Setter Gordon, il cacciatore scozzese guidato dall’amore

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Il Setter Gordon prende il nome da quello che fu il suo primo selezionatore il Duca di Gordon, intorno al 1800, anche se le origini di questo cane risalgono a molto tempo prima. E’ del 1620 la descrizione di un cane fulvo e nero che andava per la maggiore in Scozia. E’ probabile però che questo cane fosse originariamente un pastore delle Highlands, un Collie nero e fulvo, e che il Duca di Gordon abbia incrociato proprio questo cane con i Setter della sua proprietà, e che così sia venuto fuori il Setter Gordon.

Dalla metà dell’Ottocento molti Setter Gordon vennero esportati prima in America e poi nel resto del mondo, partendo dalla Gran Bretagna e dalle Isole Scandinave, così la stirpe del Gordon si diffuse in tutto il globo. Il Setter Gordon è un cane da caccia dalla struttura perfetta, i toni dei suoi colori si addicono perfettamente al suo lignaggio scozzese e alle brughiere coperte di erica dei suoi territori di origine.

E’ un cane da ferma, a volte criticato per le differenze che sembra lo mettano un gradino sotto i suoi cugini Setter Inglese e Setter Irlandese. Il Gordon è un cane fedele al padrone, che predilige restargli accanto e puntare, ma è anche un ottimo cane da riporto, nonostante ciò è stato accusato di avere poco coraggio e di essere poco lesto e agile.

Fox Terrier, il cane di terra

Fox Terrier (8)Il Fox Terrier era e rimane il terrore delle piccole prede. La sua terra di origine sono le Isole Britanniche, che come ormai abbiamo detto infinite volte sono da sempre state la patria dei cani da caccia. La prima testimonianza che ci parla dei Terrier arriva da Plinio il Vecchio che nel 55 a.C. scrisse che i Romani aveva trovato questi piccoli cani che attraverso il terreno seguivano le piste delle loro prede.

I Terrier appartenevano alla gente comune. I grandi cani avevano fatto strage delle prede più grandi e anche della selvaggina, molto apprezzata per la carne, e allora subentrarono questi piccoli cani, che stanavano le piccole prede e potevano permettere che la passione per la caccia non dovesse cessare a causa della scarsità di animali da cacciare. Nel XVIII secolo non esisteva un villaggio o un casale che non avesse i suoi Fox Terrier che terrorrizzavano non solo i ratti e gli altri roditori, ma anche tutti gli altri animali nocivi per gli appezzamenti di terreno e per le case.

Anche durante il colonialismo i Terrier la fecero da padroni, gli inglesi li portavano con sè e loro in qualunque posto erano pronti a cacciare la prede, stanarle, scovarle, strattonarle e tirarle fuori dalla tana. Altra cosa ben nota è la passione per i combattimenti dei cani, sempre in Inghilterra, e nell’arena di combattimento che aveva visto anche i Molossi, la Westminster Pit, arrivarono anche i Fox Terrier, lanciati verso orde di ratti che venivano annientati in cinque minuti e mezzo.

Basset Hound, il cacciatore d’alto lignaggio

Basset Hound (4)

Il Basset Hound discende dal Bloodhound, e il suo aspetto lo dimostra senza dare adito a dubbi. Fuori dalla Francia non fu mai conosciuto fino al 1863, quando partecipò alla prima esposizione canina che si tenne a Parigi. Da quel momento in poi è sempre stato un cane estremamente popolare, tanto che gli inglesi iniziarono una contesa tra il considerarlo un cane da caccia o un cane da compagnia, per perfezionarne la razza, e alla fine la spuntarono gli allevatori americani che hanno selezionato un cane buffo e simpatico, che mantiene il suo lusso e ama la vita casalinga pur mantenendo inalterate le sue caratteristiche da grande cacciatore.

E’ stato utilizzato quasi per tutti i tipi di caccia, innanzi tutto per il tasso, ma poi anche per la caccia alla volpe, al procione, all’opossum e allo scoitattolo, ma ha sempre avuto una naturale predisposizione anche per stanare i conigli e per far alzare in volo i fagiani. In più ha seguito anche le piste dei caprioli, dei lupi e degli orsi.  Davvero un cacciatore nato, il “Cyrano dei Cani”, è stato definito, proprio per quel lungo naso dal fiuto infallibile.

Il termine inglese basset, ovvero bassotto, deriva dal francese bas (basso), abbiamo infatti già detto che la razza ha origini decisamente francesi. Nella sua fisicità non riconosciamo solo la testa del segugio Bloodhound, ma anche il mantello del Foxhound e la fisicità, decisamente irrobustita, del Bassotto.

Bloodhound, il cane investigatore

Bloodhound (5)

Pare che il Bloodhound discenda direttamente dal cane di Sant’Umberto (656-727 d.C.). Patrono dei cani e dell’arte venatoria, Sant’Umberto, prima di diventare santo, era un abile cacciatore, che impegnava i suoi cani nell caccia al cervo. Una volta convertito al cristianesimo, dopo una visione, smse di cacciare, o almeno così narra la leggenda, per dedicarsi a fini più spirituali. Sembra quindi che l’attuale Bloodhound sia il frutto di una selezione operata dai monaci dell’abbazia di Sant’Umberto, che si trovava a Mouzon, nella regione delle Ardenne. Questi monaci ogni anno inviavano al re di Francia sei cani, e il re a sua volta li distribuiva ai nobili. La razza si diffuse in questo modo, dai Pirenei fino alla Gran Bretagna.

