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Un software per insegnare ai bambini come interagire con i cani

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Può un software insegnare ai bambini, nonostante la loro imprevedibilità, come comportarsi con i cani? Se lo sono chiesto un gruppo di ricercatori americani, che hanno condotto un curioso studio per comprendere quanto possa essere efficace fornire informazioni per interagire al meglio con fido, il cui esito è stato pubblicato sulle pagine del “Journal of Pediatric Psychology”.

In linea teorica, pare che offrire linee guida, consigli di comportamento e avvertenze possa aiutare i bambini a relazionarsi in maniera adeguata con il cane, in pratica, però le cose sono vanno spesso in modo diverso, poiché sia i bambini che gli amici a 4 zampe possono essere imprevedibili e avere reazioni poco controllabili.

L’analisi degli studiosi americani ha preso spunto da un software appena uscito e che si propone di educare bambini e ragazzi all’interazione con i cani. Le intenzioni, bisogna ammetterlo, sono delle migliori, tuttavia, sembra che i bambini abbiano difficoltà a tradurre quanto appreso dal mondo virtuale in comportamenti reali quando abbiano a che fare con un cane vero e proprio.

Il programma in questione si chiama “The blue dog”, ed è distribuito da un’organizzazione no-profit. In questo gioco i bambini sono liberi di scegliere come approcciarsi al cane, che in base al comportamento scelto ha delle reazioni diverse. Se, per esempio, il bambino disturba il cane mentre questo sta mangiando, evidenziando quindi un comportamento scorretto, quest’ultimo reagisce ringhiando e abbaiando.

Secondo il professor David Schwebel dell’Università dell’Alabama, che ha coordinato lo studio, il problema principale risiede nel fatto che i bambini, così come i cani, sono imprevedibili, ma c’è una buona notizia, il rischio di comportamenti che possono scatenare situazioni pericolose, diminuisce con l’età. Stando ai risultati dello studio, i soggetti più a rischio sono i bambini al di sotto dei 4 anni.

Prima dei 4 anni, infatti, i bambini non hanno sviluppato ancora la capacità di comprendere che gli altri, sia che si tratti di persone che di animali, hanno esigenze e desideri diversi dai loro. Accade così, ad esempio, quando un bambino si avvicina ad un cane accucciato o che dorme non resiste dal tirargli le orecchie o la coda. Che il cane in quel momento abbia voglia di sopportare i suoi dispettucci non è affatto detto, anzi.

Photo Credit|ThinkStock

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