Dott. Fido aiuta in casi di autismo e narcolessia

cane dottore

cane dottoreFin dai tempi primordiali l’uomo si è alleato con i cani per andare a caccia, poi con il corso degli anni il rapporto è evoluto trasformando il quadrupede come  guardiano del gregge, “antifurto”, bagnino o, come vedremo oggi, come “medico”. Un medico capace di aiutare in casi di autismo e narcolessia.

Abbiamo più volte parlato ai nostri lettori riguardo la pet therapy, che coinvolge gli animali, non solo cani, in attività che vanno a migliorare la salute dell’uomo; ad avvalorare la tesi arrivano nuovi studi che fanno emergere che Fido aiuta a ridurre lo stress nelle famiglie con bambini autistici e svolge la funzione di “guardiano” con le persone narcolettiche. A spiegarne i dettagli è la Bbc.

Nintendo, un videogioco contro l’abbandono dei cani

Adottare un cane non è un gioco ma a sensibilizzare contro l’abbandono di Fido, in un periodo particolarmente critico per questo fenomeno disumano qual è l’estate, può pensarci un videogioco.

La Nintendo, in collaborazione con la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, e avvalendosi di Edoardo Stoppa, inviato pet-friendly di Striscia la Notizia, come testimonial, ha avviato una singolare iniziativa nei canili della Lega, che si avvale di Nintendogs and cats, un gioco che simula l’adozione di un cucciolo e fa capire ai futuri proprietari cosa comporta questo passo, spesso preso troppo alla leggera, con il risultato che, stanchi del giocattolo e della parte meno divertente di avere un cane in casa, le persone se ne liberino, proprio come si fa con un vecchio peluche.

Ogni anno finiscono in canile 100mila cani, in media uno ogni due minuti. E tra questi trovatelli, ci sono anche cani già adottati che ritornano al mittente. Per loro è ancora più traumatico, dopo aver assaporato le gioie di avere una famiglia che ti coccola e si prende cura di te, tornare dietro le sbarre, alla solitudine, in attesa, giorno dopo giorno, di ritrovare un po’ di calore ed amore.

Compleanno di Fido? Idee utili per festeggiarlo

La pets mania dilaga: ormai sul web si vende e si compra di tutto. Dai vestiti più o meno improbabili per cani, alla pasticceria raffinata, alle lozioni e profumi da fare invidia a quelli acquistati per noi umani in profumeria: come dimenticarsi del compleanno del proprio amico a quattro zampe? Ecco allora che nasce il Dog Birthday Pary, sito specializzato nell’organizzazione di feste di compleanno per cani, di tutte le rzze e tgalie. All’interno un sacco di consigli utili per rendere speciale, sia per il cane che per il padrone, il compleanno di Fido.

La festa di compleanno, ottima occasione per coccolare un pò il proprio cagnolone e dirgli grazie per tutto l’affetto che dimostra nei nostri confronti, può essere organizzata a tema, scegliendo tra quelli proposti oppure proponendone uno voi stessi: si passa da un’ambientazione dedicata alle farfalle, fino a Scoobi-Doo, passando per le armonie di una lontana isola tropicale. L’importante è che tutti gli acessori presenti al party siano in linea con il tema prescelto.

Il cane in ufficio migliora la produttività aziendale e la salute dei dipendenti

Ufficio per i diritti degli animali

Il cane in ufficio per stemperare la tensione, aumentare la produttività dei dipendenti, creare un clima più disteso e allegro e rendere meno pesanti e stressanti gli straordinari, i periodi di duro lavoro cui non corrisponde un aumento di stipendio, i sacrifici.

Diverse ricerche condotte sull’argomento hanno dimostrato che avere un cane che scodinzola in mezzo alle scrivanie rende i lavoratori più collaborativi e fa digerire meglio anche le antipatie.

