Niente cane libero nel cortile condominiale

cortile condominiale

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Niente cane libero nel cortile condominiale, è quanto stabilisce la suprema corte con una sentenza della quarta sezione penale, numero 4672/2009.  In particolare la vicenda prende spunto dal comportamento di un condomino, proprietario di un cane di razza collie, che era solito fare passeggiare e giocare senza guinzaglio all’interno dell’area cortilizia condominiale.

Avvelenamento di cani e gatti: i dati di Aidaa

Allarme cani e gatti avvelenati nella città di Bologna: pare infatti che si sia registrata una vera impennata di casi di avvelenamenti di animali domestici, soprattutto dentro a spazi condominiali. Fino ad ora nell’anno in corso sono stati oltre 1.250 cani e 2.000 gatti avvelenati: di questi 450 cani ed oltre 1300 gatti sono morti.

Giammanco: si agli animali domestici in condominio

Una nuova proposta arriva dalla deputata del PdL Gabriella Giammanco la quale vorrebbe cancellare tutti i regolamenti condominiali che vietano di detenere un animale a quattro zampe in famiglia: l’obiettivo sono quindi quei regolamenti condominiali rigidi, che vietano animali domestici in apartamenti e parti comuni del condominio.  I maggiori problemi di vicinato tra condomino sono proprio a causa degli amici a quattro zampe: finora il divieto doveva essere introdotto nel regolamento all’atto del contratto di acquisto. Cioè se il costruttore decide per il no all’animale, quando si acquista una casa bisogna tenerne conto. Solo dopo un’assemblea condominiale si può modificare tale norma, ma spesso le opposizioni sono aspre.

Animali e condominio: modifica del regolamento condominiale

Continuiamo ad occuparci degli animali e delle problematiche legate alla loro detenzione all’interno del condominio: in particolare oggi analizziamo una sentenza interessante relativa alle clausole del regolamento condominiale che impongono limitazioni ai poteri e alle facoltà spettanti ai condomini, Cassazione civile, sez. II, 15 Febbraio 2011, n. 3705. In particolare relativamente agli animali domestici, essi sono di esclusiva proprietà dei condomini che li detengono, occorre verificare se il regolamento contrattuale ne consente la detenzione.

Le disposizioni condominiali relative alla detenzione di animali hanno natura contrattuale, in quanto vanno approvate ed eventualmente modificate con il consenso unanime dei comproprietari degli appartamenti: occorre infatti la volontà dei singoli condomini, fonte giustificatrice degli atti dispositivi incidenti nella loro sfera giuridica. Tali disposizioni vanno oltre dalle tradizionali attribuzioni dell’assemblea.

Tutto ciò premesso è evidente che il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, approvati dalla maggioranza dei partecipanti, non potendo detti regolamenti importare limitazioni delle facoltà comprese nel diritto di proprietà dei condomini sulle porzioni del fabbricato appartenenti ad essi individualmente in esclusiva (Cassazione 12028/1993).

Rettili e condominio, la corretta coabitazione

Un commento lasciato da una coppia di lettori appassionata di rettili, mi ha offerto uno spunto per affrontare un argomento che non è ancora stato dibattuto: la coabitazione tra i condomini ed i rettili. Insomma, cosa accade quando un condomino possiede, invece di un cagnolino o di un micio, un rettile? E’ possibile che questo possa essere perseguito per la sua presenza nella struttura? Analizziamo insieme cosa ci dice la normativa relativa alla dentenzione dei rettili in Italia.

In primo luogo occorre ricordare che per detenere rettili bisogna essere muniti della relativa certificazione Cites, documento ufficiale per il controllo del commercio delle specie selvatiche importate: questa deve essere rilasciata dal negozio di animali o dall’allevatore presso il quale avrete effettuato l’acquisto. In alcuni comuni o provincie di residenza potrebbe essere obbligatoria la denuncia del vostro rettile al sindaco, alla ASL o ad altro organismo che abbia il compito di verificare che avete una struttura atta ad allevare l’animale in modo consono ai suoi bisogni.

Se avete espletato tutte queste formalità ed avete la certificazione di idoneità della struttura nella quale l’animale dovrà vivere e il documento di acquisto in regola, nessuno potrà impedirvi di vivere serenamente con accanto il vostro amico rettile. Il D.M. 19/4/1996 ha chiarito ed indicato dettagliatamente tutte le specie da denunciare (detenzione, quantità, nascita e morte degli esemplari) al Corpo Forestale, nonchè la contingente possibilità di commercializzazione libera, vietata o condizionata.

Diritti degli animali: cosa fare in caso di minacce

Purtroppo capita che spesso le liti tra vicini, magari iniziate per colpa di un animale domestico, possano degenerare in minacce nei confronti della vita e all’integrità fisica dei nostri piccoli amici a quattro zampe. Polpette avvelenate, acidi, stricnina o altre sostanze nocive possono essere facilmente date a cani o gatti sotto forma di gustosi spuntini, che li conducono ben presto alla morte tra atroci sofferenze.

Come evitare tutto ciò? In primo luogo tenete presente che se un condomino o un vicino rivelasse l’intenzione di nuocere al cane o al gatto, anche se non di proprietà, o di manifestare propopositi di avvelenamento è possibile presentare una denuncia – querela alla Polizia Municipale, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, o al Corpo Forestale dello Stato.

Si configa infatti il reato di minaccia punito e previsto ex art. 612 del codice penale, che punisce a querela della persona offesa chiunque minacci ad altri un danno ingiusto. La morte del proprio animale d’affezione rientra senza dubbio tra i danni ingiusti: per la configurabilità del reato non è necessario che il bene tutelato venga realmente leso ma è sufficiente che il male prospettato incuta timore, fondato, nel soggetto passivo, proprietario dell’animale.

Aidaa: da oggi via libera al consultorio per gli animali

Che cosa fare se il cane continua ad abbaiare in modo anomalo? Quali reazioni potrebbe avere il vicino? Si rischia una denuncia? Il condominio come reagisce nei confronti del mio animale domestico? Lo possono mandare via?

Per rispondere ai dubbi di chi vive con un animale soprattutto in zone condominiali o a contatto con altre persone, dal 3 febbraio sarà attivo un consultorio familiare AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) per gli animali domestici. È uno sportello online che fornirà gratuitamente servizi e consulenze da parte delle figure professionali che si occupano delle problematiche nella gestione degli animali in famiglia e nei rapporti con i vicini di casa o con il condominio.

Ai dubbi risponderanno delle figure professionali specificatamente individuate per risolvere problematiche concrete, come  gli avvocati del Tribunale degli Animali, gli esperti condominiali del servizio degli Animali in Condominio, il comportamentista e, per quanto riguarda il cane, anche l’educatore cinofilo. Per ottenere le consulenze personalizzate in base al problema che si riscontra con il proprio animale, basterà inviare una email all’indirizzo [email protected]: in una decina di giorni si può ricevere la consulenza. Dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaa: