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Cani e gatti randagi, un ‘bar’ tutto per loro a Napoli

Non cadiamo nell’errore. Non è che ora, siccome l’iniziativa è a Napoli, gli speciali avventori degusteranno pizza fritta babà e sfogliatelle. Di sicuro avranno la possibilità di dissetarsi e rifocillarsi. Nasce a Napoli il primo punto di ristoro della città per amici a quattro zampe; l’iniziativa non è nuova in assoluto perché in alcune città italiane (Milano, Torino, Firenze) ne sono state già da tempo avviate di analoghe per i cani, così come già esistono cat caffè.  Nuova è l’idea di aver pensato a cani e  gatti randagi. Nulla vieta che del servizio ne usufruiscano animali regolarmente accompagnati.

Cani e gatti randagi, bar a NapoliL’idea è stata di due sorelle titolari di una boutique al centro di Napoli, dopo che quest’estate si è posto il problema in città di posizionare ciotole d’acqua fuori ogni esercizio commerciale, per aiutare cani e gatti a dissetarsi nelle giornate più calde.

L’iniziativa ha avuto successo, ma terminata l’estate le ciotole sono state tolte perché ritenute non più necessarie, dimenticando che gli amici a quattro zampe hanno sempre bisogno di bere specie dopo una passeggiata nonché di poter fare uno spuntino. Per questo Alessia e Roberta Giancristoforo, accanto all’ingresso del loro punto vendita hanno fatto collocare due ciotole fisse, una per l’acqua, l’altra per il cibo, per lo più croccantini.

“Possediamo e amiamo i cani per i quali ci battiamo da sempre. Per questo abbiamo pensato di installare fuori dal nostro negozio un punto sosta per cani randagi o che stanno passeggiando. I nostri amici a 4 zampe potranno gustare degli ottimi croccantini o bere acqua fresca. Chiunque potrà venire nel mio locale senza rinunciare alla compagnia dei propri cani”.

La trovata ha avuto il plauso delle associazioni animaliste che invitano i commercianti di Napoli ad aderire al progetto dog’s bar in modo da poter aiutare i randagi e rendere la città un po’ più pet friendly. Un simile punto di ristoro è già stato realizzato a Torre del Greco (in provincia di Napoli) lo scorso aprile all’esterno di un bar. Per ora si tratta però di casi isolati. Il lavoro da fare in questa direzione è infinito. Speriamo l’idea sia d’esempio e si diffonda nel centrosud.

 

Photo credit: napolidavivere.it

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