Eh, già, perché Fido è sicuramente un buon esempio per noi bipedi: sempre allegro, fa le feste a tutti, dimentica i torti subiti in fretta, le sgridate prese, manda giù le critiche su quanto è disordinato e casinista e non ci tiene il muso per giorni e giorni.

Ci son due leontigri ed una cagnolina…

Non amo zoo, delfinari, circhi, in generale nessuna gabbia, per quanto spaziosa e dorata, in cui mettiamo in bella mostra gli animali arrogandoci il diritto di dire che sono felici, che almeno non devono preoccuparsi dei predatori come avverrebbe allo stato brado e simili (in effetti anche noi, se ci rinchiudessimo in casa, non dovremmo preoccuparci di finire investiti da un’auto!).

Queste sono le cose che ci raccontiamo per sentirci meno in colpa, in realtà sottraiamo la libertà agli animali selvatici per esporli in queste teche viventi a documentare la loro esistenza, per vedere come son fatti da vicino, dimenticandoci che la parte più importante della loro natura gliel’abbiamo sottratta e quello che osserviamo altro non è che il vago ricordo di un leone, di un orso, di un puma.

Gli episodi di aggressione avvenuti di recente da parte di orche in cattività o ancora il decesso prematuro dell’orso Knut allo zoo di Berlino, morto di solitudine, testimoniano che privare questi animali della loro anima selvatica e del loro habitat è controproducente oltre che crudele.

Insegnare ai cani a parlare, lo progettavano i nazisti (e se solo ci fossero riusciti!)

Insegnare ai cani a parlare, ci pensavano i nazisti. Ad Hitler evidentemente non bastava che a pronunciare Heil, mein Führer! fossero soltanto gli umani, se così si possono definire i suoi proseliti, quelli che condividevano la sua visione del mondo e i suoi metodi.

Tutto ha inizio con un progetto che prevedeva l’integrazione dei cani come risorse nello sforzo bellico e fin qui niente di strano, a parte il fatto che venivano asserviti ad una causa ignobile, pensiamo ai campi di concentramento, ad esempio, e chi non evoca l’immagine delle SS con il pastore tedesco al guinzaglio a pattugliare i lager?

Ad ogni modo, anche oggi i quattrozampe, come abbiamo visto nel caso più eclatante e recente, la cattura di Osāma bin Lāden, vengono impiegati come cane soldato nelle cause, più o meno nobili, dell’uomo, in operazioni antiterrorismo o al fronte.

Il cane casalingo, fa il bucato e lava i vetri

Un cane casalingo, segni particolari: particolarmente portato per i lavori domestici o meglio per farli sembrare divertenti alla sua proprietaria.

Si sa, infatti, che le faccende annoiano specie se a farle si è da soli e allora perché non farsi affiancare da un aiutante a quattrozampe? Specie se il vostro partner o la vostra compagna proprio non vogliono saperne di darvi una mano.

Lui si chiama Jesse ed un Jack Russell Terrier dell’età di cinque anni. La fortunata proprietaria è Heather Brook, fortunata sì ma soprattutto molto abile nell’addestramento.
Eh, già, perché quando si è resa conto del talento innato del suo cane, particolarmente sveglio e rapido nell’apprendimento, ha iniziato ad insegnargli come tirare fuori il bucato dal cestello della lavatrice, come lavare i vetri ma anche, fortunamente per il cane aggiungiamo, attività più piacevoli come andare sullo skateboard o saltare la corda.

In Belgio arriva lo snack bar per cani

snackbar per CaniIl signor Bernard Schol si è stancato di fare da mangiare ai bipedi, il suo lavoro era il ristoratore per bipedi con un locale a Bruxelles, adesso invece si è convertito in un cuoco per cani aprendo uno snack bar per clienti pelosi a quattro zampe.

