Levrievi sfuggiti dal racket delle corse trovano rifugio in Italia

levrieri racket corse

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Cinque cani di razza levrieri a pelo raso, sfuggiti al racket delle corse clandestine, sono al salvo e stanno per raggiungere il nostro paese dove saranno adottate e potranno finalmente conoscere il calore di una famiglia. Gli animali, provenienti dall’Animal Welfare Sanctuary di Limerick (Irlanda) hanno raggiunto l’Italia grazie all’associazione Sos levrieri, molto attiva sul fronte adozione per questi sfortunati pelosini, che nella loro vita hanno conosciuto solo spossatezza e cattiveria.

Cane Saluki, il Levriero persiano e gli allevamenti

Cane Saluki levriero persiano allevamenti

Cane Saluki levriero persiano allevamenti

Il Saluki o Levriero persiano è una razza antichissima, le prime tracce risalgono addirittura agli antichi egizi. La prima traccia risale al mondo arabo, il termine, infatti, deriva da Saluk, città nel deserto dell’Arabia Saudita ai tempi dei primi musulmani, i quali avevano una grande considerazione di questo animale tanto da considerarlo il dono di Allah.

Cani da lettura per i bambini, succede in Gran Bretagna

Gli animali domestici, nello specifico i cani, rappresentano una fonte inesauribile di vantaggi per l’uomo. Dalla pet therapy per i bambini che soffrono di autismo, al sostegno psicologico per gli studenti durante la preparazione di un esame, all’aiuto che offrono per combattere ansia, depressione ed alleviare il peso della solitudine per gli anziani e per i single.

Senza contare l’apporto sul campo dei cani addestrati al soccorso in caso di terremoti e valanghe, impiegati nelle ricerche e nelle operazioni anti-droga o ancora quelli guida per i ciechi.

Ma avreste mai immaginato, un giorno, di sentir parlare di cani da lettura? La notizia, assai curiosa a dire il vero, ci arriva dalla Gran Bretagna, precisamente dallo Staffordshire che ha deciso di lavorare al progetto Reading Education Assistance Dog, avviato negli USA.

Borzoi, il levriero delle steppe russe

Borzoi (1)

Il nome Borzoi, in russo, significa velocità, “borzoi” ne è proprio il significato letterale. Questa razza ha origine nel XVI secolo, ai tempi di Ivan il Terribile, nelle steppe dell’alto Volga, infestate dai lupi. Infatti questo cane ottenuto proprio dall’incrocio tra Levrieri asiatici e altri esemplari locali, non era stato pensato solo per le gare e le corse, ma anche per aiutare l’uomo nella caccia ai lupi.

In Russia la caccia ai lupi divenne una vera e propria passione, e come abbiamo visto parlando dell’Airedale Terrier e della caccia alla volpe, l’esagerazione e l’ego degli esseri umani trovavano sfogo in battute di caccia decisamente eccessive. Potevano essere utilizzati all’incirca un centinaio di Foxhound e un centinaio di Borzoi, accompagnati da un centinaio di allevatori; 300, tra cani e uomini, per la caccia a un branco di lupi.

Nel XVII secolo venne apportata una modifica alla razza, perchè i Borzoi risultavano estremamente veloci e abili nella caccia, ma pativano il freddo russo, insopportabile durante i lunghi e crudeli inverni. La razza venne fatta incrociare con esemplari russi, simili ai Collie, e con il cane da slitta lappone. Il risultato fu un cane concepito per la velocità, resistente al freddo, tenace, buon avvistatore e molto valoroso nella caccia al lupo. Il Borzoi che è arrivato fino a noi è un po’ diverso, altrimenti sarebbe impossibile immaginarlo in una vita diversa da quella che in Russia avevano immaginato per lui.

I cani nella storia, tra immagini e scritti antichi

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Dopo il primo impatto con l’uomo preistorico, e quindi con la caccia, addentriamoci ancora all’interno del mondo canino, ripercorrendone i passi attraverso la storia e soffermandoci su un’altra caratteristica fondamentale dei cani, la guardia, che come la caccia venne scoperta e immediatamente utilizzata dall’uomo.