Nelle Ardenne, il giorno della festa di Sant’Umberto, il 3 novembre, i cacciatori avevano l’usanza di partecipare alla Messa dei Cani. Il capocacciatore arrivava in chiesa con la sua muta e il Bloodhound più vecchio veniva benedetto con l’acqua santa. Questa messa fu istituita nel Medioevo e la pratica è stata osservata fino alla fine della seconda guerra mondiale, poi, improvvisamente, la Messa dei Cani non è più stata celebrata.

I cani nella storia, tra immagini e scritti antichi

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Dopo il primo impatto con l’uomo preistorico, e quindi con la caccia, addentriamoci ancora all’interno del mondo canino, ripercorrendone i passi attraverso la storia e soffermandoci su un’altra caratteristica fondamentale dei cani, la guardia, che come la caccia venne scoperta e immediatamente utilizzata dall’uomo.

Le raffigurazioni preistoriche non riguardano i cani. Chiaramente gli artisti del tempo erano più attratti dal riprodurre grandi bisonti, elefanti, renne, gli animali che venivano cacciati e uccisi e che poi diventavano cibo, che fornivano pellicce e quindi il Canis Familiaris manca completamente nelle prime preistoriche forme d’arte. Esso era sicuramente un compagno abituale, che non richiamava l’attenzione in questo senso, fino a quando anche queste prime forme d’arte si sono evolute e sono cambiati anche i soggetti rappresentati. Appaiono le iene e gli sciacalli e circa nel 4.500 a.C. ecco comparire anche i cani, dipinti nell’atto di aiutare i cacciatori. E’ stato ritrovato anche un coltello, risalente a 4-5 mila anni fa, sul cui manico è ritratto un cane con un collare. Molte rappresentazioni hanno convinto gli storici e gli esperti riguardo al fatto che il cane venisse utilizzato anche per fare da guardia ai villaggi.

Il Cocker, il cucciolo agitato e dagli occhioni dolci

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Esistono due varietà di Cocker, il Cocker Spaniel Inglese, che vediamo anche nelle foto della Gallery, e il Cocker Americano. Ci concentriamo innanzi tutto sul primo, visto che il Cocker Americano nasce attraverso accurate selezioni del Cocker Spaniel, apriremo una piccola parentesi finale su di lui e sulle sue peculiari caratteristiche.

Il Cocker Spaniel ha orgini spagnole, proprio come lascia intendere il nome. Venne allevato in Francia e in Inghilterra almeno sei secoli fa, e in un attimo, questo cane così espansivo e affettuoso divenne molto apprezzato e ammirato, e si guadagnò il nome che porta, Cocker, che deriva da woodcook, il nome inglese delle beccacce. Divenne una vera e propria razza nel Cinquecento e nel Settecento se ne identificavano anche due qualità ben definite: lo Spaniel di terra, che cacciava nella brughiera e nel bosco, e lo Spaniel d’acqua, utilizzato nei territori acquitrinosi. La personalità dello Spaniel lo rende così particolare che in molti si sono chiesti come i cacciatori potessero sopportare e servirsi di un cane così agitato per la caccia, attività che richiede silenzio e abilità nei movimenti. Ci sono diverse spiegazioni.

La corretta alimentazione di un cane

alimentazione cani

Ci sono dei piccoli accorgimenti da prendere nell’alimentazione dei cani che vanno bene per tutte le razze e per tutte le tipologie di cane (da caccia, da compagnia, da guardia), così come ci sono caratteristiche particolari di ogni animale da tener presente anche nella nutrizione, e per le quali potrete chiedere consiglio al veterinario o al vostro rivenditore di fiducia. Queste sono note generali da tener presente, consigli alimentari per garantire anche una vita lunga e sana al vostro amico, infatti pare che sia più probabile che un cane possa morire di indigestione che non di fame!

E’ fondamentale dare da mangiare al nostro cane sempre alla stessa ora, nello stesso luogo e nella stessa ciotola (che cambierete periodicamente solo dopo l’usura che non vi consente pù di pulirla a dovere). Se si tratta di un cane da guardia meglio che sia anche sempre la stessa persona a nutrirlo, così sarà molto difficile che accetti cibo da estranei. I cuccioli svezzati devono mangiare 4 volte al giorno, i pasti poi diventeranno 3 e infine 2 pasti quotidiani,  con intervalli di almeno 8 ore tra un pasto e l’altro in modo da permettere al cane di digerire bene prima di mangiare di nuovo. La pappa deve essere tiepida, non troppo calda perchè ustionerebbe le mucose e non troppo fredda perchè potrebbe bloccare la digestione del cane, causando coliche. Il cibo va lasciato al suo posto per circa mezz’ora, se il nostro amico capriccioso non lo mangia o non lo finisce non bisogna lasciarglielo lì per ore intere.