Canile Municipale Roma: Flavia Vento condannata per diffamazione

Flavia Vento è stata condannata per diffamazione e ingiurie a seguito di una vicenda che risale, per la verità, ormai ad un pò di tempo fa. La showgirl da sempre pronta a difendere i diritti degli animali, aveva a suo dire riscontrato una situazione poco felice a Roma e se ne era lamentata in modo piuttosto plateale come suo solito. Adesso il giudice Roberta Conforti, della X sezione penale di Roma, ha anche chiesto per lei una pena di euro 300 di multa, oltre che il pagamento delle spese processuali. A citare in giudizio la soubrette, è stata un paio di anni fa, precisamente nel marzo del 2008, la delegata del sindaco per i diritti degli animali del Comune di Roma dell′allora giunta di Walter Veltroni, Monica Cirinnà e il perchè è presto detto.

Spiagge per cani in Italia

Cari amici di Tuttozampe si avvicina il periodo delle vacanze e i veri pet-friendly ne approfitteranno per passare del tempo all’aria aperta con gli inseparabili compagni cani. Chi proprio non ha alcuna possibilità di portare Fido con sé si attrezzerà chiedendo assistenza ad amici e parenti, affidandosi ad un dog sitter o ancora sistemando il cucciolo in una pensione. Oggi in tanti tra gli hotel per cani si sono attrezzati con le webcam che chi permettono di monitorare il nostro cucciolo anche da lontano ed assicurarci che stia bene, che venga nutrito e curato come si conviene.

Ad ogni modo, mai abbandonare un cane quando si parte per le vacanze. Per chi porta il cane con sé piuttosto che affidarlo al dog sitter, alla pensione per animali o ancora a parenti e ad amici, si profila l’amletico dilemma: mare o montagna? In montagna si può praticare il dog trekking, fare tante escursioni con Fido e c’è più spazio per i quattrozampe. Al mare, invece, purtroppo, sono ancora poche le spiagge attrezzate ed aperte ai cani.

Comunque, per chi preferisce andare al mare con il cane, segnaliamo alcune spiagge dog-friendly, divise per regione. L’elenco non è esaustivo ed è  in continuo aggiornamento, i dati sono dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Se ne conoscete altre segnalatecele pure. Buone vacanze al mare a voi e ai vostri amici cani dalla redazione di Tuttozampe!

La coda e le orecchie dei cani sono salve, lo dice il ministero della Salute

cane orecchieVi ricordate la polemica sollevata ad Aprile dalla nota emessa dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio? Se non vi è familiare potete leggere l’articolo riguardante il fatto, allo stato attuale il taglio della coda e delle orecchie dei cani saranno consentiti solo nei casi un cui «un veterinario lo considera un intervento non curativo necessario, sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse dell’animale». Questo è quanto è stato stabilito da una nuova ordinanza del ministero della Salute sulla tutela dell’incolumità pubblica dei cani.

Un cane per tifoso, Kyra ultras del Livorno a quattrozampe

Un cane per tifoso. Lo annovera il Livorno che sabato scorso, impegnato in una sfida  decisiva contro il Piacenza per i play-off, si è ritrovato in curva Nord allo stadio Picchi un ultras a quattrozampe: Kyra, che pare abbia pure esultato quando la sua squadra del cuore ha segnato un goal decisivo, partecipando ai cori abbaiando. Di sicuro ha portato fortuna al team di Novellino dal momento che il match si è concluso con la vittoria della squadra livornese.

Ma che ci fa un cane allo stadio? Non ci è certo arrivato facilmente bensì per mezzo di una lunga trafila burocratica. Kyra ha quattro anni e il suo proprietario, un pensionato di 54 anni di nome Mario Bartoli, non riesce a separarsene mai, tanto che pur di non lasciare l’amica di zampa a casa da sola alla domenica (che vi ricorda?) rinunciava ad andare a tifare per la sua squadra.

L’uomo, senza scoraggiarsi, ha impiegato tutte le sue forze e… due mesi di tempo prima di ricevere l’ok da parte del difensore civico. Secondo quanto riporta il Tirreno si tratta del primo caso in Italia di un cane spettatore allo stadio. Ma com’è andata questa prima volta di un quattrozampe in curva?