Forse mai come adesso per i cani randagi la vita è stata così complessa. In realtà non sono soltanto agenti esterni come il freddo, la fame e le malattie a gravare sulla tranquilla esistenza degli amici a quattro zampe ma, soprattutto, neanche a dirsi, gli esseri umani. Quegli stessi individui che chiedono coccole e affetto incondizionato, senza poi essere in grado di ricambiare.A cominciare dalla Spagna dove ci sono ancora le “perreras”, cioè “canili”, si fa per dire, dove cani e gatti vengono sistemati in attesa di essere soppressi in un vero e proprio inferno sulla terra.
La detenzione dura circa dieci giorni se sono gli stessi proprietari a richiederne un simile intervento, altrimenti non è raro che possano morire di fame in condizioni incredibili. Accatastati l’uno sull’altro, sembrano indistinguibili rifiuti gettati in strada e non meravigliose creature che meriterebbero ben altro dalla loro esistenza.