Il Chihuahua, la piccola divinità

Chihuahua

Il Chihuahua è senza dubbio uno dei cani più piccoli che esistano. Affonda le sue origini nell’antico Messico, e proprio come per molti suoi simili che hanno conosciuto popoli antichi è stato oggetto di miti e storie fantastiche. Xolotl, divinità del popolo Tolteco, era come il più famoso Anubis, divinità egizia, aveva anch’egli sembianze canine. Xolotl ricopriva anche lo stesso compito che spettava ad Anubis, accompagnare i morti nell’aldilà.

Eh si, anche il piccolo Chihuahua è stato oggetto di un mito così importante, traghettare i morti è un grave compito, e infatti i piccoli esemplari ne hanno anche pagato le conseguenze. Tra i Toltechi c’era l’usanza di uccidere e seppellire i Chihuahua insieme ai loro padroni. Fortunatamente poi subentrò un’altra cultura messicana, quella dei Chichimec. La radice del nome di questo popolo, “chichi” significa proprio “cane”, i Chichimec erano il Popolo del Cane.

Collie, il pastore del ritorno a casa

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CollieIl Collie è il cane pastore dei bassopiani scozzesi, il guardiano di greggi che discende dal Borzoi, dal Terranova e dal Levriero scozzese. Il suo nome deriva probabilmente dal termine coalie, o coaly, che significa nero come il carbone. Questo probabilmente si riferisce al muso scuro del cane che pascolava le greggi in Scozia, ma è anche possibile che molto tempo fa il Collie fosse prevalentemente di colore nero e che quindi gli scozzesi gli abbiano dato questo nome riferendosi al pelo scuro e non solo al muso del suo antenato.

Il Collie da sempre possiede due caratteristiche fondamentali, che lo hanno reso nel corso del tempo uno dei cani preferiti dalla letteratura, dal cinema e dalla tv. Ha un senso del dovere innato, non è in grado di non portare a termine un compito, e collegato a questo l’amore che lo lega alla sua famiglia e talmente tanto grande che tante sono diventate le leggende e le storie vere che narrano di Collie indispensabili per il padrone o di cani che sono sempre tornati al nido, anche se lontani chilometri e lottando contro mille difficoltà, perchè non potevano fare altrimenti.

Il Terranova, nostromo dei cani

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Le origini del Terranova sono sconosciute ai più, visto che le storie sulla nascita della razza sono troppe e difficili da accorpare. Possiamo affermare con certezza solo che la razza prende il nome dall’isola canadese di Terranova e che lì sono stati così tanti gli incroci di genti (e cani), che qualcosa sarà successo ed è venuto fuori questo splendido cane, enorme e dolcissimo.

Alcuni pensano che i vichinghi lo abbiano portato sull’isola, altri invece che gli inglesi, dopo averla conquistata, vi abbiano portato degli esemplari di Mastino Tibetano, che incrociandosi con i cani del luogo, usati per la caccia agli orsi, abbiano dato vita al nostro Terranova. Altri sostengono che la vicinanza tra le isole Labrador e Terranova indichi che sono stati i Labrador Retriever, attraversando a nuoto, in nave o a piedi lo Stretto dell’Isola Bella, ad arrivare lì a Terranova e ad accoppiarsi con i cani del luogo. E se invece la razza discendesse dal Pastore dei Pirenei, arrivato qui grazie ai pescatori di merluzzo? Poco importa, alla fine pare che esistessero già degli esemplari di cane sull’isola, che cacciavano gli orsi, e questo ci basta, perchè ciò spiega non solo le dimensioni, ma anche il grande coraggio dell’immenso Terranova.

Levriero Afgano, il cane di Noè

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Io ho una vera passione per questo cane. Devo ammettere che se a volte immagino per me per la mia futura famiglia una grande casa, magari con giardino, non posso fare a meno di pensare a un paio di cani da possedere, e nei sogni, in cui non vado nei canili a recuperare dei piccoli trovatelli, tra le fronde degli alberi e in mezzo ai cespugli spunta fuori un favoloso Levriero Afgano. Non è detto che un giorno non accada! Ma veniamo a questo cane, che nasconde anche una mitologia che lascia senza fiato.

L’Afghan Hound è ritenuto da molti il cane più antico del mondo. E’ originario del Sinai, le immagini, ma anche testi che lo citano, appaiono su papiri e iscrizioni all’interno di antiche tombe. E’ rimasto puro per secoli, così come è arrivato a noi, perchè in Afghanistan, sua terra d’origine, ne era proibita l’esportazione, infatti è giunto in Europa, di contrabbando, nel primo Novecento. E’ uno dei cani più versatili che esistono, è stato pastore di pecore, cacciatore di lupi, cervi, gazzelle, conigli, sciacalli, marmotte, e le leggende narrano che sia stato in grado di inseguire e fermare anche i leopardi.

Bassotto, il cacciatore spiritoso

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Pare che il Bassotto abbia assunto questa sua caratteristica corporatura allungata proprio per l’utilizzo prolungato nei secoli come cane da caccia in tana. Quel suo fare che l’ha reso così simpatico e adorabile in realtà è dovuto a una sorta di anomalia da lavoro, che poi l’uomo ha provato a perfezionare nella speranza che il Bassotto diventasse sempre più lungo e stretto, in modo da poter arrivare fino in fondo ad ogni tana!

Le sue origini tuttavia pare non siano tedesche, anche se la razza fu messa a punto in Germania alla fine dell’Ottocento, ma il Bassotto fu anche Teckel, nome con cui infatti è consciuto dai tedeschi e non solo, ovvero una sua versione antica, di cui si trova traccia nella tomba di un faraone.

Esistono tre diverse varietà di Bassotto, a pelo corto, a pelo duro e a pelo lungo, scopriamole una alla volta.