Le raffigurazioni preistoriche non riguardano i cani. Chiaramente gli artisti del tempo erano più attratti dal riprodurre grandi bisonti, elefanti, renne, gli animali che venivano cacciati e uccisi e che poi diventavano cibo, che fornivano pellicce e quindi il Canis Familiaris manca completamente nelle prime preistoriche forme d’arte. Esso era sicuramente un compagno abituale, che non richiamava l’attenzione in questo senso, fino a quando anche queste prime forme d’arte si sono evolute e sono cambiati anche i soggetti rappresentati. Appaiono le iene e gli sciacalli e circa nel 4.500 a.C. ecco comparire anche i cani, dipinti nell’atto di aiutare i cacciatori. E’ stato ritrovato anche un coltello, risalente a 4-5 mila anni fa, sul cui manico è ritratto un cane con un collare. Molte rappresentazioni hanno convinto gli storici e gli esperti riguardo al fatto che il cane venisse utilizzato anche per fare da guardia ai villaggi.

I cani e la storia: l’incontro con l’uomo

cani storia

Sappiamo quanto le opinioni sull’origine dell’uomo possano essere discordanti e avvolte da aloni di mistero, e lo stesso vale per il suo fedele amico cane. Così come per gli essere umani, sono i reperti paleontologici a testimoniare la prima comparsa di specie “canine” sulla terra, e ciò risale a 25-30 milioni di anni fa. Sappiamo così che nell’età dei mammiferi, in parallelo con le scimmie primitive, esisteva anche un essere che aveva caratteristiche canine, questo esemplare è stato classificato come Cynodesmus, e che dopo un’evoluzione durata milioni di anni è diventato un animale molto simile al lupo, il Tomarctus, che ha dato poi origine proprio ai lupi, agli sciacalli, alle volpi, ai coyote e a tutti i canidi.

Il primo cane conosciuto dall’uomo e da lui addomesticato è stato il lupo, e le prove archeologiche di questa vita comune ci sono in Europa, in Asia e nelle Americhe, parallelamente, nello stesso periodo, e questo dimostra come il legame uomo-cane esista davvero fin dalla notte dei tempi. L’uomo ha trovato nel lupo un fidato compagno e il lupo nell’uomo un fidato capobranco.

Levriero Afgano, il cane di Noè

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Io ho una vera passione per questo cane. Devo ammettere che se a volte immagino per me per la mia futura famiglia una grande casa, magari con giardino, non posso fare a meno di pensare a un paio di cani da possedere, e nei sogni, in cui non vado nei canili a recuperare dei piccoli trovatelli, tra le fronde degli alberi e in mezzo ai cespugli spunta fuori un favoloso Levriero Afgano. Non è detto che un giorno non accada! Ma veniamo a questo cane, che nasconde anche una mitologia che lascia senza fiato.

L’Afghan Hound è ritenuto da molti il cane più antico del mondo. E’ originario del Sinai, le immagini, ma anche testi che lo citano, appaiono su papiri e iscrizioni all’interno di antiche tombe. E’ rimasto puro per secoli, così come è arrivato a noi, perchè in Afghanistan, sua terra d’origine, ne era proibita l’esportazione, infatti è giunto in Europa, di contrabbando, nel primo Novecento. E’ uno dei cani più versatili che esistono, è stato pastore di pecore, cacciatore di lupi, cervi, gazzelle, conigli, sciacalli, marmotte, e le leggende narrano che sia stato in grado di inseguire e fermare anche i leopardi.

Greyhound, il Levriero dei Re

LevrieroIl Greyhound, che noi conosciamo come Levriero, ha come nazione d’origine la Gran Bretagna, ma le sue radici affondano nell’Antico Egitto, passano per Roma e attraversano il Medioevo. In Egitto veniva allevato per i Faraoni, per intrattenerli durante le feste con la caccia alla lepre. Ai tempi dei Romani e per tutto il Medioevo invece accompagnava i signori durante le uscite e i riti religiosi, pare che nell’Antica Roma i Levrieri siano stati costretti anche ad assistere alla orge, attendendo che i loro padroni fossero pronti per tornare a casa. Ci sono poi manoscritti miniati del XII secolo in cui l’occhio attento scorge le figure dei Levrieri sotto i tavoli dei ricchi signori e accanto alle loro panche in chiesa.

Una volta giunto in Gran Bretagna il Greyhound è stato “perfezionato”, ed è proprio da lì che è partita la sua diffusione, fino agli Stati Uniti, ed è diventato il cane da caccia, e da corsa, che ancora oggi apprezziamo e guardiamo stupiti mentre velocissimo ci passa davanti con la sua sinuosa figura.