere se stesso. E per far sì che gli altri animali e gli esemplari della stessa specie possano “comprenderli”.

Lo scodinzolio è sfruttato dai cani molto di più dei loro parenti prossimi. I lupi non usano questo modo di comunicare o, meglio, lo usano molto meno. E anche gli altri animali dotati di coda non sfruttano questo strumento tanto quanto i nostri migliori amici.

La coda del cane e il suo movimento hanno incuriosito così tanto un gruppo di studiosi del Max Planck Institute for Psycholinguistics di Nijmegen, in Olanda da spingerli a una ricerca dedicata.

Questo studio è stato poi pubblicato sulla rivista di settore Biology Letters, con il titolo “Perché i cani scodinzolano?”. Al suo interno i ricercatori hanno affrontato qualsiasi possibile causa di tale movimento. Suggerendo che questo ampio utilizzo sia arrivato proprio grazie alla domesticazione umana avvenuta nel corso dei millenni.

Espressione di linguaggio

Come già sottolineato la coda dei cani è un mezzo per esprimere un linguaggio specifico. La capacità espressiva della stessa è molto ampia. Basta pensare al fatto che i cani muovono la coda quando sono felici. E quando questo accade, spesso quando vedono il proprio umano, il movimento è orario.

Quando invece la sensazione provata è di pericolo, il movimento è in senso antiorario: per loro è espressione di voglia di allontanarsi. Altri studi precedentemente condotti e che sono stati presi in analisi in passato hanno mostrato come un cane cresciuto in un contesto umano scodinzoli di più di quanto faccia un cucciolo di lupo cresciuto comunque in cattività.

Questa particolarità suggerisce che il cane abbia essenzialmente inventato il movimento della coda come lo conosciamo tra i 50 mila e i 15 mila anni fa. Ovvero nel momento in cui ha avuto inizio il processo di domesticazione umana. Il movimento della coda dei cani come espressione sarebbe nato quindi come un “effetto collaterale” perfezionatosi con la selezione naturale.

Altra ipotesi è che possa essere stata una selezione diretta. Data dal fatto che possiamo aver trovato il movimento piacevole e che abbiamo selezionato più o meno consci, quegli animali che si comportavano in tale modo.

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