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Una tassa sul soggiorno dei cani, la denuncia dell’ENPA

Un contributo per la disinfestazione così lo chiamano i gestori delle strutture che stanno applicando, in questa calda estate italiana, una vera e propria tassa sul soggiorno degli animali domestici che va a sommarsi alle cifre già esorbitanti che spesso si devono pagare per far alloggiare il cane piuttosto che il gatto in albergo. La denuncia arriva dall’ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, che in questi giorni ha ricevuto delle segnalazioni, da più parti d’Italia, sul conto di fine soggiorno che viene maggiorato, pensate un po’, fino a 40-80 euro se al seguito il cliente aveva Fido o Micio.

Una tassazione tanto arbitraria quanto inaudita ed alquanto sospetta che spesso viene mantenuta nascosta al momento della prenotazione, a testimonianza della malafede di chi la applica. Suona un po’ come una sanzione, come se non ce ne fossero già a sufficienza, nel nostro Paese, quando si tratta di viaggiare con gli animali al seguito.

Per carità, spiega l’ENPA, e sottoscriviamo, è giusto disinfestare l’alloggio ma chi ci assicura che questi soldi vengano effettivamente spesi per le operazioni di pulizia? Sembra più il tentativo di lucrare per far fronte alla crisi a spese dei clienti e dei tuttozampe, tanto più che di queste spese non si fa menzione nel preventivo come dovrebbe invece avvenire.

Il prezzo del soggiorno, spiega l’associazione, dovrebbe essere già comprensivo di tutto, proprio come avviene per gli ospiti “a due zampe” che, infatti, non pagano alcun extra per la pulizia della camera o dei sanitari. E comunque eventuali spese supplementari per i “quattrozampe” dovrebbero essere giustificate e pubblicizzate in modo chiaro e immediato.

Cosa fare se vi chiedono questa tassa a bruciapelo? L’ENPA ci spiega che

Il gestore della struttura turistica ha il dovere di mostrare al suo ospite le ordinanze sindacali e tutti gli altri atti che gli impongono di procedere con la disinfestazione e quindi di chiedere il sovrapprezzo. Se ciò non dovesse accadere suggeriamo ai proprietari dei pet di rivolgersi alle autorità competenti.

Occhi ben aperti dunque ed attenti alle truffe, sempre in agguato, ahinoi!

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