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Cane condannato a morte: si lotta per salvarlo

Spesso non riesco proprio a comprendere certe cose che leggo e che riguardano il comportamento umano. Si può condannare a morte un cane? Sì purtroppo, mi direte voi lettori di Tutto Zampe, accade abitualmente in tutti quei luoghi in cui ad esempio, ancora oggi si attua la lotta al randagismo attraverso l’eliminazione fisica dell’animale (basta pensare all’ultimo caso della strage per gli Europei 2012). Ma la storia che vi raccontiamo oggi è un’altra. Lennox, questo il nome del cane, dovrebbe essere giustiziato oggi, con una iniezione letale e non è un animale randagio, tutt’altro e per lui sono sorti numerosi movimenti.

Uccidere un cane, in Italia, è vietato per legge, anche se sono ammessi i casi di soppressione di animali pericolosi che si sono dimostrati fortemente aggressivi. Il cane Lennox però, non ha fatto nulla di tutto ciò, è tranquillo, di proprietà di una famiglia con una bambina disabile, Brooke, di 12 anni, affetta da gravi problemi respiratori ed ha l’unica colpa di essere un simil –pitbull, razza vietata in Gran Bretagna da una legge del 1991, il Dangerouse Dogs Act: la sentenza è prevista per oggi. Il cane è stato “arrestato” sin dal maggio 2010 dalle guardie zoofile locali e da allora viene trattenuto in un canile: nonostante la proprietaria si sia rivolta alla magistratura, la Corte d’Appello ha confermato la sentenza.

Caroline Barnes la proprietaria del cane non si è ancora arresa, ha lanciato una petizione per chiedere la grazia per il suo cane, raccogliendo oltre 2000 firme, ha creato il gruppo su Facebook Save Lennox e scosso l’opinione pubblica anche in Sudafrica, Australia ed Usa. Qui davanti al consolato inglese a New York, si è maifestato ed anche le nostre associazioni animaliste Enpa e Federazione Associazioni Diritti Animali e Ambiente si sono mobilitati per lui, con l’appoggio degli ex ministri Franco Frattini e Michela Vittoria Brambilla, ma per il momento, nessuna notizia di grazia.

Eppure l’animale è stato sottoposto anche al test del DNA che avrebbe confermato che Lennox non è un pitbull, ma un “cane fantasia“, un incrocio tra un American Bulldog, uno Staffordshire Bull Terrier e un Labrador. E’ castrato, registrato, microchippato e assicurato. Insomma, l’ottusità umana e la burocrazia dove possono arrivare? I medici che seguono Brooke, la bimba malata, si dicono preoccupati, perché da quando gli è stato tolto il suo fedele amico non va più a scuola ed ha cominciato a praticare atti di autolesionismo.

Foto: Thinkstock

 

3 commenti su “Cane condannato a morte: si lotta per salvarlo”

  1. salve appena letta la notizia sono rimasta sconvolta e ho pianto tanto!
    anch’io ho un cane e so ke significa il loro affetto….si commettono sempre cattiverie e atrocita’ nei confronti dei nostri amici a 4zampe!diciamo BASTA!URLIAMO BASTA!non se ne puo’ piu’!!!!chi siamo noi per ammazzarli????ki siamo noi per giudikarli???ku siamo noi per abusare di loro????ki siamo noi per utilizzarli per esperimenti e per combattimenti????
    BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!ANCHE LORO HANNO DIRITTO DI VITA, DI RISPETTO E DI GIUSTIZIA!NOI ESSERI UMANI DOVREMMO ANALIZZARCI E GIUSTIZIARCI DA SOLI PER TUTTO CIO’ CHE DI MALE FACCIAMO A LORO E TRA DI NOI!!!!!!!!!!
    MI AFFIDO A NOSTRO SIGNORE E ALLA VOSTRA BUONA FEDE!
    CON LA SPERANZA CHE CONTINUI A VIVERE LENNOX!

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